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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Novembre 2011
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALL´ITALIA DI VERSARE GLI IMPORTI DEI DAZI DOGANALI DOVUTI AL BILANCIO DELL’UE

 
   
   Bruxelles, 3 novembre 2011 – La Commissione europea ha chiesto il 27 ottobre all´Italia di conformarsi alla normativa dell’Ue relativa ai dazi doganali e di versare le somme dovute al bilancio dell´Ue in relazione all´importazione di banane fresche. Se l´Italia non ottempera a tale richiesta entro due mesi, la Commissione può adire la Corte di giustizia. Tra il 1998 e il 2004, alcuni uffici doganali italiani hanno accettato dichiarazioni doganali relative a banane importate con un medesimo peso standard, nonostante i controlli sul peso avessero rivelato che nella maggior parte dei casi il peso reale accertato era superiore a quello dichiarato. Accettando sistematicamente dichiarazioni che, come avrebbero dovuto sapere, erano errate, le autorità italiane hanno causato una perdita di risorse per il bilancio dell´Ue e sono considerate finanziariamente responsabili. La perdita ammonta a 6 742 210,57 Eur. In un caso analogo riguardante dazi doganali sulle importazioni di banane fresche (Commissione/portogallo, causa C-23/10), la Corte di giustizia ha stabilito che le autorità doganali devono garantire la corretta applicazione della normativa doganale, controllando le dichiarazioni doganali quando hanno motivo di ritenerle inesatte. La Commissione ribadisce pertanto la sua richiesta alle autorità italiane di mettere a disposizione l’importo dovuto (previa detrazione delle spese di riscossione) senza indugio. La Commissione è decisa a tutelare le finanze comuni dell´Ue e, se necessario, a deferire il caso alla Corte di giustizia europea. Il trattamento equo di tutti gli Stati membri dev’essere garantito, perché se uno Stato membro non mette a disposizione la totalità delle somme che deve al bilancio dell´Ue, la conseguenza è che gli altri Stati membri devono pagare di più. Contesto La Commissione ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia il 24 giugno 2010 (rif. E/2010/4091]. Tuttavia, prima di inviare la domanda, ha deciso di trasmettere un parere motivato complementare in forza dell’articolo 258 del Tfue al fine di i) correggere un errore materiale nella parte conclusiva del parere motivato inviato il 1° dicembre 2008, ii) fornire ulteriori dettagli sul metodo di calcolo e iii) tenere conto della sentenza della Corte nella causa analoga C-23/10, Commissione/portogallo, del 17 marzo 2011, che conferma la posizione della Commissione. I dazi doganali, che sono percepiti sulle importazioni di prodotti provenienti dai paesi terzi, sono riscossi dagli Stati membri per conto dell´Ue e versati al bilancio comune dell´Ue. Gli Stati membri trattengono il 25% degli importi riscossi a titolo di spese di riscossione. Questa risorsa propria tradizionale costituisce solo una piccola parte delle entrate finanziarie del bilancio dell’Ue. Nel 2011 rappresenterà circa il 12%.  
   
 

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