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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Ottobre 2011
 
   
  UE: APRIRE IL MERCATO DEL LAVORO AI CITTADINI BULGARI E RUMENI

 
   
  Strasburgo, 26 ottobre 2011 - Tutti gli Stati membri devono accettare i cittadini bulgari e romeni nel proprio mercato del lavoro entro la fine del 2011: questa è la richiesta contenuta in una risoluzione del Parlamento approvata martedì. Non è stato riscontrato nessun impatto negativo in quegli Stati membri che hanno aperto il mercato del lavoro ai cittadini dei paesi che sono entrati a far parte dell´Ue nel 2004, secondo quanto afferma la risoluzione preparata da Traian Ungureanu (Ppe, Ro) e approvata per alzata di mano. Dati ufficiali, inclusi quelli presentati dalla Commissione, dimostrano che i lavoratori provenienti dall´Europa dell´est non creano disoccupazione né un carico maggiore per lo stato sociale. Al contrario, il flusso ha portato a una crescita economica nei paesi di destinazione di circa l´1% del Pil", ha affermato il relatore durante il dibattito di lunedì. No a restrizioni - I deputati chiedono ai paesi che hanno approvato restrizioni per i cittadini bulgari e romeni di rimuoverle entro la fine di quest´anno, in anticipo rispetto alla data ultima del 2013 prevista dai trattati di adesione Ue. Tali restrizioni sarebbero controproducenti e violerebbero valori comunitari quali la libera circolazione, la non discriminazione, la solidarietà e la parità di diritti. Il Parlamento esprime anche una forte critica contro le proposte legislative che sono state recentemente adottate da alcuni Stati membri allo scopo di reintrodurre restrizioni nei confronti dei cittadini di altri Stati dell’Ue per impedire loro l’ingresso nel proprio mercato del lavoro e chiede alla Commissione di verificare la loro compatibilità con il diritto comunitario. Attuare il diritto di libera circolazione dei lavoratori - I deputati sostengono che la legislazione comunitaria in vigore sulla libertà di movimento dei lavoratori non è applicata in modo corretto, in particolare la direttiva 2004/38/Ce che prevede il diritto dei cittadini e dei loro familiari di risiedere liberamente in qualsiasi Stato membro. Se necessario, la Commissione dovrebbe iniziare procedure d´infrazione contro quei governi che non rispettano tali norme. Riconoscimento delle qualifiche professionali - La risoluzione approvata sottolinea anche che le procedure attuali per il riconoscimento delle qualifiche professionali rappresentato un altro ostacolo alla mobilità dei lavoratori e chiede alla Commissione di presentare una proposta di riforma per semplificarle.  
   
 

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