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Notiziario Marketpress di
Venerdì 11 Novembre 2011 |
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MILANO (TEATRO SALONE): COMPAGNIA DEL TRATTO IN MANICHÌNI, TRILOGIA DELL’IMPOSSIBILITÀ - QUARTO ATTO: L’IMPOSSIBILITÀ DI ESSERE - FINO AL 16 NOVEMBRE 2011
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Bisogna liberarsi della logica, per essere qualcosa./A quelli che pretendono di sconfinare,/che muoiono o uccidono per sconfinare,/che dicono Sconfinare ogni volta che possono,/a quelli che non sanno semplicemente variare i confini. La talentuosa Compagnia del Tratto, uno dei cinque gruppi siciliani presenti in stagione, finalista al Premio Kantor 2010, porta al Crt Salone dal 10 al 16 novembre in prima nazionale il suo Manichìni, che riflette sull’immobilismo di certi moralismi dove vige un eccessivo buonsenso che proibisce ogni possibilità alternativa, capace solo di bloccare la vita e ogni nuova scelta. Una scrittura scenica di grande efficacia che si avvale dell’intenso coinvolgimento fisico e vocale degli attori e dell’uso originale dialetto siciliano. Manichìni è uno spettacolo rocambolesco e allucinato. È la parola tormentata di chi ha smesso di dare valore alle parole, prediligendo il mascheramento, l’immobilismo del pasto garantito, l’iperbole del buon senso. È il non essere, la sua irrimediabile impossibilità. È un eterno sconfinare l’accidente, l’immiserimento del potenziale immaginativo delle variabili. È la mistificazione e il travestimento, il colore sopra il colore, la santificazione dell’idiozia. Ma è anche il contrario di tutto questo, perché Manichìni è soprattutto una battaglia inutile. La riluttanza contro la sollecitudine. L’insormontabile in faccia al desiderio. Quattro donne – la Madre, la Moglie, la Donna e Lei – ingabbiate in una morale corrotta che ha però una forza dirompente; una morale che proibisce alternative valide, scorci di fuga, obbligandole a essere ciò che non sono mai state. Perché sebbene l’esistenza stia sempre lì, fuori dalle logiche che le imponiamo a osservare ciò di cui non siamo capaci, di solito non riscatta un bel niente. Anzi svergogna, deride, fa il conto dei vivi e dei morti. Dei morti e dei morti. Dei morti. La Compagnia del Tratto è un’associazione autonoma e autofinanziata che si occupa essenzialmente di nuove drammaturgie. Ha prodotto gli spettacoli Ciò che accadde all’improvviso (2006 – Premio Presente/futuro), Gaijin! (2006), I tempi stanno per cambiare (2007 – Premio alla drammaturgia Oltreparola e Premio Vigata alle attrici), e i due atti della Trilugia dell’impossibilità: Ouminicch’ (2007) e ’A Cerimonia (2009), con il quale ha vinto il Festival Internazionale del Teatro di Lugano e ha ricevuto la Menzione speciale al Premio In-box 2010. Con lo studio Masculiata è stata Finalista al Premio Scenario 2009. Con i laboratori itineranti Chiàcchiari, Del Disincanto e La Trilugia/conversazioni è stata a Palermo (La Vicaria e Nuovo Montevergini), Milano (Accademia delle Belle Arti di Brera, Spazio Mil e Teatro Della Contraddizione), Savona (Cantina Teatrale Cattivi Maestri), Lugano (Teatro Nuovostudiofoce), Liverpool (Università degli studi), Siena (Teatro Straligut). Www.teatrocrt.it |
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