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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Ottobre 2011
 
   
  LAVORO: LETTERA DI ZAIA AI MINISTRI VENETI. RIFLETTORI SUI CASI DI ALENIA E RAFFINERIA ENI.

 
   
  Venezia, 13 ottobre 2011 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inviato ieri una sua lettera ai Ministri veneti del Governo Berlusconi, Renato Brunetta, Giancarlo Galan, e Maurizio Sacconi, rivolgendo loro un appello in merito alla situazione legata alla crisi economica e lavorativa in Veneto, ed in particolare nell’area di Porto Marghera. “Caro Ministro – scrive tra l’altro Zaia – mi rivolgo a te perché tu sia al mio fianco nel sostenere il nostro Veneto in questo momento critico e soprattutto cruciale per lo sviluppo futuro. In particolare, non è più procrastinabile un ulteriore e più incisivo impegno da parte del Governo per l’area di Venezia, che sta vivendo un pericoloso declino industriale”. Zaia fa una premessa di carattere generale: “I numeri parlano da soli – scrive – la perdita complessiva dovuta alla crisi che stiamo vivendo viene calcolata attorno alle 70.000 posizioni lavorative, con 123.000 disoccupati nel primo trimestre 2011. La contrazione occupazionale iniziata nell’estate 2008 non ha ancora dato luogo ad un movimento di recupero e la disoccupazione è passata dal 2,3% del periodo pre-crisi ad oltre il 7,5% di oggi. E’ evidente – aggiunge il presidente – che senza recupero dei livelli occupazionali non ci può essere compressione della disoccupazione”. Zaia concentra poi la sua attenzione sulla provincia di Venezia: “In particolare – scrive – la situazione sta diventando insostenibile e preoccupante per le crisi che stanno interessando Fincantieri, la Raffineria Eni, Pansac, Vinyls, Dexion, Alenia Aeronavali, senza menzionare grandi aziende già chiuse come Montefibre, Sirma, Dow Chemical”. “Si tratta di quasi 3.500 posti di lavoro in forse – aggiunge Zaia – e di altrettante famiglie che rischiano di varcare la soglia di povertà con le quali, come presidente di questa Regione, non posso che condividere la preoccupazione” e “sentire la grande responsabilità che deriva da questa situazione”. Zaia, ricordando che “il polo chimico di Marghera ed il suo indotto si sarebbero dovuti considerare un patrimonio da qualificare, se pur secondo una rigorosa linea di rispetto dell’ambiente”, porta all’attenzione dei Ministri veneti, in particolare, “le drammatiche situazioni di Alenia Aeronavali e della Raffineria dell’Eni”. Quanto ad Alenia, Zaia ricorda che è passata da 850 dipendenti prima della crisi agli attuali 380 e che l’azienda, dopo aver dichiarato anche davanti alle Istituzioni locali l’intenzione di investire nel territorio, ha deciso improvvisamente di chiudere lo stabilimento di Tessera. “Il paradosso assolutamente inaccettabile – scrive ancora Zaia nella lettera ai Ministri veneti – è che quando Alenia, non molti anni fa, era definita ‘la gallina dalle uova d’oro di Finmeccanica’, con le proprie risorse ha contribuito a salvare gli stabilimenti di Campania e Puglia, passando parte delle proprie commesse e assumendo quasi 200 lavoratori campani e pugliesi, oltre ad un centinaio di lavoratori in trasferta da altri stabilimenti di Finmeccanica in difficoltà, rinunciando ad assumere in Veneto, distogliendo soprattutto risorse al proprio sviluppo e seppellendo così 70 anni di eccellenza nel settore”. Il presidente del Veneto affronta anche la recente “crisi” legata alla decisione di Eni di fermare per sei mesi gli impianti della raffineria veneziana che occupa 353 dipendenti diretti e 500-1200 nell’indotto, con la cassa integrazione straordinaria per 220 lavoratori. “Il timore che non appare infondato – scrive Zaia – è che questo sia solo un passo ulteriore verso la fine del polo industriale di Porto Marghera”. Chiedendo a Brunetta, Galan e Sacconi un più incisivo impegno da parte del Governo su tali questioni, Zaia sottolinea che “bisogna favorire il rilancio delle realtà produttive esistenti e la riconversione verso produzioni sostenibili delle aree ambientalmente compromesse: tutte situazioni nelle quali i progetti di riutilizzo sono rallentati nella maggior parte dei casi a causa della complessità delle procedure burocratiche, dei costi, delle disposizioni in materia di bonifica e di logiche di attesa legate a convenienze immobiliari”. Zaia rammenta che a questo proposito, su istanza della Regione del Veneto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha decretato il 5 maggio 2011 l’accertamento delle condizioni per il riconoscimento di crisi complessa. “In tal senso – conclude Zaia nella sua lettera ai Ministri veneti – sono convinto che anche con il nostro impegno e con la sensibilità del Governo si possa dare un seguito a questo intervento, garantendo il sostegno concreto che quest’area merita”.  
   
 

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