PARERE CONTRARIO AL DISTACCO DEL COMUNE DI NOASCA DALLA REGIONE PIEMONTE
Aosta, 22 gennaio 2007 – “Ringrazio la collega Mercedes Bresso e la sua Giunta che hanno deliberato sulla questione dell’annessione di Noasca alla Valle d’Aosta, proponendo – in modo adamantino – di dire no al distacco di Noasca”. Con queste parole, il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha commentato la decisione della Regione Piemonte di esprimere parere contrario al distacco del Comune di Noasca e alla sua aggregazione alla Regione Valle d’Aosta. Scrive la Giunta piemontese: “Il parere contrario che si propone al Consiglio regionale di esprimere per il caso specifico è appunto motivato da considerazioni che mettono in rilievo l’appartenenza del Comune di Noasca alla comunità e al territorio piemontese”. Così inizia l’excursurs storico che, con evidente chiarezza, dimostra come Noasca sia e debba restare in Piemonte. Per altro, la Giunta piemontese ricorda altresì come “nella fase conclusiva della Seconda Guerra mondiale, emersero in Valle d’Aosta istanze di ripristino delle antiche tradizioni di autonomia e a tali istanze venne data risposta con la concessione di un ordinamento autonomo alla regione storica della Valle d’Aosta. Le considerazioni che motivarono allora la creazione di una circoscrizione autonoma supportarono parimenti il riconoscimento alla Regione di condizioni speciali di autonomia”. “Fa piacere – sostiene il presidente Caveri – che il Piemonte abbia così bene riassunto le ragioni della nostra specialità e abbia chiarito un ultimo punto affermando che «il Comune di Noasca è situato in una Valle che non ha collegamenti diretti con la Valle d’Aosta. L’eventuale aggregazione del Comune alla Regione Valle d’Aosta determinerebbe perciò una enclave nel territorio piemontese assolutamente non giustificata». ” .