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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Ottobre 2011
 
   
  SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO: UNA PARTITA “WIN-WIN”, SE C’E’ CONSAPEVOLEZZA

 
   
  Roma, 24 ottobre 2011 - “Il Servizio Volontario Europeo (Sve) è una partita ‘win-win’, un match da giocare in cui tutti possono vincere: la società civile, il giovane che intraprende positivamente la propria esperienza di vita, la stessa comunità locale, ma anche il mondo economico, perché lo Sve dà valore aggiunto alle associazioni che aumentano la propria capacità di fare servizio. Ma per far questo ci vuole consapevolezza e intraprendenza: ci vogliono azioni e risposte alla domanda ‘cosa è necessario fare?’ Al volontario è affidato il compito di esprimere la propria intraprendenza giovanile positiva e alle associazioni e agli Enti locali è affidato l’onere di creare l’ambiente giusto affinché ciò accada; e questo genera valore aggiunto per tutti”. Sono alcune delle conclusioni dei quattro workshop del seminario di preparazione della Conferenza Europea sul Volontariato (Sve) “Gioventù in Azione”, una due-giorni appena conclusa al Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel di Fiumicino (Roma). “Cittadinanza attiva, spirito di servizio, competenze e occupabilità, rapporto con le comunità locali”, sono i quattro temi degli workshop, per circa 100 partecipanti, di cui 20 volontari stranieri e 80 rappresentanti delle organizzazioni italiane accreditate. “Lo Sve è un arricchimento della società civile e occorre lavorare tutti insieme affinché ciò diventi una consapevolezza anche per i non addetti ai lavori – spiega Serena Angioli, dirigente dell’Area programmi Ang (www.Agenziagiovani.it/ ) – è così che allora tutti ne beneficeranno. Grazie allo spirito di servizio nei confronti dell’altro e della comunità locale, messo in campo dallo Sve, il giovane si arricchisce di competenze spendibili anche nelle altre responsabilità della vita quotidiana, tra le quali quelle richieste dal mondo del lavoro”. “E’ necessario rafforzare l’informazione al grande pubblico: la comunicazione, infatti, non sempre è mirata e non sempre arriva ai giovani: dal seminario di preparazione – conclude Angioli - è emersa con evidenza questa domanda e sono state individuate anche le azioni da intraprendere per rafforzare il significato del Servizio Volontario Europeo in una società in forte evoluzione nella quale occorre dare spazio e visibilità all’intraprendenza del giovane che passa per lo Sve”.  
   
 

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