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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Ottobre 2011
 
   
  CONCLUSO A CASTEL TIROLO IL PRIMO INCONTRO DEL GECT COSTITUITO DALL´EUREGIO TIROLO, ALTO ADIGE E TRENTINO DELLAI: UNA REGIONE EUROPEA PLURINAZIONALE, MULTILINGUISTICA, MULTICULTURALE

 
   
  Trento, 18 ottobre 2011 - Prima riunione ufficiale il 13ottobre a castel Tirolo del Gect, il gruppo europeo di cooperazione territoriale costituito dall´Euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino. I Gect, come noto, sono i soggetti, dotati di personalità giuridica, individuati dal regolamento europeo, fin dal 2007, per consentire a territori che appartengono a Stati diversi di attivare progetti di cooperazione cofinanziati dall´Unione europea. La prima riunione si è aperta con la seduta della Giunta, nella quale siedono i presidenti dei tre Governi territoriali, Lorenzo Dellai per il Trentino, Luis Durnwalder per l´Alto Adige-suedtirol e Guenther Platter per il Tirolo. A seguire la riunione dell´assemblea, di cui fanno parte, oltre ai tre presidenti, alcuni esponenti delle rispettive Giunte e Consigli provinciali. "Questa giornata apre due dimensioni di lavoro comuni - ha detto Dellai - ; la prima è quella più concreta, operativa, e riguarda le cose da fare assieme. La seconda è di natura politico istituzionale, e si rivolge ad un orizzonte autenticamente europeo, nel quale l´Euroregione dovrà collocarsi con un valore politico e istituzionale ancora più marcato e più definito, nell´interesse dei tre nostri territori ma anche della stessa Europa, oggi in crisi di legittimazione proprio per l´assenza dei popoli e delle regioni. " "Oggi è l´inizio di un percorso ovviamente tutto da costruire - ha detto il presidente Lorenzo Dellai nel prendere la parola a castel Tirolo, in chiusura dei lavori, nel corso della conferenza stampa comune - . Abbiamo approvato dei documenti che costituiscono le basi anche giuridiche per lo sviluppo futuro di questa collaborazione. Tuttavia vorrei sottolineare come l´importanza dell´incontro di oggi non stia solo in questi documenti, stia anzi soprattutto nel fatto che apriamo una prospettiva nuova e molto ambiziosa, che dischiude orizzonti ancora molto lontani. Ci sono due dimensioni nel nostro lavoro comune: la prima è una dimensione operativa, che riguarda le cose concrete che possiamo e dobbiamo portare avanti assieme. Già questo è un livello molto importante, ci saranno delle attività specifiche che potremo fare attraverso il Gect, con il bilancio che oggi approviamo, e ci saranno tante altre iniziative comuni che attraverso il Gect potremo realizzare mettendo in sinergia azioni che vengono e rimangono finanziate dalle rispettive istituzioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e il Land Tirol. Quindi il Gect è importante anche per questo, perché genera un effetto moltiplicatore che amplifica la portata delle decisioni e degli interventi realizzati singolarmente dai tre territori. C´è però anche un secondo ambito, un secondo livello, e riguarda la dimensione politico-istituzionale del nostro lavoro. Abbiamo scelto com´è noto questa formula, per dare concretezza al progetto dell´Euregio, perché altre formule, anche più ´forti´, non erano al momento realizzabili. Quindi partiamo con il Gect, ma l´orizzonte è quello di una vera regione europea, con un valore politico e istituzionale ancora più marcato e più definito. Per questo sono molto contento che l´incontro di oggi sia stato fatto a castel Tirolo, perché questo è un luogo simbolico di una storia comune ed è, credo, un punto di partenza estremamente significativo. Se oggi c´è una carenza di Europa, è una carenza che riguarda i popoli e le regioni, a fronte di una delegittimazione degli Stati nazionali che è molto evidente. Oggi più che mai, dunque, c´è bisogno di Europa, e quindi di un´esperienza come la nostra. Un´esperienza plurisecolare, a cui si sono richiamati gli stessi vescovi delle diocesi di Trento, Bolzano-bressanone ed Innsbruck, che hanno elaboconcreto alimento. Siamo tre territori, ognuno con dei punti di forza e di debolezza; penso che il nostro stare assieme, al di là delle cose concrete che vogliamo realizzare, sia nutrito anche dalla consapevolezza di questa profonda radice comune che ci unisce. Mettendoci assieme, i nostri punti di forza potranno essere utilmente esaltati e i punti di debolezza superati. Sappiamo infine che c´è un lavoro importante da fare sul piano della comunicazione: la nostra esperienza non potrà decollare se rimarrà solo confinata all´ambito delle istituzioni. E´ necessario coinvolgere l´opinione pubblica, la popolazione, i giovani in particolare. Anche i simboli possono aiutare: serve un logo, un inno, una bandiera comune, servono segni che possano sottolineare la nostra peculiarità, la nostra ´casa comune´. Serve la consapevolezza di una storia comune, pur nel rispetto delle singole identità, per proiettarci efficacemente verso il futuro e costruire una regione europea plurinazionale, plurilinguistica, multiculturale."  
   
 

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