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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Ottobre 2011
 
   
  FONDI COMUNITARI: GRANDE IMPEGNO SICILIA POCO QUELLO DI ROMA

 
   
  Palermo, 27 ottobre 2011 - "La Sicilia, insieme alle altre regioni interessate, sta profondendo un grande sforzo per il conseguimento degli obiettivi di pieno impiego delle risorse comunitarie, pur di fronte alla crisi economica continentale, alle gravi inerzie che provengono dalla legislazione comunitaria, nazionale e dalle scelte operate dallo Stato. Tuttavia non possiamo non sottolineare lŽesistenza di vincoli, che rallentano la spesa, direttamente riconducibili alle scelte operate dal Governo nazionale". Lo ha detto lŽassessore regionale per lŽEconomia, Gaetano Armao, al convegno ŽFuturo della politica di coesione comunitaria: presentazione della proposta di nuovi regolamenti 2014 - 2020Ž organizzato ieri a Roma dal Ministero delle Regioni e della Coesione territoriale, alla presenza del Commissario europeo, Johanness Hahn. LŽassessore ha evidenziato come lŽesclusione della compartecipazione regionale dal Patto di StabilitaŽ interno, sia "una delle condizioni imprescindibili per lŽefficiente e tempestivo impiego dei fondi europei". "I vincoli imposti dal Patto di StabilitaŽ interno dello Stato italiano - ha aggiunto Armao - costituiscono un freno alla spesa e limitano lŽattuazione dei programmi operativi. Una condizione che diviene piuŽ grave nel caso delle linee di intervento i cui beneficiari sono in larga misura i Comuni che hanno serie difficoltaŽ ad effettuare pagamenti sugli interventi cofinanziati". "La Sicilia ha prospettato la necessitaŽ di una norma che attenuasse gli effetti recessivi della manovra finanziaria e che consentisse alle Regioni meridionali di non perdere risorse comunitarie per i limiti al cofinanziamento discendenti dal Patto di StabilitaŽ". NecessitaŽ solo in parte accolta nel testo definitivo, siccheŽ nel documento presentato dal Governo regionale alla Commissione Bilancio del Senato nellŽaudizione delle Regioni svoltosi il 25 agosto 2011 sulla manovra di agosto, si sono evidenziate alcune riserve. Armao ha affermato che "se non si esclude la compartecipazione regionale ai vincoli discendenti dal Patto di stabilitaŽ interno, la Sicilia e la gran parte delle Regioni del Mezzogiorno, non potranno conseguire gli obiettivi di accelerazione della spesa comunitaria per il conseguimento del pieno impiego dei fondi europei assegnati ai programmi regionali". LŽassessore si eŽ soffermato, inoltre, su quelli che ha definito "i tentativi del Governo nazionale di ridurre il finanziamento statale allŽUnione europea e in particolare delle politiche di coesione, in un malcelato tentativo di prospettate una nuova politica per il Mezzogiono (c.D. Eurosud)". "Questa iniziativa - ha detto - danneggia ancor di piuŽ il Sud e la Sicilia. Infatti, solo apparentemente accelera la spesa, mentre riduce drasticamente, come giaŽ avvenuto per i fondi Fas, le risorse statali per il Mezzogiorno (per circa 8 miliardi di euro, per la Sicilia una perdita di circa 2,5 miliardi di euro). Si persegue pervicacemente quellŽobiettivo di riduzione degli investimenti verso il Sud che la Svimez ha quantificato evidenziandone gli effetti sulla crescita del divario col nord del Paese, in continuitaŽ con quel depauperamento del Sud che aveva giaŽ indicato Don Sturzo quale male da debellare per rilanciare il Paese".  
   
 

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