Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Gennaio 2007
 
   
  NASCE IL LINO BIOLOGICO CRESPI 1797 PRIMI ANCHE QUESTA VOLTA UN NUOVO MODO DI PENSARE E DI FARE I TESSUTI A IMPATTO ZERO PER L´AMBIENTE E SOPRATTUTTO PER LA SALUTE DEI CONSUMATORI. LA PRESENTAZIONE UFFICIALE SI TERRÀ A MILANO DAL 13 AL 16 FEBBRAIO E A PARIGI DAL 20 AL 23 FEBBRAIO.

 
   
  Negli ultimi anni si è assistito a una "democratizzazione" del biologico, concretizzatasi in un´offerta sempre più ampia e diversificata che ha raggiunto il sistema tessile/abbigliamento innescando una reazione che nel medio periodo non tarderà a portare i suoi frutti. Attenzione però, perché molte delle grandi aziende tessili ci parlano ancora di “ecosostenibilità” ed “ecoresponsabilità” spesso senza conoscererne i significati. E soprattutto senza alcun disciplinare applicato. Le fibre “naturali”, infatti, sono tuttora promosse con successo in molti Paesi, anche se spesso sia la produzione agricola di piante da fibra tessile che la manifattura di prodotti tessili sono lontane da concetti definibili naturali e sono spesso sconosciute o ignorate dai consumatori. Altri, parallelamente ad una produzione invasiva, hanno pensato di creare un ecobrand semplicemente finalizzato al marketing per riscuotere i consensi dei più scettici. Sul fronte opposto, invece, e sempre controcorrente si segnalano aziende come Crespi 1797 che a proposito di etica ambientale e di prodotto ha saputo combattere e vincere le battaglie più impegnative, attestandosi negli anni come vero avamposto di correttezza e sensibilità nel panorama del tessile internazionale, tradizionalmente il settore più inquinante in assoluto. Da sempre, infatti, produce tutti i suoi tessuti nel massimo rispetto dell’ambiente con energia pulita prodotta con le proprie centrali idroelettriche. E il progetto Lino Biologico rappresenta in pieno la naturale estensione di pensiero e di prodotto per un’azienda che conosce molto bene i plusvalori ecologici e che da sempre si è imposta disciplinari molto rigorosi in merito. Come spesso è accaduto nel corso dei suoi 210 anni di storia, anche in questo caso Crespi 1797 risulta la prima azienda a proporre il vero Lino Biologico che in tutto il processo di lavorazione non subisce alcun trattamento invasino, addirittura a partire dal seme e dal terreno in cui viene coltivato, sempre vergine e sempre nuovo per consentire alla pianta di ricavare il massimo del nutrimento senza l’aggiunta di componenti chimici esterni. Non a caso, il Lino Biologico Crespi 1797, è certificato da Icea, isituzione di riferimento in Italia per la Certificazione Etica e Ambientale, che attraverso Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) ne garantisce gli elevati standard. Il logo Aiab, infatti, cerifica un prodotto tessile ottenuto da fibra naturale biologica, prodotta conformamente al Reg. Cee 2092/91, che non ha subito processi di sbiancamento a base di cloro e che nel processo di tintura e stampa non ha ricevuto sostanze contenenti metalli pesanti come nichel, cromo, rame, cobalto. E’ inutile sottolineare quali siano i vantaggi personali e sociali al contempo nell’indossare un tessuto ecologico. “I motivi per cui una persona si avvicina al biologico possono essere diversi – sottolinea Francesca Crespi, amministratore delegato di Crespi 1797 - C’è chi ha la consapevolezza che indossare un capo biologico, proprio come mangiare biologico, è un modo per rispettare la natura rifiutando metodi di produzione invasivi e devastanti degli ecosistemi. C’è chi è particolarmente attento all’aspetto equo e solidale che contraddistingue il nostro rapporto con i produttori. E c’è poi soprattutto una larga parte di pubblico che si rivolge ai tessuti biologici nel momento in cui sperimenta sulla sua pelle quanto la chimica possa essere dannosa. Non è un mistero che allergie e dermatiti stiano aumentando in modo esponenziale, e molto spesso alla loro base c’è proprio il contatto epidermico con le sostanze chimiche di cui sono intrisi gli abiti che indossiamo. Per scegliere i nostri tessuti non è indispensabile essere sostenitori del biologico: a volte basta solo avere a cuore la propria salute”. Il Lino Biologico Crespi 1797, in buona sostanza, è la proiezione di un’idea ben chiara di cosa sia il rispetto per l’ambiente e per il consumatore. Ma non solo. E’ una raffinata proposta in più dedicata alle case di moda di tutto il mondo e insieme una piccola scintilla che può avviare una nuova stagione del tessile che nei prossimi anni dovrà confrontarsi con il suo passato per poter affrontare le sfide più dure che riserverà il suo futuro. “Il nostro obiettivo – spiega Paolo Foglia, coordinatore del Tavolo nazionale per il tessile biologico ed equo-solidale - è quello di promuovere la competitività strategica delle imprese tessili italiane intervenendo, come suggerito anche dal Gruppo di alto livello istituito dalla Commissione europea, su ricerca e innovazione e sulla responsabilità sociale d’impresa. Esperienze internazionali come quella dell’associazione Organic exchange di cui sono socie diverse grandi imprese come Nike, Timberland, Patagonia, Mark&spencer, testimoniano che sta nascendo un mercato e si stanno organizzando filiere produttive attente ad un concetto integrato di responsabilità sociale ”. .  
   
 

<<BACK