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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Ottobre 2011
 
   
  PUBBLICO E PRIVATO A CONFRONTO PER IL RILANCIO DEL SISTEMA ITALIA. ANCHE GRAZIE ALL’ICT

 
   
  Milano, 20 ottobre 2011 - "Le Aziende si confrontano con i Territori” è il titolo del convegno che ha dato il via questa mattina a Smau, 48° Esposizione internazionale di Information & Communication Technology. A confronto, da un lato, gli assessori regionali di alcune delle più innovative regioni italiane - Loredana Capone, Vicepresidente con delega allo Sviluppo Economico Regione Puglia, Maria Luisa Coppola, Assessore all’Economia e Sviluppo Regione Veneto, Alessandro Olivi, Assessore all’industria, artigianato e commercio Provincia Autonoma di Trento, Pietro Di Paolo, Assessore alle Attività Produttive Regione Lazio, Andrea Gibelli, Vicepresidente Regione Lombardia, Renzo Guccinelli, Assessore allo Sviluppo Economico Regione Liguria, Giancarlo Muzzarelli, Assessore alle Attività Produttive Regione Emilia-romagna, Gianfranco Simoncini, Assessore alle Attività Produttive Regione Toscana e Guido Trombetti, Assessore Sistemi Informativi ed informatica Regione Campania - dall’altro gli Amministratori Delegati delle grandi aziende dell’Ict - David Bevilacqua, Amministratore Delegato Cisco Italia, Dario Bucci, Country Manager per l’Italia e la Svizzera di Intel, Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato Microsoft Italia, Nicola Ciniero, Amministratore Delegato Ibm Italia, Patrizia Grieco, Amministratore Delegato Olivetti, Agostino Santoni, Amministratore Delegato Sap Italia. Il convegno si è aperto con il saluto di Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, che ha spiegato al pubblico in sala quanto sia fondamentale il ruolo ricoperto dalle aziende Ict e dalle Regioni per la crescita delle nostre imprese: “Abbiamo voluto aprire questa nuova edizione del Salone accendendo i riflettori su due attori fondamentali nel processo di adozione dell´innovazione da parte delle imprese e pubbliche amministrazioni italiane: i grandi Player del comparto dell´Information & Communication Technology, affiancati dal proprio ecosistema di partner sul territorio, e gli Assessori alle Attività Produttive e all’Innovazione delle Regioni italiane. La necessità di fare sistema tra attori pubblici e privati (aziende, università, centri di ricerca e istituzioni), l´importanza di dotarsi di infrastrutture di rete pervasive a banda ultralarga per moltiplicare il potenziale produttivo e creativo di persone e imprese e la consapevolezza del ruolo centrale giocato dalle tecnologie digitali per la crescita e lo sviluppo delle imprese del territorio sono alcune delle ricette che proponiamo questa mattina per aiutare il Paese a fare un passo avanti e lasciarsi alle spalle il difficile momento economico che stiamo vivendo”. La parola è passata a Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, che ha ricordato i primi anni della manifestazione: “È trascorso quasi mezzo secolo dalla prima edizione di Smau del 1964. L’italia non è più quella di allora: quella del boom e della piena fiducia nel futuro. La manifestazione nel frattempo è cambiata, pur conservando nome e ruolo a simboleggiare progresso, innovazione, alta tecnologia, servizi alle imprese e alle pubbliche amministrazioni. L’ict sta rivoluzionando il modo di lavorare ed è percepito come un’opportunità per tutti noi, fornitori e utenti. Prime fra tutte le pubbliche amministrazioni, sia nei processi interni che nell’interfaccia con i cittadini, per un duplice risultato: migliori servizi e risparmio sui costi. Un dato che tutti conosciamo, diffuso dal Politecnico di Milano, individua in 40 Milioni di euro il risparmio che la piena adozione delle tecnologie potrebbe portare alle pubbliche amministrazioni locali. La Regione Lombardia in tema di eGovernment ha dedicato un Assessorato proprio alla semplificazione e digitalizzazione della documentazione e stilato un’Agenda Digitale Lombarda con i nomi di tutte le aziende e i produttori: una nuova modalità di interazione tra amministrazione cittadini e imprese. In un’ottica di abbattimento del Digital Divide abbiamo inoltre istituito un bando con il Ministero dell’Istruzione dell’importo di 120 milioni di euro per sostenere progetti sperimentali anche presso aziende molto piccole. E tra i settori altamente innovativi abbiamo dedicato all’Ict 10 milioni di euro. Una serie di iniziative senza precedenti: 95 milioni è la dotazione pubblico/privata per portare entro fine 2012 la banda larga in 707 comuni lombardi a oggi non raggiunti da questa tecnologia. Smau quest’anno ha deciso di unire le rappresentanze del pubblico e del privato perché la condivisione tra le due porti effetti reali sulle nostre vite e sulle nostre economie.”. Subito dopo Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano, ha fatto gli onori di casa dando il benvenuto agli ospiti presenti “Vorrei partire da una riflessione sul momento che le imprese si trovano a vivere oggi e da una prima autocritica: non serve puntare il dito per cercare un colpevole. È vero, questo è il momento più brutto che io possa ricordare nei miei primi 22 anni di lavoro. Tuttavia abbiamo realizzato un piano industriale che per i prossimi 4 anni vede come unico investimento, sebbene in misura modesta, quello in Ict. I soldi sono pochi, si sa, perciò prestiamo particolare attenzione a compiere scelte che abbiano un ritorno economico. Ma quale è il problema? Il problema è che le persone che abbiamo in azienda non sono tutte capaci di utilizzare le tecnologie a disposizione. Non riuscire a esprimere in maniera efficace queste potenzialità procura sicuramente amarezza: siamo consapevoli che la soluzione tecnologica esista ma dobbiamo capire come abilitarla. Per cui a voi, che siete la comunità di imprenditori più evoluta, il compito di aiutare noi imprese e la politica a compiere scelte oculate e ad avere idee, per recuperare la voglia di costruire qualcosa per le generazioni future”. “In piena coerenza con il tema principe dell’edizione 2011 della manifestazione, la School of Management del Politecnico di Milano inaugura proprio in questi giorni l’Osservatorio Smau-sofm che si prefigge di promuovere la cultura Ict presso le imprese e le Pubbliche Amministrazioni – ha annunciato Andrea Rangone, Responsabile Osservatori Ict del Politecnico di Milano - Ma quali sono le ‘regole’ che una Pa ‘virtuosa’ dovrebbe sempre seguire? Noi ne abbiamo individuato 6: prima di tutto supportare finanziariamente l’innovazione attraverso bandi di co-finanziamento a progetti di ricerca industriale e a start-up (Finanziamenti); quindi favorire la creazione di una rete di enti di ricerca, università, centri servizio sul territorio (ma anche online) a disposizione delle imprese (Sportello tecnologico); agevolare la creazione di aggregazioni territoriali di imprese e enti di ricerca - Poli e Distretti - per aumentarne la cross-fertilizzazione tecnologica (Cluster tecnologici); investire in programmi formativi per sviluppare figure professionali avanzate, pivot dell’innovazione (Formazione); creare le condizioni per la creazione di una infrastruttura digitale all’avanguardia – ultra broad band (Autostrade digitali) - e infine Investire direttamente nella propria innovazione digitale per ‘dare il buon esempio’ e stimolare i fornitori di Ict (Smart Government)”. Umberto Bertelé, Presidente della School of Management del Politecnico di Milano, ha quindi aperto il confronto tra Assessori regionali e Amministratori Delegati: “Che cosa è cambiato rispetto a Smau 2010? L’incertezza sul futuro è aumentata e il nostro paese è sotto osservazione per l’entità del debito e le incertezze politiche. È in affanno il sistema bancario, resta elevata la disoccupazione, debole la domanda interna e sono in difficoltà le imprese, soprattutto le minori. Ma non tutto è negativo: non vanno affatto male le imprese maggiori né l’export e si riprende la produzione industriale. In questo quadro a macchia di leopardo, l’Ict può aiutare a irrobustire le imprese più deboli e rinnovare la macchina pubblica, precondizione per il riavvio della crescita. Le soluzioni innovative, proposte anche in questo Smau, sono tante e utili non solo a chi ha già una infrastrutturazione Ict evoluta ma anche a chi parte quasi da zero purché accompagnate da un’adeguata ristrutturazione organizzativa”. La parola è passata agli Assessori Regionali. “La Puglia è la prima regione del Sud in Italia per numero di imprese innovative. – ha affermato Loredana Capone, Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico - Ha messo l’innovazione al centro delle politiche di sviluppo regionale, costruendo una strategia articolata per la promozione di specializzazioni produttive. Per attuare queste politiche la Regione Puglia ha destinato a ricerca e sviluppo, nella programmazione 2007-2013, un investimento tra i più alti in Italia: 1.763 milioni di euro, di cui 30,6 dedicati alla diffusione dell’Ict, allo sviluppo delle imprese innovative e ai partenariati regionali per l’innovazione. Le esportazioni sono aumentate del 22% nei primi mesi del 2011 e l’occupazione è in crescita di 49.000 unità”. “La Regione Lombardia è da sempre al fianco delle sue 800.000 imprese (una ogni 12 abitanti) – ha commentato Andrea Gibelli, Vicepresidente e Assessore all’Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione della Regione Lombardia - . Per valorizzarle è importante raggiungere una massa critica di interesse. Tra le molte misure approvate, rientra una consistente dotazione finanziaria di oltre 120 milioni di euro per la promozione e la realizzazione di progetti da parte di Pmi lombarde anche in collaborazione con grandi imprese e organismi di ricerca in settori strategici di intervento”. “Le iniziative condotte dalla Regione Liguria negli ultimi anni hanno dato vita a ben otto Poli di Innovazione e due Distretti Tecnologici – ha dichiarato Renzo Guccinelli, Assessore regionale allo Sviluppo economico, industria, commercio, commercio equo e solidale, artigianato, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione tecnologica, energia della Regione Liguria - Fondamentale è la centralità dei giovani in tutti i processi di ricerca, alta formazione e innovazione che si attuano sul territorio così come, in tale ottica, il sostegno finanziario e tecnico alla loro crescita professionale. Nel prossimo triennio la Regione sarà impegnata a sostenere l’alta formazione e la qualità del capitale umano dedito ad attività di ricerca e innovazione e a promuovere queste ultime presso le imprese. Nel frattempo la realizzazione del Parco Tecnologico degli Erzelli vedrà l’insediamento di centri di ricerca e sviluppo high tech di rilevanza internazionale”. “Proprio in questi giorni siamo nel pieno del ciclo di incontri per la redazione del nuovo Programma Attività Produttive 2012-2014 – ha rilanciato Giancarlo Muzzarelli, Assessore Attività produttive ed Economia verde Regione Emilia-romagna - Sono in corso tante azioni, dai bandi per chi si mette in rete al sostegno alle nuove imprese, sino al grande impegno per l’energia in tutti i settori. Abbiamo aperto un bando per sostenere la creazione di reti di imprese, l´innovazione tecnologica e organizzativa nelle Pmi; abbiamo rinnovato ‘Dai Distretti produttivi ai Distretti Tecnologici’, per finanziare interventi per il rafforzamento tecnologico dei distretti produttivi dell’Emilia-romagna e infine abbiamo stanziato 14 milioni di euro per favorire lo start up di imprese innovative, in particolare di quelle operanti in settori ad alta tecnologia. La nostra è una Regione in cammino verso il futuro”. “Uno degli assi fondamentali della nostra politica per l’innovazione è rappresentato dal polo della Meccatronica di Rovereto, progetto che si propone di favorire l´interazione fra offerta formativa e manifatturiero innovativo, modificando profondamente la fisionomia della seconda città del Trentino, Rovereto – ha commentato Alessandro Olivi, Assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento - Obiettivo principale è trasformare l’attuale polo in un luogo dove imprese, formazione tecnica e professionale nonché centri di ricerca potranno lavorare assieme integrando conoscenze e competenze in una logica distrettuale. Perché l’innovazione migliora la qualità della vita e dei prodotti, per questo non si può limitare all’ambito tecnico: l’innovazione deve permeare ogni settore”. “La Regione Veneto partecipa a Smau cogliendone fino in fondo la capacità di imprimere svolte radicali anche al nostro modo di comunicare e relazionarci - questo il saluto di Maria Luisa Coppola, Assessore all’Economia e sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione Veneto – . Dal confronto con gli interlocutori portatori di innovazione la Regione ha potuto potenziare il tessuto innovativo locale portandolo da straordinarie nicchie di specializzazione a reti diffuse di conoscenza. Abbiamo inoltre voluto credere fortemente nello startup di giovani imprenditori creativi e ricercatori geniali agevolando loro l’accesso al credito e il consolidamento del capitale d’impresa con opportuni strumenti di ingegneria finanziaria”. “Sono 226 i milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio nel triennio 2011-2013 nell’ambito di un programma strategico per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico – ha concluso Pietro Di Paolo, Assessore alle Attività Produttive e alle politiche dei rifiuti della Regione Lazio - . La declinazione di progetti originali presso il mondo delle Pmi e delle Pp.aa. Riveste un ruolo decisivo per crescere e governare l’attuale periodo di crisi. Il nostro programma punta a stimolare l’innovazione e la ricerca nel tessuto produttivo, a incentivarne le iniziative pubblico-private e a creare un osservatorio sull’innovazione. Un bando è destinato appositamente alla promozione dello sviluppo dei Distretti industriali e dei sistemi produttivi locali. Da non dimenticare inoltre che il Lazio è la prima Regione italiana ad aver trasformato in legge lo Small Business Act per lo snellimento delle procedure e delle norme burocratiche a favore delle Pmi”. In risposta agli spunti emersi nel giro di tavolo degli Assessori regionali sono intervenuti gli Amministratori Delegati delle multinazionali dell’Ict. David Bevilacqua, Amministratore delegato Cisco Italia, ha così commentato: “Non è più il momento di domandarsi ‘se’ l’Ict possa essere utile o ‘come’. È il momento di agire perché l’Ict possa dispiegare appieno le sue potenzialità, rimuovendo gli ostacoli che ci impediscono di farlo. Occorre dunque dotarsi di infrastrutture di rete pervasive a banda ultralarga; utilizzare tali infrastrutture per moltiplicare il potenziale produttivo e creativo di persone e imprese; progettare fin da ora lo sviluppo futuro in modo sostenibile, interconnesso ed intelligente. Azioni che riguardano in egual modo i vendor di tecnologia - perché hanno la visione, le competenze e gli strumenti necessari per creare soluzioni capaci di aiutare lo sviluppo – e le istituzioni, perché queste hanno la posizione, la capacità di indirizzo e la forza per trovare ,nonostante la crisi, risorse da destinare alla reale innovazione del nostro paese”. A seguire Dario Bucci, Amministratore Delegato Intel Italia, ha dichiarato: “Il nostro è un Paese che fa sempre fatica, forse più di altri, a parlare di vera innovazione tecnologica. E che con inerzia ancora maggiore riesce a tradurla in esperienze concrete. Smau in questo contesto rappresenta da anni un faro per il settore, un invito a porci delle domande per il futuro dello sviluppo dell’Italia e a cercare assieme delle risposte. In Italia più che altrove oggi sembra di assistere a una rivoluzione informatica a due velocità. Quella ridotta spesso al minimo è ancora quella della Pubblica Amministrazione, ovvero di chi dovrebbe avere il peso più importante, investendo in infrastrutture e offrendo servizi al passo coi tempi. Difficoltà che si rispecchia spesso nei dati macroeconomici con cui l’Italia viene descritta. Tuttavia è con sorpresa e felicità Intel ha intrapreso nell’ultimo anno un positivo viaggio alla scoperta di un’altra Italia, anche piccola e meno conosciuta, che sa innovare dal basso, con la stessa naturalezza con cui si valorizza il buon gusto e lo stile che il mondo ci riconosce”. “Serve dare concretezza alle tante, forse troppe discussioni sull’innovazione, seguendo l’esempio di altre aree del pianeta che si sono dimostrate ben più lungimiranti di noi – ha aggiunto Nicola Ciniero, Amministratore Delegato Ibm Italia - L’elemento abilitatore dell’innovazione, e quindi la leva della crescita, resta quell’Ict che il fior fiore di indagini e analisi individuano come primo e più incisivo propulsore dell’economia. Tutta la tecnologia che già ci circonda e la disponibilità di un’ampia potenza di elaborazione aprono al Paese e ai suoi territori un enorme potenziale di trasformazione nel modo di funzionare. Basta adoperarsi per favorirne l’integrazione a ogni livello. Ricavandone riduzione degli sprechi, abbattimento dei costi e recupero d’efficienza, sia nel pubblico sia nel privato. Le misure e le loro priorità si legano a cose realizzabili, subito. Si va dai servizi ‘intelligenti’ per i trasporti alla gestione del traffico all’assistenza sanitaria e quella domiciliare, dal rapporto tra cittadini e imprese con la pubblica amministrazione e la burocrazia alla scuola e all’accessibilità. Senza dimenticare le soluzioni software di analisi applicate in ambito sanitario, fiscale e previdenziale – contro frodi, elusioni ed evasione per intenderci – nella pianificazione e gestione del territorio, nella sicurezza di cose e persone”. Sergio Esposito, Country Leader Hardware Business Unit Oracle Italia, ha così affermato: “L’evoluzione tecnologica sta mettendo nelle mani di manager e imprenditori strumenti tecnologici sempre più avanzati, versatili e utili sia per momenti ludici che per scopi professionali. Questo progresso, unitamente al cloud computing, consente di portare l’It aziendale da nicchia per specialisti a parte integrante del business d’impresa. Il Cloud è certamente il nuovo paradigma: un percorso che oggi hanno intrapreso più dell’80% delle grandi aziende a livello globale. Oltre il 40% dichiara di averlo fatto per potersi allineare continuamente alle esigenze e alle richieste di business. Per il mercato italiano è una grossa opportunità: l’erogazione via cloud pubblico potrà rappresentare un vero momento di svolta tecnologica sia per le Pmi che per le pubbliche amministrazioni, che potranno finalmente ottimizzare e condividere piattaforme e infrastrutture”. “Per Olivetti – ha commentato Patrizia Grieco, Amministratore Delegato dell’azienda - il processo di innovazione passa attraverso la capacità di fondere il know how dell’azienda nel settore Ict con le altre competenze disponibili sul mercato, per mettere a punto un’offerta sempre allo stato dell’arte perché siamo convinti che nessuna azienda da sola possa essere in grado di riprodurre i tassi di innovazione del mercato. Nel corso degli ultimi anni, l’azienda ha intrapreso una nuova via nel mondo dell’Information Technology. Se in passato l’attività dello storico marchio italiano era focalizzata sui prodotti hardware, oggi il nostro posizionamento è orientato all’offerta di soluzioni Ict rivolte a tutto il settore business dalla Pmi, ai Grandi Clienti, dalla Pubblica Amministrazione al Retail. Olivetti ha inoltre instaurato importanti partnership con software house e system integrators che stanno collaborando allo sviluppo di applicazioni customizzate in base ai need del cliente finale”. “In Microsoft siamo convinti che l’innovazione diffusa e la competitività di un territorio non nascano da iniziative isolate, ma da una gestione a sistema che coinvolge molti attori, pubblici e privati – ha confermato anche Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato Microsoft Italia - Affinché ciò avvenga è necessario un lavoro di sensibilizzazione di imprese, istituzioni, governi e associazioni, per creare un clima di consenso e fiducia in grado di incoraggiare la nascita di progetti che rappresentino veri e propri esempi di eccellenza. In questo contesto crediamo che le regioni abbiano un ruolo decisivo nel governo e nella promozione dell’innovazione mediante il trasferimento e la circolazione della conoscenza. Da questa consapevolezza è nata ad esempio la stretta collaborazione sul tema Ict con la Regione Emilia Romagna e le associazioni di categoria locali, per essere più vicini alle oltre 1300 aziende It che lavorano al nostro fianco sul territorio e che possono essere una delle leve abilitanti della crescita in atto in questa regione”. “Le soluzioni It e i servizi Web sono oggi gli strumenti di lavoro determinanti per la crescita delle imprese soprattutto di piccole dimensioni – ha affermato Pietro Labriola, Responsabile Direzione Business, Telecom Italia - Numerosi analisti di mercato mettono in diretta correlazione la prosperità dell’impresa e l’utilizzo intenso e pervasivo dell’Information Technology. Osservando attentamente le caratteristiche delle Pmi emerge che i 4,5 milioni di attività che ne fanno parte non solo sono distribuite su tutto il territorio nazionale ma sono anche fortemente interconnesse con la realtà locale di appartenenza. Sul territorio nazionale sono circa 5.000 società It e oltre 31.000 professionisti dell’It che consigliano, mantengono e gestiscono la dotazione informatica e tecnologica delle imprese. Nasce così un vero e proprio rapporto fiduciario tra Imprenditori e Professioni dell’It destinato a durare nel tempo. Per questo motivo all’inizio del 2011 abbiamo deciso di avviare il programma di sviluppo di un canale commerciale interamente dedicato a questo settore di mercato - “It Is-information Technology Impresa Semplice” - con l’obiettivo di costruire un rapporto di collaborazione con i professionisti dell’It che operano localmente”. “Se il supporto al processo di crescita delle aziende può costituire un elemento positivo in un momento delicato dell’economia nazionale, tanto più risulta strategico il sostegno allo sviluppo delle amministrazioni, poiché un paese sano passa attraverso un percorso evolutivo delle Pa che, innovando, può migliorare la gestione interna, il servizio ai cittadini e la qualità di vita della collettività - ha commentato Agostino Santoni, Amministratore Delegato Sap Italia. Dopotutto le esigenze del settore pubblico sono le stesse del privato, ovvero ottimizzare i costi, orientarsi alla performance e avere consapevolezza del modo in cui vengono impiegate le risorse. È grazie all’innovazione tecnologica che diventa possibile agire con efficienza ed efficacia per soddisfare i bisogni dei cittadini e promuovere lo sviluppo del Paese”. A seguire Pierantonio Macola e Frank Pörschmann, Global Head di Cebit hanno sottoscritto un accordo tra Cebit e Smau volto a favorire la nascita di alleanze tra aziende Ict del mercato europeo e mondiale. Frank Pörschmann ha anche ricordato come in momenti come quello attuale sia più che mai necessario andare “oltre le fiere” e stringere collaborazioni forti tra saloni leader non in un’ottica di concorrenza o competizione ma di perseguimento di obiettivi comuni, come quello di supportare le imprese nelle partnership commerciali internazionali e trovare così nuove leve di sviluppo per il mercato. Al termine del dibattito, infine, sono stati annunciati i 10 campioni di innovazione che hanno vinto il Premio Innovazione Ict, imprese e pubbliche amministrazioni che hanno investito con successo nelle tecnologie digitali per far crescere il proprio business. “Per imprenditori e manager il fattore culturale è la cosa più importante - ha commentato Macola - per facilitare il cambiamento verso una reale diffusione dell’innovazione nel nostro Paese, per questo Smau ha voluto portare sul palcoscenico esempi vincenti di adozione delle moderne tecnologie per diffondere l´evidenza che una via italiana all´innovazione è possibile ed è già in atto”. La parola è passata quindi a Raffaello Balocco che ha annunciato i vincitori del Premio Innovazione Ict.  
   
 

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