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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Gennaio 2007
 
   
  IMPORTANTE INTERVENTO DI ONCOLOGIA TORACICA AL CROB DI RIONERO, VISIONE STEREOSCOPICA CON UNA PROFONDITÀ DI CAMPO SIMILE ALLA CHIRURGIA “ OPEN “

 
   
  Rionero in Vulture, 22 gennaio 2007 - “Si è svolto nei giorni scorsi , presso il Crob di Rionero in Vulture, un importante ed eccezionale intervento di oncologia toracica. L’importanza dell’evento è dettata dall’utilizzo di una tecnologia a dir poco avveniristica, che trova il massimo utilizzo negli Stati Uniti ed in Europa ma per interventi in laparoscopia e che, quindi, non è mai stata utilizzata al mondo per interventi in area toracica. Attraverso l’ausilio del sistema video stereoscopico digitale, è stato possibile intervenire su tre pazienti, di età compresa tra i 40 e 70 anni con patologie oncologiche”. La tecnologia che rende eccellente un intervento chirurgico eseguito con tale strumentazione, è stata spiegata da Cosimo Lequaglie, chirurgo toracico in servizio presso la struttura sanitaria vulturina. Lo stesso professionista, con alcuni componenti della sua equipe chirurgica, i dottori Gabriella Giudice ed Aniello Della Morte, ha messo a punto per la prima volta al mondo l’impiego dell’apparecchio a visione tridimensionale per interventi a torace chiuso in videotoracoscopia. Il sistema Endosite 3Di –esordisce Lequaglie- fonde le caratteristiche già più che valide della chirurgia videoassistita ( nitidezza della visione, alta resa cromatica, alta risoluzione) a quelle dell’elaborazione digitale delle immagini permettendo una visione stereoscopica con una profondità di campo simile alla chirurgia “ open “. La Viking System americana ha da tempo una grande e quotata esperienza nel settore della tecnologia avanzata in ambito sanitario: difatti, è riuscita ad ottenere questo sistema per la chirurgia mini invasiva progettando una maschera digitale in doppia stereocamera da 3D Ccd con un sistema di gestione immagini e un doppio display personale stereoscopico di grande confort per l’operatore e la sua equipe. La consolle digitale dell’apparecchio permette di essere utilizzata da tre operatori in contemporanea, gestendo in tempo reale tutte le funzioni operatorie con un telecomando o in viva voce. La simultanea decodifica dei segnali video associata alla possibilità di vedere nel monitor e nel visore del casco altre informazioni (Tac, Rmn, una contemporanea broncoscopia, ecc. ) offre al chirurgo il supporto necessario per effettuare manovre con maggiore precisione e velocità senza essere vincolato al posizionamento dei monitor in sala, acquistando maggior concentrazione e migliore postura durante l’intervento. L’uso del caschetto con sistema tridimensionale ( 3D ), indossato da ogni membro dell’equipe, permette l’accesso alle immagini in alta definizione e di totale immersione nel campo operatorio, come per interventi a torace aperto, permettendo però un intervento mini invasivo, vantaggio non trascurabile per il paziente che ritroverà al suo risveglio, la sola traccia dei pochi ed impercettibili fori d’ ingresso delle sonde. La scelta di tale tecnologia -continua Lequaglie- supporta il continuo aggiornamento ed avanzamento tecnico finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo principale dell’iter assistenziale, cioè quello di diagnosticare la malattia, orientare il trattamento terapeutico, sia in senso medico che chirurgico, programmando poi un follow-up multidisciplinare coadiuvato dai radioterapisti e dai medici oncologi del Crob - Centro di Riferimento Oncologico Basilicata, e da altre figure della rete sanitaria regionale. Ad esempio, dall’inizio del 2005 è stata attivata, una convenzione tra la Chirurgia Toracica del Crob e la struttura ospedaliera di Matera. Tale convenzione ha portato all’esecuzione in elezione e in urgenza, di circa 70 interventi maggiori sul torace. Di facile lettura sono i dati riportati dal monitoraggio dell’intensa attività espletata – aggiunge lo specialista-, 50 interventi maggiori sono stati effettuati solo nei primi mesi del 2006, oltre 100 le consulenze; inoltre, l’attivazione di tale collaborazione ha aumentato la migrazione attiva nei due nosocomi, se non altro perché fino al 2005 a Matera non si effettuavano interventi sul torace in confronto alla inevitabile mobilità passiva precedente extraregionale, con aggravio per il bilancio della spesa sanitaria regionale – dice convinto Lequaglie- . Dal punto di vista epidemiologico, il cancro al polmone è oggi il “ big killer number one “ –avverte lo specialista- con 1. 400. 000 casi/anno in aumento, una casistica attestata in Basilicata da 200 nuovi casi annui tra gli uomini di tumore polmonare con un tasso di 54 su 100. 000 e 30 tra le donne con un tasso di 6 su 100. 000. Sono convinto che l’analisi della realtà regionale ma soprattutto l’intensa attività clinico-chirurgico-assistenziale svolta a 360° dalla chirurgia toracica del Crob– dice ottimista il responsabile dell’equipe - non verrà sottovalutata dai dirigenti regionali al fine della creazione di una forte collaborazione interaziendale, sia essa in virtù della Rete Oncologica tra i presidi ospedalieri di Potenza, Matera e Rionero in Vulture o di altra modalità strutturale, il tutto a mero vantaggio del Sistema Sanitario Regionale – conclude Lequaglie - per il pieno soddisfacimento delle esigenze di un utenza fino a poco tempo fa costretta allo spostamento extraregionale per le patologie toraciche di competenza chirurgica . .  
   
 

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