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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Ottobre 2011
 
   
  ROSSI A GREENPEACE: LA REGIONE TOSCANA IMPEGNATA SUL MONITORAGGIO DELLE ACQUE. GRANDE ASSENTE IL GOVERNO

 
   
   Firenze, 13 ottobre 2011 - “Condividiamo le preoccupazioni di Greenpeace sullo stato di compromissione dell’ecosistema marino ed in particolare sulle esigenze di miglior tutela dell’habitat del Santuario dei cetacei. Perciò varie volte abbiamo denunciato l’assenza del Governo centrale su questa tematica”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ricevendo stamani gli attivisti di Greenpeace in palazzo Strozzi Sacrati che protestavano per l’inquinamento del Santuario dei cetacei. “Più volte – ha continuato Rossi – come Greenpeace sa, abbiamo scritto al ministro Prestigiacomo senza avere mai risposta e, pur consapevoli della limitatezza del nostro ruolo e delle nostre risorse, stiamo comunque attivando alcune strategie mirate per una migliore tutela del Santuario Pelagos. La Regione e Arpat sono impegnate nel monitoraggio della qualità delle acque: abbiamo 19 stazioni per le acque marino-costiere, 261 per le acque di balneazione, oltre a 316 stazioni di monitoraggio per le acque interne e 450 per le acque sotterranee. E Arpat rende disponibili sul proprio sito web i rapporti periodici di questi monitoraggi. Quanto all’inquinamento- ha proseguito il presidente – tocchiamo un argomento noto: non a caso le aree segnalate da Greenpeace sono già siti di interesse nazionale in bonifica o aree sulle quali ci sono programmi di risanamento, programmi che però ad oggi non hanno alcun finanziamento statale. Siamo comunque disponibili, e ben volentieri lo faremo, a partecipare al tavolo istituzionale congiunto che convocherà la Liguria, e a mettere in atto tutti gli interventi necessari”. Gli inquinanti presi in considerazione dall’associazione ambientalista (metalli pesanti, Ipa e benzo(a)pirene) sono fra quelli presi regolarmente in esame nell’ambito dei monitoraggi Arpat, che ne comprendono vari altri. Riguardo ai risultati più significativi evidenziati da Greenpeace per la costa toscana, i punti nei quali sono stati rilevati casi di contaminazione di inquinanti sono relativi ad “aree calde” (hot spot) in corrispondenza di note fonti inquinanti (porti, impianti industriali), tutte, tra l’altro, sottoposte a divieto permanente di balneazione. In particolare, delle quattro aree (delle sei prese in esame da Greenpeace) in cui sono risultati valori anomali, tre si riferiscono a Siti di Interesse Nazionale (Sin) in bonifica (porto e acciaierie di Piombino, porto di Livorno), ed il quarto (Solvay) ad un impianto per cui esiste un Accordo di programma nazionale e regionale per il risanamento. Va peraltro osservato che le procedure di bonifica dei Sin procedono assai a rilento a causa dell’assenza di finanziamenti statali e dell’incertezza nelle procedure. I siti in bonifica regionali al confronto procedono con velocità assai maggiore. Per quanto riguarda in modo specifico il rilevamento di triclorometano nel canale di scarico della Solvay di Rosignano Marittimo, il valore di 0,184 g/l è ampiamente inferiore ai valori limite per le acque di scarico (1000 g/l come solventi clorurati) e comunque inferiore anche al valore standard di qualità ambientale per le acque superficiali (2,5 g/l). Peraltro lo scarico della Solvay è costantemente monitorato da parte del Dipartimento provinciale Arpat di Livorno. In ogni caso l’Arpat, d’intesa con la Regione Toscana, laddove sulla base dei monitoraggi istituzionali rileva problemi significativi, attiva anche programmi suppletivi, come è il caso delle sogliole segnalato nel 2010 da Greenpeace, per le quali è in corso uno specifico progetto di monitoraggio in diverse zone del nostro mare, i cui risultati saranno diffusi appena disponibili. Peraltro, al fine di evitare allarmismi, va sottolineato che i pesci acquistati nella normale rete distributiva sono sottoposti a stretti controlli da parte dei competenti servizi delle Asl e dell’Istituto Zooprofilattico prima di essere posti in commercio. Va aggiunto che la Regione Toscana, oltre ad essere coinvolta in più modi, e soprattutto attraverso Arpat, nei programmi ministeriali del Miattm, del Mipaaf e dell’Ue, più di recente si è impegnata nella promozione di programmi transfrontalieri (Gionha, Momar, Marte+, Corem, Argomarine, Biomart), consapevole che la crescita di una dimensione internazionale sia essenziale per poter esercitare un’efficace salvaguardia nel Mediterraneo. Si tratta di programmi che fanno riferimento ai settori pesca, ambiente marino costiero, biodiversità marina e aree protette e che hanno già permesso di realizzare forme di gestione territoriale fino a poco tempo fa inesistenti, come i Sic marini (Siti di importanza comunitaria): la Giunta regionale ne ha proposti 10 inviandoli al Mittm per ottemperare alle risposte da dare all’Ue. Per quanto riguarda in modo particolare il Santuario Pelagos, esiste il progetto Gionha, che raccoglie informazioni e fornisce data base aggiornati su tematiche importanti (rumore, poseidonia, rifiuti, distribuzione dei delfini e loro identificazione). Alcune delle attività del progetto hanno un seguito nell’azione istituzionale della Regione e nella sua attività amministrativa. Inoltre la Regione sta facendo crescere la consapevolezza della necessità di un’azione normativa di livello centrale per semplificare e correggere le norme sui rifiuti e particolare attenzione sta dedicando all’inquinamento acustico. L’azione specifica sul Santuario non si conclude con il progetto Gionha: la Regione Toscana intende partecipare ai futuri bandi della Ue finalizzandoli ad azioni molto concrete quali il monitoraggio continuo del rumore, il tracer dei cetacei, la sensibilizzazione ed il supporto ai pescatori per i rifiuti.  
   
 

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