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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Ottobre 2011
 
   
  AFRICA, AMBIENTE, SVILUPPO: PRESENTATO IL LIBRO "IL CONTINENTE VERDE"

 
   
  Trento, 24 ottobre 2011 - Africa, un continente per una volta non "nero" ma verde, come le sue foreste. Di Africa, di questa Africa, si è parlato oggi pomeriggio nella sala Rosa della Regione, nel corso della presentazione del volume "Il continente verde", che affronta le problematiche ambientali alla luce delle "ricette" sullo sviluppo economico che gli africani spesso hanno solo subito, senza ricavarne benefici apprezzabili. Edito da Mondadori per iniziativa del Museo delle Scienze di Trento, che svolge da 10 anni attività di ricerca scientifica in Tanzania, e della Provincia autonoma di Trento, assessorato alla solidarietà internazionale, che sostiene fra gli altri alcuni progetti di riforestazione nel continente africano, il libro, utilizzando un approccio multidisciplinare, presenta un´ampia panoramica delle problematiche relative allo sviluppo nel continente africano, offrendo spunti di riflessione che riguardano anche i paesi sviluppati e lo stesso Trentino. Alla presentazione del libro sono intervenuti Lia Giovanazzi Beltrami, assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento, Michele Lanzinger, direttore del Museo delle Scienze di Trento, Jean-léonard Touadi, deputato al parlamento italiano di origini congolesi, scrittore, giornalista e docente universitario, Ilaria Cresti, geografa e curatrice con Touadi del volume e Francesco Rovero, conservatore Sezione di Biodiversità Tropicale del Museo delle Scienze. Molti naturalmente gli spunti di riflessione offerti dal confronto. Si è partiti dall´impegno del Trentino sul versante della cooperazione ambientale in Africa, con progetti sostenuti anche dalla Provincia autonoma di Trento (ad esempio nel Corno d´Africa, regione afflitta da una devastante carestia), e su quello della ricerca scientifica, con l´attività dei ricercatori del Museo di Scienze in un´area di foresta della Tanzania meridionale. Ma si è parlato a lungo anche di un´idea di sviluppo che l´Africa ha importato dall´Occidente per sottostare agli imperativi degli organismi internazionali come il Fondo monetario, che non hanno alleviato la povertà degli africani e che al tempo stesso hanno anche minato la sovranità popolare e la centralità della politica. Quali le risposte possibili? Uno sviluppo diverso, anzi "un mondo diverso", ha detto Touadi, che si costruisce riscoprendo i soggetti locali, il ruolo dei territori e delle comunità, impostando un rapporto diverso fra uomo e ambiente, iconsiderando lo spazio non solo per il suo valore economico ma anche per i suoi significati simbolici (un bosco in Africa era qualcosa di più di un insieme di alberi buoni per essere tagliati, e la stessa cosa, ha chiosato l´assessore Beltrami, è valida per noi). Nel frattempo altri attori si affacciano sul continente, come la Cina, che propone un rapporto di scambio puramente utilitaristico, materie prime contro tecnologia e infrastrutture, per certi versi rovinoso, anche perché spesso è proprio l´ambiente a farne le spese, per altri versi gradito agli africani, perché scevro da quel paternalismo che per tanto tempo ha contraddistinto i rapporti fra Europa e Africa. E tuttavia, una considerazione rimane valida universalmente: proteggere l´ambiente non significa frenare lo sviluppo, qualsiasi cosa significhi questa parola, ma anzi favorirlo. Tagliare le foreste in Africa, ad esempio, non arricchirà gli africani, se non qualcuno e solo sul breve periodo; una regola che vale anche per i paesi occidentali, che faticano ad elaborare nuove idee, nuove strategie che siano in grado di coniugare ambiente, qualità della vita, benessere, democrazia. Scheda: Il Continente Verde. L’africa: cooperazione, ambiente, sviluppo, Bruno Mondadori ed. La relazione tra sviluppo e ambiente è molto stretta, e non declinata unicamente in termini di salvaguardia e di protezione. Valorizzare un ecosistema, salvaguardarlo da atti predatori, distruttivi e orientati soltanto a uno sfruttamento di rapina, significa preservarne la capacità di generare risorse, anche economiche. I progetti di cooperazione finalizzati alla tutela ambientale e alla valorizzazione dei processi di sviluppo locale, sostenibili rispetto alle risorse a disposizione, necessitano di strumenti teorici, scientifici e culturali sempre più raffinati perché diano risultati efficaci, soprattutto quando vengono portati avanti in aree considerate fragili dal punto di vista ecologico e socio-economico. Il continente verde, libro curato da Ilaria Cresti e Jean-léonard Touadi, edito da Bruno Mondadori, raccoglie i contributi di esperti di diversi settori che compongono il variegato universo della cooperazione e non solo. Ragionare sullo sviluppo sostenibile di lungo periodo connesso con la conservazione ambientale, infatti, implica la considerazione di diversi punti di vista e l’apertura di un confronto tra diverse discipline, dalle scienze umane alle scienze naturali. Lo sguardo proposto nel libro è orientato all’Africa sub-sahariana e ai diversi e ricchissimi ecosistemi che questo grande territorio ospita. Un continente verdedeve salvaguardare le proprie risorse, le quali possono costituire il volano di uno sviluppo davvero sostenibile che collochi l’uomo all’interno dell’ambiente in cui vive e che egli stesso è chiamato a tutelare. Il progetto del libro ha preso forma grazie alla volontà del Museo delle Scienze, che lo ha supportato economicamente; il libro è stato supportato anche dalla Provincia Autonoma di Trento, attraverso l’Assessorato alla Solidarietà Internazionale. In un secondo momento la Fao, attraverso il progetto Communication for Sustainable Development Initiative (Csdi), ha fornito un ulteriore contribuito.  
   
 

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