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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Gennaio 2007
 
   
  RIAPPARE IL LUPO NEI BOSCHI, ALLEVAMENTI E GREGGI A RISCHIO VIA A UN PIANO DI EMERGENZA CON I PARCHI ANTOLA E AVETO E A MISURE PER SALVAGUARDARNE LA SPECIE

 
   
  È tornato il lupo nei boschi liguri e la Regione Liguria va sulle sue tracce, con un progetto per scoprirne le ragioni, tutelare gli allevamenti del bestiame nell´entroterra e, nel contempo tutelarne la specie, salvaguardata dall´Unione Europea. L´iniziativa dovrà stabilire anche la portata della ricomparsa del lupo, una stima del numero degli esemplari segnalati, anche se, in Italia, dove mancano le grandi prede, i branchi sono piccoli e formati da coppie con i cuccioli che difendono il territorio "conquistato" dall´ingresso di altri branchi. Capofila dello studio, coordinato e finanziato dalla Regione Liguria con 55 mila euro, sono i Parchi dell´Antola e dell´Aveto ai quali viene affidata la gestione operativa attraverso una intesa firmata oggi con l´assessore all´Ambiente Franco Zunino. In base a una direttiva europea il lupo è inserito nell´elenco delle specie prioritarie della Liguria che richiedono specifiche misure di salvaguardia. Le attuali conoscenze non permettono di tracciare una mappa esauriente del numero di esemplari presenti in Liguria né della loro dislocazione territoriale, se non per alcune zone , sempre dell´Antola e dell´Aveto, in passato già "indagate" dalla Provincia di Genova. "Questa lacuna spiega l´importanza dello studio che la Regione intende realizzare, per conoscere la portata del fenomeno, per stabilire opportune misure di gestione della presenza e anche di prevenzione dei danni arrecati alla zootecnia" - sottolinea l´assessore Franco Zunino. " Tra l´altro - prosegue Zunino - per la sua posizione geografica che mette in connessione le Alpi con gli Appennini, la Liguria, svolge una importante funzione di "ponte" per le popolazioni di lupo appenniniche e alpine ed è per questo che fra gli obiettivi di questo progetto è compresa la collaborazione anche con le altre regioni confinanti, a cominciare dal Piemonte, in piena adesione al "Protocollo di accordo internazionale per la gestione congiunta della popolazione di lupi transfrontalieri", siglato nell´estate dello scorso anno fra Italia, Francia e Svizzera". Oltre a distribuzione, consistenza e caratteristiche genetiche dei lupi liguri, lo studio indagherà le modalità di predazione e stimerà i danni subiti dal bestiame. Obiettivo ultimo dell´indagine sarà stabilire un piano di gestione, articolato su due fronti. Il primo, riguarda interventi di salvaguardia della specie, individuando corridoi ecologici protetti di conservazione. Il secondo indicherà invece le misure protettive più adatte per ogni tipo di allevamento, che vanno ad esempio dall´installazione di recinzioni elettriche, alla presenza di animali da guardia o di ricoveri notturni per il bestiame. Un´ulteriore, importante misura di prevenzione dei danni al bestiame riguarda poi la lotta all´abbandono dei cani. I randagi inselvatichiti, infatti, si trasformano frequentemente in predatori assai più letali dei propri fratelli maggiori. Il progetto coordinato dalla Regione e realizzato dal Parco dell´Antola, con l´ausilio del Parco dell´Aveto prevede il coinvolgimento di tutti gli enti che hanno diverse competenze sul tema, a partire dalle Province, il Corpo Forestale dello Stato, l´Università di Genova, l´Istituto nazionale per la fauna selvatica di Bologna, gli altri parchi liguri e analizzerà anche i benefici creati dalla presenza del lupo, dal riequilibrio dell´ecosistema, allo sviluppo di attività legate all´osservazione ed alla conoscenza scientifica. .  
   
 

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