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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Ottobre 2011
 
   
  QUALITA´ DELL´ARIA: IL PIANO PER L´INVERNO TRENTINO

 
   
  Trento, 24 ottobre 2011 - I dati sulla situazione della qualità dell´aria in Trentino e le misure che saranno adottate nel corso dell´inverno per il contenimento degli inquinanti atmosferici - in particolare polveri fini (Pm10) e ossidi di azoto (Nox) - sono state esposte oggi dal vicepresidente e assessore all´ambiente Alberto Pacher nel corso della tradizionale conferenza stampa del venerdì. Il quadro attuale è complessivamente positivo ed in miglioramento, anche se rimangono alcune criticità relativamente al particolato sottile ed agli ossidi di azoto. Per quanto riguarda la stagione fredda, i provvedimenti già adottati ricalcano in gran parte quanto già fatto negli ultimi anni, regolamentando l’utilizzo degli impianti di riscaldamento civile, il lavaggio di strade, l´organizzazione di giornate di blocco totale del traffico e così via. Per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione, si è stabilito, rispetto agli ultimi anni, l’estensione anche ai veicoli diesel Euro 2 non dotati di dispositivo antiparticolato omologato, in aggiunta ai veicoli Euro 0, ai diesel Euro 1 ed ai ciclomotori e motocicli a due tempi. Le limitazioni interessano solo determinate fasce orarie (dalle ore 7:00 alle 10:00 e dalle 16:00 alle 19:00 di tutti i giorni esclusi sabati e festivi, nel periodo 1 novembre – 31 marzo) e sono circoscritte al territorio urbano dei Comuni con più di 4.000 abitanti ricadenti nella zona di risanamento prevista dalla zonizzazione provinciale. 1. La situazione della qualità dell’aria in Provincia di Trento - Per i principali inquinanti atmosferici la normativa stabilisce limiti di concentrazione, a lungo e a breve termine, a cui attenersi, al fine di salvaguardare la salute e l’ambiente. In particolare, per la maggior parte di essi (ossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene ed i metalli) in Trentino la situazione è da tempo più che positiva, con il raggiungimento ed il rispetto di tutti gli obiettivi di qualità dell’aria. Anche i dati del particolato sottile Pm2.5, nuovo ed importante parametro introdotto dall’ultimo decreto sulla qualità dell’aria la cui misura è ormai disponibile in gran parte della stazioni di misura della rete di monitoraggio provinciale, stanno evidenziando valori confortanti e concentrazioni diffusamente ben inferiori ai valori limite. In questo quadro complessivamente positivo ed in tendenziale continuo miglioramento, rimangono però ancora alcune criticità relativamente al particolato sottile ed agli ossidi di azoto. Per quanto riguarda il particolato sottile Pm10 infatti, seppure ormai dal 2009 le concentrazioni si siano mantenute costantemente al di sotto dei limiti annuali, non è tuttavia ancora possibile ritenere del tutto superato il rischio che situazioni critiche si possano ripresentare. I dati delle stazioni di monitoraggio evidenziano infatti, soprattutto in alcuni periodi dell’anno e particolari situazioni, ancora momenti di relativo alto inquinamento cui è necessario porre attenzione. Prova ne sia l’aumento degli episodi di superamento del limite di media giornaliera per il Pm10 in questo 2011 rispetto al biennio precedente (al 30 settembre la media nel 2009 era di 11 giorni di superamento, 19 nel 2010 e 22 nel 2011). Per quanto riguarda infine il biossido di azoto (inquinante principalmente dovuto al traffico), nelle stazioni di “fondo” urbano la situazione è anche in questo caso positiva e rispetta diffusamente il limite previsto a far data dall’1 gennaio 2010. Nelle stazioni di traffico però il trend delle concentrazioni appare anch’esso in calo, ma il limite di media annuale non viene ancora rispettato. 2. Gli interventi per il contenimento degli inquinanti atmosferici nel periodo invernale - Con deliberazione n. 368 del 4 marzo 2011 la Giunta provinciale ha approvato, in attuazione del Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria, le direttive per l’adozione dei provvedimenti di carattere strutturale per il contenimento degli inquinanti atmosferici durante i periodi invernali. Tali misure hanno come obiettivo principale la riduzione delle emissioni di polveri fini (Pm10) e di ossidi di azoto (Nox) dalle sorgenti più significative presenti sul territorio, ovvero i trasporti su strada e gli impianti di riscaldamento. In generale i provvedimenti previsti dalla deliberazione n. 368 del 2011 ricalcano quanto già previsto negli ultimi anni, regolamentando, in particolare: l’utilizzo degli impianti di riscaldamento civile, richiamando al rispetto dei valori massimi di temperatura previsti dalla normativa; il lavaggio di strade, marciapiedi e piazzali mediante spazzamento ad umido; la promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione all’utilizzo dei mezzi pubblici e della mobilità alternativa; il divieto di bruciare all’aperto i residui vegetali; l’organizzazione di giornate di blocco totale del traffico; la limitazione alla circolazione di determinate tipologie di veicoli. Per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione, in particolare, si è stabilito, rispetto agli ultimi anni, l’estensione anche ai veicoli diesel Euro 2 non dotati di dispositivo antiparticolato omologato, in aggiunta ai veicoli Euro 0, ai diesel Euro 1 ed ai ciclomotori e motocicli a due tempi. La proposta di coinvolgere i veicoli diesel Euro 2 è emersa nel corso della consultazione dei Comuni, prevista dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Provincia di Trento 13 maggio 2002 n.9-99/Leg., propedeutica alla approvazione della delibera stessa. Lo standard emissivo Euro 2, infatti, è caratterizzato da valori limite di emissione di Pm10 e Nox ancora molto elevati rispetto a quelli imposti successivamente, a livello comunitario, sugli standard emissivi Euro 3 - Euro 5. La limitazione della circolazione dei veicoli diesel Euro 2, inoltre, è in linea con gli obiettivi condivisi nell’Accordo tra le Regioni del bacino padano sottoscritto nel febbraio 2007 anche dalla Provincia di Trento e risulta già in vigore in alcune Regioni del nord (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, ecc.). Come negli anni passati, le limitazioni alla circolazione interessano solo determinate fasce orarie (dalle ore 7:00 alle 10:00 e dalle 16:00 alle 19:00 di tutti i giorni esclusi sabati e festivi, nel periodo 1 novembre – 31 marzo). Le zone del territorio provinciale a cui si riferiscono tali provvedimenti sono circoscritte al territorio urbano dei Comuni con più di 4.000 abitanti ricadenti nella zona di risanamento prevista dalla zonizzazione provinciale di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 3347 del 24 dicembre 2003. Si sottolinea che tutti i suddetti provvedimenti, per diventare effettivi, devono essere formalizzati dall’organo competente dei singoli Comuni. Oltre a quanto sopra specificato, con deliberazione n. 2989 del 23 dicembre 2010, la Giunta provinciale ha approvato il Piano di azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite, dei valori obiettivo e delle soglie di allarme degli inquinanti atmosferici, previsto dall’articolo 10 del D.lgs. 13 agosto 2010, n. 155. Secondo questa recente normativa, che ha recepito la direttiva 2008/50/Ce, abrogando e sostituendo la previgente normativa in materia di qualità dell’aria, il Piano di azione deve avere ad oggetto specifiche circostanze contingenti, non aventi carattere strutturale o ricorrente, che possono causare un superamento o che possono pregiudicare il processo di raggiungimento dei valori limite o di perseguimento dei valori obiettivo e che, per effetto di tale natura, non sono prevedibili e contrastabili attraverso i piani e le misure a carattere generale. In quest’ottica, la deliberazione n. 2989 del 2010 definisce la procedura di adozione di eventuali altri provvedimenti per il contenimento degli inquinanti atmosferici, da affiancare agli interventi strutturali sopra descritti, al fine di gestire le situazioni di effettiva criticità, indicando i soggetti coinvolti (che costituiscono il “Nucleo operativo di coordinamento”) e fornendo un elenco generale dei settori in cui intervenire al fine di far fronte alle emergenze nel breve termine. 3. L’attività dell’Appa alla luce dei recenti aggiornamenti normativi - L’approvazione del D.lgs. 13 agosto 2010, n. 155, ha investito le Regioni e le Province autonome di nuovi compiti ai quali corrispondere secondo determinate tempistiche e modalità. L’agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, di conseguenza, ha recentemente avviato una serie di attività finalizzate ad adeguare gli strumenti per la valutazione e gestione della qualità dell’aria, vigenti in Provincia di Trento, alla nuova normativa. In particolare: è stata delineata la nuova zonizzazione del territorio provinciale ai fini della valutazione della qualità dell’aria, secondo i criteri introdotti dal D.lgs. N. 155 del 2010. In particolare il territorio provinciale è stato suddiviso in due zone: zona di fondovalle, comprendente tutto il territorio posto sotto la quota di 1500 m s.L.m., dove si concentrano la quasi totalità delle sorgenti emissive e la maggior parte della popolazione; zona di montagna, al di sopra della suddetta quota altimetrica, dove le emissioni inquinanti e la popolazione sono presenti in modo non significativo. Per ognuna delle due zone è stata poi effettuata, per ogni inquinante, una classificazione in funzione delle caratteristiche di qualità dell’aria rilevate negli ultimi cinque anni, al fine di definire la corretta modalità di valutazione negli anni futuri. Le conclusioni dettagliate dello studio sono riportate nell’allegato alla deliberazione n. 1036 del 20 maggio 2011 della Giunta provinciale; in maniera molto sintetica, l’analisi ha condotto a ritenere necessari i monitoraggi strumentali nella zona di fondovalle, mentre nella zona di montagna ci si potrà limitare all’utilizzo di tecniche modellistiche o all’applicazione di stime obiettive; è in corso di predisposizione il programma di valutazione della qualità dell’aria che prenderà in considerazione l’eventuale revisione dell’attuale configurazione della rete provinciale di monitoraggio al fine di adeguarla alle disposizioni del D.lgs. N. 155 del 2010 ed alle esigenze emerse a seguito della classificazione delle zone conseguenti alla nuova zonizzazione del territorio; è in fase di avvio l’attività di aggiornamento dell’inventario delle emissioni all’anno 2010, specificatamente richiesta dal D.lgs. N. 155 del 2010 affinché le amministrazioni regionali e provinciali dispongano periodicamente (con cadenza almeno triennale) di uno strumento di conoscenza funzionale alla pianificazione degli interventi per la tutela della qualità dell’aria; è stata formalizzata alla Commissione europea la richiesta di proroga del termine per il conseguimento dei valori limite per il biossido di azoto (No2) fino al 2015: il valore limite riferito alla media annua dell’No2, entrato in vigore nel 2010, infatti, risulta superato in una delle centraline dislocate sul territorio provinciale. La direttiva 2008/50/Ce, tuttavia, prevede la possibilità di prorogare il termine del 2010, nel caso in cui si dimostri l’impossibilità di rispettare il valore limite entro tale anno e nel contempo l’impegno a mettere in atto misure integrative al fine di garantire il rientro al di sotto del valore limite almeno entro il 2015. Allo stato attuale la Provincia di Trento, unitamente a molte altre Regioni del nostro Paese, è in attesa che si concluda l’istruttoria per la valutazione, da parte della Commissione europea, della suddetta richiesta di proroga. 4. Attività di Comunicazione - Da quest’anno in collaborazione con il Consorzio dei Comuni trentini è stata prevista l’ideazione di una campagna di comunicazione mirata specificatamente a sottolineare la presenza della concentrazione delle Pm10 che durerà per tutto il periodo invernale dall’entrata in vigore delle limitazioni fino a marzo. La campagna in questione è in fase di ultimazione e sarà presentata nei giorni precedenti l’inizio delle limitazioni con il coinvolgimento in prima persona degli Amministratori dei Comuni sopra i 4.000 abitanti.  
   
 

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