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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Ottobre 2011
 
   
  PUGLIA: DENTAMARO A ROMA SU CONVEGNO PER L´INNOVAZIONE NELLA P.A.

 
   
  Bari, 13 ottobre 2011 - L’assessore Marida Dentamaro, assessore al sud e federalismo, è intervenuta a Roma, in rappresentanza della Regione Puglia, al convegno internazionale, promosso dalla presidenza del consiglio dei ministri in merito a “qualità della normazione come fattore di competitività e innovazione della pubblica amministrazione”. Di seguito la sintesi dell’intervento della Dentamaro: La Regione Puglia ha avviato un “progetto operativo di assistenza tecnica per il rafforzamento delle capacità di normazione” (poat), con la costituzione di un gruppo misto regione-dip. Affari giuridici e legislativi (dagl) della presidenza del consiglio dei ministri. Per la regione Puglia partecipano i rappresentanti del servizio legislativo della giunta, del servizio affari e studi giuridici e legislativi del consiglio regionale, nonché dell’autorità di gestione del programma operativo fesr. E’ auspicabile che in prospettiva siano coinvolte ulteriori figure, quali a esempio i tecnici che si occupano della prima predisposizione de testi normativi all’interno delle singole aree o servizi il supporto del gruppo è risultato finora utile alla definizione della cornice normativa di riferimento in tema di ‘better regulation’ nel corso dell’esame del disegno di legge regionale recante “semplificazione e qualità della normazione” (approvato nei giorni scorsi dalla competente commissione consiliare): la messa a punto ha riguardato il concetto di programmazione normativa, la realizzazione dell’analisi e valutazione dell’impatto della regolamentazione, con il coinvolgimento del nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e dell’ufficio di statistica. Tra gli obiettivi specifici, accanto al potenziamento della capacità di normazione, sono stati individuati: il potenziamento della comunicazione trasparente (divulgazione legislativa e normativa), il potenziamento del capitale organizzativo e umano e la diffusione della cultura della better regulation. Il progetto operativo sarà presentato anche al partenariato economico-sociale, in modo anche da valorizzare una buona tradizione che la Puglia può vantare in tema di consultazioni e relazioni con gli stakeholders (portatori di interesse collettivi). A mio avviso il profilo più importante riguarda la promozione di un reale cambiamento culturale ad ogni livello, la diffusione della consapevolezza che la qualità della normazione non è un valore fine a sé stesso, di ordine puramente tecnico, ma è elemento di trasparenza dell’azione pubblica e di facilitazione nello svolgimento dei rapporti economici, che ha molto a che fare con la legalità prima e poi, di conseguenza, con l’economia. Qualità della normazione significa chiarezza, ed è intuitivo che quanto più è chiara la regola, tanto più è facile pretenderne e imporne il rispetto (e viceversa, naturalmente); significa dunque eliminazione delle sacche di ambiguità che per l’amministrazione costituiscono altrettanti spazi di discrezionalità indebita e possibile arbitrio, con conseguenti abusi e illegalità, mentre al privato offrono - per così dire - margini di violazione dei canoni di correttezza e buona fede. Qualità della normazione significa certezza delle regole e dei tempi, snellezza, rapidità ed efficacia delle procedure, facile individuazione dell’interlocutore istituzionale e sua responsabilità; tutti fattori essenziali di attrazione (o, viceversa, di disincentivazione) di investimenti dal territorio e anche dall’esterno. In una parola, la qualità della normazione diventa fattore di propulsione dell’economia, quindi di competitività e di sviluppo, per di più a costo zero o quasi. Qualità della normazione è inoltre fonte di risparmio e di eliminazione di costi e sprechi nell’azione pubblica; infatti una cattiva regolazione produce la necessità di interventi successivi, di rifacimenti o aggiustamenti, talvolta rilevanti, ai quali si pone mano allorquando l’implementazione della norma è già in corso; e questo determina inevitabilmente disfunzioni, costi aggiuntivi, impegno di strutture e di risorse, umane e organizzative. La politica, le istituzioni sono chiamate oggi a misurarsi con l’immane problema di far ripartire la crescita, contando su risorse pubbliche drammaticamente inadeguate, superando una certa diffidenza o insofferenza che si riscontra talvolta rispetto a questi percorsi, ritenuti da alcuni di freno, di rallentamento, quando non di interferenza nelle scelte. Ma sta anche ai tecnici, naturalmente, dimostrare la sensibilità necessaria per riuscire non soltanto a non invadere ambiti riservati, ma anche e soprattutto a rispettare scelte, esigenze e tempi della politica. Sotto questo aspetto, il punto che mi pare più delicato è quello dell’agenda normativa, da definire e utilizzare con grande cautela, come strumento al servizio delle scelte politiche, il governo della regione Puglia è pienamente consapevole dell’importanza e della delicatezza del tema, al quale - come ho già detto - ha dedicato una meditata iniziativa legislativa; così come sta riservando la massima attenzione al progetto operativo approvato subito prima dell’estate. Non appena il disegno di legge sarà approvato dal consiglio regionale, la giunta adotterà una delibera attuativa, al fine di adottare gli obiettivi generali e operativi del progetto come centrali nel processo di cambiamento in atto nella regione Puglia.  
   
 

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