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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Novembre 2011
 
   
  IN.AL.PI., UN ANNO DI TORRE DI SPRAYATURA DEL LATTE

 
   
  È tempo di bilanci in casa In.al.pi.: un anno fa veniva inaugurato presso la sede dell’azienda a Moretta la torre di sprayatura del latte. Alto 28 metri, l’impianto, il primo in Italia, in un anno di lavoro ha prodotto le 18.000 tonnellate previste di latte in polvere. Realizzato grazie ad un importante accordo stipulato tra In.al.pi., Coldiretti e Ferrero, permette a quest’ultima di utilizzare un semilavorato fondamentale per la sua produzione, realizzato a pochi chilometri dalla sede di Alba. L’obiettivo di assicurare la massima qualità della materia prima e dei semilavorati, la tracciabilità e sicurezza della filiera, la garanzia di continuità nell’approvvigionamento, la razionalizzazione e la semplificazione degli aspetti logistici, ottenendo così importanti vantaggi per tutte le parti coinvolte, è stato raggiunto appieno. I vantaggi economici della costruzione dell’impianto sono ricaduti sulla comunità locale, dal momento che In.al.pi. Ha incrementato di 45 unità la forza lavoro complessiva distribuita nelle varie funzioni. La produzione della torre di sprayatura ha contribuito inoltre all’incremento del fatturato di In.al.pi., che si prevede nel 2011 superiore ai 110 milioni di Euro. Già nel 2010, quando il giro d’affari dell’azienda era cresciuto del 260% rispetto all’anno precedente, il latte in polvere aveva inciso per circa un 50%. Oltre 5000 quintali di latte fresco al giorno, per un totale di 180 milioni di litri pari al 20% della produzione piemontese, viene acquistato dai produttori locali sulla base del prezzo indicizzato, adottato dalla Regione Piemonte qualche mese fa e calcolato sull’algoritmo studiato dalla stessa In.al.pi. Insieme a Compral-latte (Coldiretti) e all’Università di Piacenza. Attualmente, nella nostra regione il 60% del latte viene remunerato sulla base di questa tariffa, che non solo è equo-solidale nei confronti del consumatore, ma riconosce anche il giusto ruolo a tutti gli attori della filiera: dall’allevatore, al trasformatore, all’utilizzatore finale. Il prezzo indicizzato ha riscontrato pareri favorevoli anche in altre regioni d’Italia e molte di esse, tra cui la Lombardia e la Puglia, ne stanno valutando a loro volta l’adozione  
   
 

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