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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Ottobre 2011
 
   
  SCIENZIATI PROPONGONO UN NUOVO UTILIZZO PER IL CARO VECCHIO IMBUTO - CONCENTRARE LA LUCE!

 
   
  Bruxelles, 24 ottobre 2011 - Sappiamo tutti quanto può essere utile un imbuto per travasare i liquidi da un contenitore all´altro, ma ora un team di scienziati internazionali ha dimostrato che l´imbuto è anche utile per concentrare la luce in modo efficiente. Tuttavia, non troverete gli imbuti utilizzati dagli scienziati in cucina, in quanto, per concentrare la luce, essi devono essere circa 10.000 volte più piccoli degli imbuti a cui siamo abituati. Scrivendo nella rivista Nature Photonics, i ricercatori, provenienti da Germania, Corea del Sud e Stati Uniti, spiegano come sono riusciti a concentrare l´energia di impulsi di luce infrarossa impiegando un imbuto nano e utilizzando l´energia concentrata per generare lampi di luce ultravioletta estrema (Euv). Questi lampi, che si ripetevano 75 milioni di volte al secondo, duravano solo un paio di femtosecondi - l´unità di tempo pari a un milionesimo di un miliardesimo di secondo. La luce è convertibile e le lunghezze d´onda che compongono la luce possono cambiare a seconda delle interazioni con la materia; sia il tipo che la forma dei materiali sono importanti per la conversione di frequenza. Il team è stato in grado di modificare le onde luminose con un imbuto nano fatto di argento. Gli scienziati hanno convertito impulsi laser a femtosecondi nel campo spettrale degli infrarossi in lampi di luce a femtosecondo nell´Euv. La luce pulsata e ultracorta Euv è usata nella fisica dei laser per esplorare l´interno di atomi e molecole, pertanto la conoscenza tecnologica come questa consentirà presto agli scienziati di misurare il movimento degli elettroni con la più alta risoluzione spaziale e temporale. Al cuore dell´esperimento c´era un piccolo imbuto, lungo solo pochi micrometri, leggermente ellittico, fatto di argento e contenente gas xeno (Xe). Gli impulsi di luce infrarossa sono stati inviati verso l´entrata dell´imbuto, dove si spostano verso l´uscita più stretta. Le forze elettromagnetiche della luce risultano in fluttuazioni di densità degli elettroni all´interno dell´imbuto, dove una piccola zona della superficie del metallo era a carica positiva, la successiva negativa e così via, creando nuovi campi elettromagnetici all´interno dell´imbuto, che sono chiamati plasmoni di superficie polaritoni. I plasmoni di superficie polaritoni si spostano verso la punta dell´imbuto, dove la sua forma conica risulta in una concentrazione dei loro campi. Uno degli autori dello studio, il professor Mark Stockman dalla Georgia State University negli Stati Uniti, commenta: "Il campo all´interno dell´imbuto può diventare alcune centinaia di volte più forte del campo della luce a infrarossi incidente. Questo campo rafforzato risulta nella generazione di luce Euv nel gas Xe." Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di ottica quantistica: http://www.Mpq.mpg.de/cms/mpq/en/index.html    
   
 

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