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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Ottobre 2011
 
   
  FVG: INTERVENTI SU TERRENI MONTANI INCOLTI O ABBANDONATI

 
   
  Trieste - I terreni incolti o abbandonati dall´uso rurale, situati nel territorio montano, saranno oggetto di interventi da parte della Regione. Il Governo del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, ha infatti approvato un regolamento, ritenuto innovativo a livello nazionale, che reca i criteri per l´attuazione di lavori di risanamento e recupero di tali aree montane, introducendo principi nuovi per la messa in sicurezza del territorio. Il regolamento attua l´articolo 11 della legge regionale 10 del 16 giugno 2010. "E per la prima volta - spiega l´assessore Violino - dà attuazione a un principio che consentirà di poter realizzare interventi sul territorio, ritenuti importanti per la comunità locale, anche sulla proprietà privata, stimolando nel contempo l´economia delle imprese che operano nel settore forestale e boschivo". Il regolamento prevede la suddivisione dei terreni montani ai quali si riferisce l´intervento dell´Amministrazione in: prati, pascoli e prati-pascoli, che sono finalizzati all´ottenimento di colture foraggere permanenti, pluriennali e annuali; a basso stato di degrado, nel caso si tratti di prati non falciati da 5 anni o di boschi con assenza di interventi colturali di sfollo o diradamento da meno di trent´anni; ad alto stato di degrado, qualora siano prati non falciati da 5 o più anni, o boschi con assenza di interventi colturali di sfollo o diradamento da trenta o più anni. Gli interventi che si potranno eseguire sono: il taglio degli alberi, comprensivo delle fasi di allestimento, concentramento, esbosco e redistribuzione sul terreno dei residui legnosi; l´asportazione delle ceppaie di soggetti arborei, comprensiva del successivo livellamento del terreno per uso a scopi agrari; lo sfalcio; la trinciatura del materiale vegetale; il decespugliamento mediante taglio, sradicamento e ammucchiamento del materiale di risulta, compreso l´estirpo e l´asportazione delle ceppaie; la fresatura del terreno; la semina di specie erbacee fitogeograficamente coerenti. Le procedure previste dal regolamento per l´esecuzione degli interventi prevedono innanzitutto l´individuazione delle aree di intervento e dei soggetti titolari dei terreni. Quindi la concessione in affido degli stessi al Comune attuatore e infine l´attribuzione dei terreni ad un soggetto operatore che eseguirà i lavori. I Comuni adotteranno la cartografia su base catastale per valutare lo stato di fatto dei terreni incolti o abbandonati e dovranno individuare le aree primarie e quelle secondarie, sulle quali effettuare i lavori. Potranno derogare a tali procedure qualora sussistano esigenze legate alla sicurezza dell´ambiente e dei cittadini. I terreni oggetto dei lavori di sistemazione e recupero saranno comunque mantenuti a prato o pascolo o prato pascolo per almeno cinque annate agrarie a partire dall´11 novembre successivo all´ultimo intervento effettuato. Il regolamento, che diverrà esecutivo dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione del relativo decreto del presidente della Regione, definisce anche le modalità di determinazione delle risorse regionali da assegnare ai Comuni per il concorso nelle spese di realizzazione degli interventi che saranno sostenute dai soggetti operatori, nonché gli importi massimi e le percentuali massime del contributo che verrà concesso dai Comuni ai soggetti operatori.  
   
 

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