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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Ottobre 2011
 
   
  TARTUFI LOMBARDI: ECCELLENZA DI GUSTO E REDDITO

 
   
  San Michele Gardone/ Bs, - Giornata alla ricerca dei preziosi tartufi neri lombardi, quella trascorsa il 22 ottobre da Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia in due tartufaie sull´Alto Garda in provincia di Brescia. Prima tappa a Tremosine, dove De capitani ha incontrato i responsabili provinciali dei produttori di Brescia. Dopo aver visitato il primo "impianto", affacciato sulle acque del lago, l´ assessore ha provato, in prima persona, a raccogliere qualche esemplare del prezioso prodotto. "Quella dei tartufi - ha spiegato l´assessore - è una delle attività che vengono definite ancora di nicchia e che sostituiscono quelle colture che sono sempre più difficili da trovare e che sono sempre meno presenti sul nostro territorio". "Parlando con gli operatori del settore - ha detto ancora De Capitani - ho scoperto che loro hanno conservato il patrimonio genetico del tartufo locale e non hanno importato tartufi provenienti da altre zone o che non siano quelli che venivano trovati nei nostri territori". "Questa è un´iniziativa molto importante - ha detto ancora il responsabile dell´agricoltura lombarda - perché spesso parliamo di multifunzionalità in agricoltura come l´ agriturismo o altri tipi di attività per arricchire il reddito in agricoltura: questa è una produzione che può aiutare il reddito degli agricoltori e dei produttori" . Visitando poi un secondo impianto a San Michele di Gardone, De Capitani ha ribadito che "L´ importanza di queste aree predisposte che producono tartufi tipici, risiede anche nel fatto che attraverso questa attività si conserva l´ambiente con livelli estetici molto elevati: tutto questo fa presagire un futuro certamente roseo per gli stessi produttori e può essere un forte incentivo per chi vuole accostarsi alla produzione e più in genere all´agricoltura". Virgilio Vezzola, presidente dell´Associazione dei Tartufai, ha raccontato come sono nati gli impianti nell´Alto Garda. "In queste zone - ha spiegato - abbiamo trovato tutte e nove le specie ammesse alla raccolta e al commercio in Italia. Successivamente abbiamo piantato il tartufo nero pregiato. Gli inizi di questa attività risalgono agli anni Novanta, quando abbiamo avviato le ricerche scientifiche sul territorio per stabilire quali fossero le specie presenti e individuare quali piante si legassero meglio con i terreni di vocazione e dunque stabilire l´ecologia delle varie specie; soltanto dopo questa analisi abbiamo cominciato con gli impianti. Abbiamo preso i tartufi locali, i cosiddetti eco-tipi, li abbiamo riprodotti e reinseriti nel territorio. In questo modo abbiamo tutelato tutte le caratteristiche genetiche del prodotto tipico locale". Vezzola ha ribadito che proprio qui è stata trovata una specie rara, il tartufo nero liscio. "Sono stati fatti così i primi impianti di produzione al mondo e ora sono già in funzione. Il tartufo nero bresciano - ha concluso Vezzola - ha un profumo caratterizzato da 14 composti, tollera bene la cottura e ha uno splendido profumo".  
   
 

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