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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Novembre 2011 |
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CONSIGLIO EUROPEO: DEPUTATI OTTIMISTI MA CAUTI
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Bruxelles, 2 novembre 2011 - I parlamentari europei lo scorso 27 ottobre hanno espresso il loro apprezzamento per l´accordo raggiunto la notte scorsa. Nonostante ciò sottolineano che molto deve essere ancora fatto e che questo è solo il primo passo per uscire dalla crisi. La maggior parte dei capigruppo politici hanno richiesto una maggiore integrazione economica all´interno dell´Unione europea, mentre una parte dubita che l´accordo di ieri cambierà realmente le cose. "Siamo i testimoni di un momento storico dell´Unione europea". Il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek ha aperto il dibattito di oggi con questo parole. Il presidente della Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha riassunto i punti principali dell´accordo: maggiori risorse per rinforzare il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) e prevenire un effetto domino tra stati, la ricapitalizzazione delle banche per rassicurare il sistema bancario europeo, le riforme strutturali e di consolidamento fiscale (che riguarda da vicino l´Italia) e, infine, le misure per stimolare la crescita all´interno dell´Unione. "Mercoledì notte è stata una fase cruciale per la politica europea" ha aggiunto. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha spiegato che l´Europa è più vicina ad una soluzione per uscire dalla crisi e che le conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo dimostrano una presa di coscienza circa l´importanza dell´integrazione economica nell´Unione. Specialmente nell´eurozona. "La Commissione si impegna a una vera unione economica" ha sottolineato Barroso, ripetendo che la Commissione intende proporre una tassa sulle transazioni finanziarie, il genere di azione che le persone si aspettano, interpretabile come un contributo del settore finanziario alla società. Il capogruppo del Partito popolare europeo, il francese Joseph Daul ha dichiarato che "abbiamo bisogno di adottare un nuovo modello di governance economica: senza questa l´euro non funzionerà nel lungo termine". E ancora: "Abbiamo bisogno di integrazione sociale, fiscale e budgetaria nei paesi dell´eurozona. Questa integrazione, questa Europea politica, è una necessità assoluta". Il socialista tedesco Martin Schulz pensa che l´accordo di ieri sia stato "un passo in avanti, ma non una soluzione finale". Sperava infatti che queste decisioni fossero prese un anno fa e ha chiesto delle misure contro l´evasione fiscale e per l´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. "Il nome del Parlamento europeo non è stato inserito nelle conclusioni´ ha inoltre avvisato il deputato tedesco, ricordando che non ci saranno modifiche nel trattato senza l´accordo del Parlamento. Il deputato belga Guy Verhofstadt del gruppo Alde ha espresso il suo apprezzamento per l´accordo raggiunto dal Consiglio europeo, ma ha avvertito che crescita e stabilità nel medio e lungo termine saranno possibili unicamente garantendo un´unione fiscale e economica, oltre che monetaria. Gli eurobond potranno mettere freno alle tensioni, ma è necessario che Barroso faccia delle proposte concrete al più presto. "Ho l´impressione che l´Eurozona stia servendo unicamente a una parte dei Paesi membri, e non tutti" ha dichiarato il capogruppo dei Conservatori e riformisti Jan Zahradi. Anche il capogruppo dei Vedi Rebecca Harms ha approvato l´accordo di mercoledì notte dimostrando un certo scetticismo rispetto alle misure. La deputata tedesca si chiede infatti se la ricapitalizzazione bancaria e i tagli del debito greco saranno sufficienti e se i mercati reagiranno in maniera positiva alla pressione esercitata dal Fondo europeo di stabilità finanziaria (il cosiddetto "Fondo salva stati"). Lothar Bisky, capogruppo tedesco della Sinistra Unita, ha approvato i tagli del 50% del valore dei bond greci in possesso delle banche chiedendosi però se quest´azione riuscirà a riequilibrare la situazione in Grecia. Per quanto tempo un governo può agire in maniera contraria alla volontà della maggioranza dei cittadini? Si è chiesto Bisky riferendosi alle condizioni imposte alla Grecia dall´Unione europea e del Fondo monetario internazionale. L´olandese Bastiaan Belder, capogruppo dei democratici indipendenti ha spiegato che "questa crisi tocca le basi più profonde della stabilità europea" e che è necessario "ristabilire la fiducia dei mercati". Conclusioni del summit: Grecia - Tagli del 50% sul valore dei titoli di stato greci nei portafogli delle banche; Efsf - Un aumento del "Fondo salva stati" fino a mille miliardi di euro. Ricapitalizzazione delle banche - Il coefficiente patrimoniale passa al 9% entro il 2012. |
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