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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Ottobre 2011
 
   
  ISTRUZIONE FVG: PLURILINGUISMO RICCHEZZA CITTADINANZA EUROPEA

 
   
   S.pietro al Natisone, 18 ottobre 2011 - Il plurilinguismo è uno dei fondamenti della nuova cittadinanza europea, perché è uno strumento essenziale per la comprensione e lŽintegrazione tra i popoli e le genti. Lo ha affermato il 15 ottobre lŽassessore regionale allŽIstruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, intervenendo a San Pietro al Natisone al convegno internazionale "Lingua, scuola, territorio", organizzato dalla Regione con lo scopo di mettere a confronto le esperienze maturate nelle realtà dove esiste il multilinguismo, al fine di per poter meglio orientare le scelte future dellŽAmministrazione, e valorizzare le azioni già intraprese sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Come quella della scuola bilingue dellŽIstituto Comprensivo di San Pietro al Natisone. Istituto del quale, come ha affermato Molinaro, sono allŽattenzione dellŽAmministrazione i problemi inerenti la sede, che ora è provvisoria. Venendo a parlare delle tematiche generali relative al plurilinguismo, lŽassessore ha innanzitutto precisato che, non possedendo la Regione Friuli Venezia Giulia la competenza primaria in materia di istruzione, lŽAmministrazione è prioritariamente impegnata ad attuare, con i fondi a disposizione, lŽattività scolastica in termini generali. Per poi puntualizzare che anche ogni piccola conquista, che consenta di valorizzare le specificità, sulle quali peraltro si fonda lŽautonomia regionale, è preziosa. Come lo sono le esperienze finora maturate nel cividalese, con lŽIstituto comprensivo bilingue, e nel tarvisiano, tramite lŽistituto Bachmann. Far conoscere le lingue parlate sul territorio, anche in piccole realtà, lingue che coincidono con quelle dei Paesi contermini, per Molinaro significa infatti compiere passi avanti verso lŽEuropa. UnŽeuropa nella quale occorre anche considerare la presenza degli immigrati nei vari Comuni della regione (nei quali va dal 5 al 15 per cento) che parlano lingue diverse. E anchŽessi ci offrono la percezione di una realtà che cambia. In questa situazione generale, ha citato lŽassessore, nel Friuli Venezia Giulia ci sono anche Comuni della fascia di confine che richiedono lŽattivazione di scuole bilingue, mentre ci sono genitori del Friuli Venezia Giulia che risiedono sul Carso e iscrivono i loro figli alle scuole slovene. Alla luce di questa articolata situazione, occorre, secondo Molinaro, cominciare a passare dai progetti di plurilinguismo nelle scuole locali a percorsi scolastici che assicurino continuità. In questo senso, per esempio, la Regione sta predisponendo lŽAlbo degli insegnanti in lingua friulana. Ed è per tutti questi motivi che occuparsi di lingue nelle scuole significa occuparsi di innovazione e crescita della comunità regionale. Mentre le esperienze attuate e in atto concorrono, ha concluso Molinaro, a fare del Friuli Venezia Giulia una Regione europea. Il convegno, dopo i saluti del sindaco, Tiziano Manzini, del presidente del consiglio dŽistituto dellŽI.c. Statale bilingue, Elena Domenis, e del direttore generale dellŽUfficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, si erano aperti con gli interventi di Mojca Bozic, della Commissione europea, sui vantaggi del multilingusmo nella formazione, di Miriam Simiz, docente, sui 25 anni di esperienza locale, e di Miha Vrbinc, sul liceo scientifico-linguistico sloveno di Klagenfurt e sullŽistruzione in Carinzia. Quindi, i lavori, moderati da Odorico Serena, sono proseguiti con lŽillustrazione di esperienze risultate efficaci in diverse realtà. Quella inerente il plurilinguismo nella scuola ladina in Alto Adige, ove si parla italiano, ladino e tedesco, è stata spiegata da Rosmarie Crazzolara, ispettrice scolastica per le scuole elementari e secondarie di Bolzano. LŽattività plurilinguista dellŽIstituto dellŽeducazione della Repubblica di Slovenia, in particolare a Capodistria, Isola e Pirano, è stata presentata da Sergio Crasnich, consulente pedagogico per la lingua italiana. Mentre Marisa Comelli, docente dellŽI.c. Statale di Faedis, ha parlato della rete Aghis, che mette in relazione 20 scuole e con esse 1600 alunni dei Comuni di Faedis, Tavagnacco, Trasaghis e Udine. Infine, Antonio Pasquariello, dirigente scolastico dellŽI.c. Di Tarvisio, si è soffermato sulla rete Esco, Educare senza confini, e sullŽattività transnazionale.  
   
 

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