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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Ottobre 2011
 
   
  SCUOLA DI LUDOPEDAGOGIA A BARCIS DAL 14 OTTOBRE A DOMENICA LA FORMAZIONE ORGANIZZATA DALLA COOPERATIVA ITACA BARCIS PER TRE GIORNI

 
   
  Barcis diventa la capitale della “Ludopedagogia”, il metodo fondato da Ariel Castelo che ha contribuito a costruire partecipazione e ribellione contro la dittatura in Uruguay. Castelo, che da oltre vent´anni collabora con varie associazioni che nel mondo vogliono costruire percorsi di cittadinanza attiva, è ospite in Valcellina da venerdì – oltre che docente d’eccezione – di una singolare tre giorni residenziale di formazione che si concluderà domenica. Organizzata e promossa dalla Cooperativa sociale Itaca, vede partecipare una 40ina di operatori della Coop pordenonese provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia e dal Veneto orientale. Dal 2005 la Ludopedagogia è stata importata con grande successo in Italia dall’America Latina, dove venne sviluppata per combattere le dittature del continente, a partire dall´Uruguay, arricchendo l´esperienza dell’educazione popolare di Paulo Freire con le potenzialità offerte dal gioco. L’evento formativo barciano, allestito all’interno della Casa per ferie San Giovanni, punta sulla strategia di intervento socio-educativo per promuovere una società basata sul rispetto della dignità e della libertà umana, sulla costruzione della consapevolezza dei diritti umani e sulla capacità di lavorare ad uno sviluppo umano sostenibile e basato sulla partecipazione. L’obiettivo che si pone l’area Minori di Itaca con l’organizzazione della “scuola di Ludopedagogia” è formare lo staff delle aree produttive per affrontare con uno strumento innovativo (il gioco per persone adulte) alcune delle problematiche più calde a livello europeo quali la partecipazione dei giovani, i problemi relativi all´integrazione delle persone migranti, la violenza di genere, la sfiducia nelle istituzioni, l´apatia rispetto alla possibilità di cittadinanza attiva. Senza dimenticare la volontà di intervenire per modificare l’imperante clima di razzismo, xenofobia ed esclusione sociale nonché di discriminazione a tutti i livelli che si sta vivendo oggi in Italia, promuovendo lo scambio di buone pratiche, la cooperazione ed il lavoro di rete tra organizzazioni e singole persone che lavorano o vogliono lavorare nel settore socio-educativo e che hanno la volontà di implementare metodologie partecipative per sperimentare soluzioni innovative ai problemi sociali.  
   
 

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