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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Ottobre 2011
 
   
  TRENTO: INAUGURATA LA MOSTRA "DINO & CO. – SAURI DELLE DOLOMITI" AL MUSEO DI SCIENZE

 
   
  Trento, 19 ottobre 2011 - Musei - Dinosauri, rettili, anfibi, piante vissuti milioni di anni fa nell’area dolomitica, narrati attraverso oltre 80 fossili: come un viaggio nel tempo, la mostra temporanea “Dino & Co. – Sauri delle Dolomiti” del Museo di Scienze Naturali a Bolzano ci racconta la loro storia, alla scoperta di questi antichissimi viventi. Gran parte dei fossili esposti non era finora accessibile al pubblico; la mostra presenta inoltre alcuni pezzi di eccezionale rilievo scientifico. Aperta fino all’8 aprile 2012, “Dino & Co. – Sauri delle Dolomiti” è stata inaugurata, lunedì 17 ottobre, dall’assessora Sabina Kasslatter Mur. Dal Permiano al Cretacico, da 300 a 65 milioni di anni fa: ere in cui le Dolomiti furono abitate prima da rettili e anfibi terrestri, volanti e marini (volgarmente, sauri), poi da dinosauri e, sempre, da piante. Un mondo che la mostra temporanea “Dino & Co. – Sauri delle Dolomiti”, in programma al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano dal 18 ottobre 2011 all’8 aprile 2012, esplora presentando più di 80 fossili, per la quasi totalità di provenienza dolomitica, originali e mai esposti al pubblico. In un percorso ordinato cronologicamente, in cui sono i reperti stessi a parlare, trovano spazio alcuni pezzi assai importanti per la ricerca: è il caso, tra gli altri, dello scheletro di rettile volante (un Eudimorphodon) più antico del mondo, della vertebra dell’acquatico notosauro scoperta nel 2009 nella Gola del Bletterbach, o, ancora dal Bletterbach, dell’orma del grande rettile erbivoro Pachypes, assunta dagli scienziati a punto di riferimento per definire la specie. Un´ulteriore testimonianza di come le Dolomiti, recentemente iscritte nella lista del Patrimonio mondiale Unesco, contengano una miniera di informazioni scientifiche - anche su sauri e dinosauri, che fino a trent’anni fa nessun paleontologo riteneva avessero potuto abitare le Alpi meridionali. Organizzata in collaborazione con il Museo delle Scienze di Trento e patrocinata dalla Fondazione Dolomiti Unesco, la mostra temporanea “Dino & Co. – Sauri delle Dolomiti” è parte del progetto di ricerca “La crisi ecologica del Permo-triassico nelle Dolomiti”, di cui recepisce, tra le righe dei testi espositivi, alcuni risultati inediti che troveranno spazio nelle pubblicazioni solo nei prossimi mesi. Hanno curato l’esposizione Evelyn Kustatschter, paleontologa, e la mediatrice didattica Johanna Platzgummer, entrambe del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. Presenti all’inaugurazione di oggi, lunedì 17 ottobre, oltre alle curatrici, l’assessora provinciale all’Istruzione e cultura tedesca Sabina Kasslatter Mur, Othmar Parteli, direttore della Ripartizione provinciale Musei, il direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Vito Zingerle, Michele Lanzinger, direttore del Museo delle Scienze di Trento e Johanna Scartezzini Plasinger in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, che sostiene l’iniziativa. Il percorso espositivo di “Dino & Co. – Sauri delle Dolomiti” ripercorre la scansione delle ere geologiche: dopo una riflessione introduttiva sulle dimensioni del tempo, il visitatore è immerso, di seguito, nel Permiano, nel Triassico inferiore, medio e superiore, nel Giurassico e, infine, nel Cretacico, ovvero da 300 a 65 milioni di anni fa. La mostra si propone su tre diversi livelli, a seconda dei destinatari: uno base, che conduce attraverso ciò che non può non essere visto; uno per bambini, con occasioni di gioco – ad esempio un’area scavo per cercare fossili - e possibilità di toccare con mano alcuni reperti; infine, un livello di approfondimento. Non tutti gli 80 fossili in mostra, che costituiscono il filo conduttore del percorso, sono infatti immediatamente visibili: alcuni – circa 20 - si trovano “nascosti” in appositi cassettoni o armadi, che l’interessato può aprire ed esplorare. Accompagnano i reperti brevi testi in italiano, tedesco e inglese. I fossili sono stati scoperti in larga parte nelle Dolomiti – in un’area che si estende tra Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli – e comprendono scheletri di rettili e anfibi terrestri, volanti e marini, piante e orme. A queste ultime è dedicata una sala specifica, perché contengono informazioni basilari per la scienza (ad esempio, peso e velocità dei dinosauri). Pezzo forte del settore dedicato al Permiano è l’orma della zampa posteriore di Pachypes dolomiticus, grande rettile erbivoro che visse 220 milioni di anni fa. L’importanza del reperto, proveniente dalla Gola del Bletterbach, è testimoniata dal fatto che gli scienziati lo considerano rappresentativo per descrivere la specie. Notevolissima è anche la vertebra dorsale fossilizzata di notosauro – rettile marino che popolava mari poco profondi - ritrovata nel 2009 sempre nel Bletterbach: si tratta del primo osso in assoluto risalente al Triassico inferiore nelle Dolomiti. Il più antico rettile volante del mondo: proviene dalle Dolomiti friulane lo scheletro fossilizzato di Eudimorphodon, uno pterosauro di circa 210 milioni di anni fa, che troviamo esposto nell’area del Triassico medio. Ma, oltre ai sauri, la mostra “Dino & Co.” propone anche fossili vegetali. Ecco allora nella sezione sul Triassico superiore una delle ambre più antiche esistenti, ritrovata nel bellunese. Nelle sue gocce è rimasto intrappolato un mondo di animali unicellulari, batteri e pollini. Con il periodo Giurassico, i dinosauri prendono sempre più piede e la loro dimensione progressivamente aumenta. Ad illustrarla, un grande scheletro di Carnotaurus sastrei; vicino, il calco di un’orma della passeggiata di dinosauro più lunga d’Europa (120 impronte consecutive), quella di Anglone sul Monte Brento, in Trentino. In chiusura, uno scheletro di adrosauro lungo quasi quattro metri, soprannominato “Antonio”, il più completo sinora conosciuto di questo erbivoro a becco d’anatra che popolava le pianure del Cretacico. L’esemplare è proposto in calco. Per rendere più piacevole la visita, in ogni sala è stato sistemato un teatrino cartaceo che illustra le diverse specie animali e vegetali in mostra. Lungo il percorso, inoltre, inframmezzato da un’area sull’alimentazione dei dinosauri, sono disseminati box tematici (ad esempio sulla locomozione o l’adattamento al nuoto dei sauri) e installazioni video. La mostra temporanea “Dino & Co. - Sauri delle Dolomiti” è visitabile dal 18 ottobre 2011 all’8 aprile 2012 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, in via Bottai 1 a Bolzano, dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18. L’ingresso costa 4 euro, ridotto 3 euro ed è gratuito per bambini sotto i sei anni. Il biglietto combinato (museo più mostra “Dino & Co.”) è acquistabile a 5 euro. Il biglietto famiglia è in vendita a 8 euro. Per informazioni e prenotazioni, contattare lo 0471 412964 o visitare il sito del museo www.Museonatura.it. Alla mostra è anche collegata un’ampia serie di attività didattiche per le scuole che comprendono laboratori, visite guidate e azioni interattive. Informazioni e prenotazioni al numero 0471 412975. Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, via Bottai,1, Bolzano, tel. 0471 412964, web www.Museonatura.it/  email info@museonatura.It  
   
 

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