Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Gennaio 2007
 
   
  NO ALLA PENA DI MORTE. LIBERARE LE INFERMIERE BULGARE

 
   
  Strasburgo, 22 gennaio 2007 - Prendendo spunto dalla condanna alla pena capitale inflitta da un tribunale libico a cinque infermiere bulgare, il Parlamento ribadisce la radicale opposizione alla pena di morte. La risoluzione adottata dall´Aula sollecita l´annullamento del verdetto, si appella al Colonnello Gheddafi affinché assicuri il rilascio degli operatori sanitari e, in caso contrario, chiede alla Commissione e al Consiglio di prendere in considerazione una revisione della politica comune di impegno con la Libia. Adottando la risoluzione comune sostenuta da tutti i gruppi politici esclusi Ind/dem e Its (con 567 voti favorevoli, 1 contrari e 7 astensioni), il Parlamento ribadisce «la sua radicale opposizione alla pena di morte» e ricorda che l´Unione europea ritiene che l´abolizione della pena di morte «contribuisca al rafforzamento della dignità umana e al progressivo sviluppo dei diritti umani». Sottolinea, inoltre, che l´Unione europea è andata oltre questo impegno e sostiene l´abolizione della pena capitale nei paesi terzi. Il 9 febbraio 1999 le autorità libiche hanno arrestato alcuni operatori sanitari bulgari che lavoravano presso l´ospedale "Al-fatih" di Bengasi (sei cittadini bulgari, un cittadino palestinese e nove cittadini libici), accusandoli di aver volontariamente infettato con il virus Hiv centinaia di bambini. Sottoposte a diversi processi, queste persone sono state condannate a morte il 19 dicembre 2006. Il Parlamento deplora tale verdetto ed esprime nuovamente la sua seria preoccupazione per quanto concerne la base sulla quale gli imputati sono stati processati, il loro trattamento durante il periodo di detenzione e i lunghi ritardi nel processo. Esorta le autorità libiche a adottare le misure necessarie per rivedere e annullare la condanna alla pena capitale e ad aprire la strada a una tempestiva soluzione del caso su una base umanitaria, «rispettando in tal modo i prerequisiti necessari per il proseguimento della politica comune di impegno nei confronti della Libia». Al riguardo invita il Colonnello Gheddafi «a esercitare i suoi poteri e ad assicurare urgentemente il rilascio degli operatori sanitari arrestati». Ma esorta anche la Commissione e il Consiglio a intervenire presso il governo libico, al fine di assicurare la tempestiva liberazione degli operatori sanitari detenuti in carcere. In mancanza di una soluzione positiva del caso, il Parlamento chiede che sia presa in considerazione «una revisione della politica comune di impegno con la Libia in tutti i settori interessati che l´Unione ritenga opportuni». Il Parlamento invita infine la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a continuare a fornire assistenza per l´attuazione del Piano d´azione per la lotta all´Hiv e a sostenere il Fondo internazionale per Bengasi, «al fine di alleviare le sofferenze dei bambini infetti e delle loro famiglie e di aiutare le autorità libiche a prevenire e a contrastare la diffusione del contagio da Hiv nel paese». . .  
   
 

<<BACK