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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Novembre 2011
 
   
  ANCHE LA RETE INVECCHIA: CRESCE L’ETÀ DELLA POPOLAZIONE DIGITALE

 
   
  Milano, 17 Novembre 2011 - Nel 2000, quando Nielsen ha iniziato a misurare internet e raccontarne le caratteristiche, gli over 55 online erano una piccola nicchia. Nel corso di questo decennio si è registrata una lenta ma progressiva crescita dei navigatori nelle fasce più mature, che costituiscono il 14% della popolazione online, ovvero 3.6 milioni di italiani*. Dal 2007 si è registrata una marcata accelerazione e i silver surfer sono quasi raddoppiati. Questo fenomeno di digitalizzazione degli individui più adulti non riguarda esclusivamente il nostro Paese, ma coinvolge - con tempi e ritmi diversi - anche i nostri vicini europei. In Francia, gli over 55 sono il 24% (+87% in 4 anni), in Uk e in Germania costituiscono ormai stabilmente più del 20% circa di coloro che usano il web. In Spagna sono ancora poco più di un navigatore su dieci, ma registrano un +61% dal 2007. In Italia, i navigatori senior sono solo il 23% del totale popolazione in quella fascia e hanno caratteristiche molto diverse rispetto alla media. Si tratta infatti principalmente di uomini (66%), con un profilo culturale ed economico elevato: per il 78% diplomati o laureati, dispongono mediamente di un reddito superiore ai 36 mila euro (l’8% supera i 72 mila). Una “nicchia” di mercato che si va allargando grazie alla pervasività delle tecnologie e al progressivo invecchiare della popolazione, un target interessante per le aziende per disponibilità di spesa e per atteggiamento verso i consumi, come vedremo di seguito. L’approccio alla rete dei senior.Com evidenzia alcune peculiarità nell’utilizzo del mezzo: grande attenzione ai contenuti di informazione (il 54% del tempo dedicato in più rispetto alla media) e a quelli finance (+34%). Interessante anche l’attrattività dell’offerta eGovernment, all’interno della quale troviamo i contenuti e i servizi dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, solo per citare i due più utilizzati. In un internet sempre più “social”, poco più di 3 milioni di “pantere grigie” visitano le member community, ovvero blog, forum e social network. Tra questi, Twitter si rivela il più affine al target, così come la rete business di Linkedin, dimostrazione di una visione meno ludica e più funzionale di questa tipologia di siti. Facebook, pur molto diffuso tra gli over 55, registra qualche punto di svantaggio rispetto alla media. E la tradizionale visione delle donne più aperte alla condivisione rispetto ai colleghi maschi non trova conferma presso questo target: la categoria risulta molto più penetrata tra gli uomini che tra le donne, in una proporzione che supera il rapporto 2 a 1. A questo proposito Danah Boyde, ricercatrice ed esperta di social media, sostiene che “Le donne hanno una peculiare forma di socializzazione e di gestione dei legami personali. Tendono ad avere legami più forti, costituiscono reti di supporto, gruppi di persone che siano punto di riferimento e di confronto, magari di aiuto. Reti come queste nella vita quotidiana presuppongono la presenza fisica come componente fondamentale e, quindi, anche se “traslate” in Rete, portano inevitabilmente a creare e mantenere rapporti molto profondi con un numero più ristretto di persone.” La digitalizzazione della popolazione più matura è stata probabilmente aiutata dalla diffusione del telefono cellulare, la cui penetrazione su coloro che hanno più di 55 anni è allineata alla media (39%). Un terzo del target infatti possiede uno smartphone e ben 2,8 milioni accedono ad internet tramite mobile (si tratta del 24% del totale navigatori da questo device)**. Internet, dopo una prima fase che ci ha visto assistere ad un divario tra generazioni, sta progressivamente riducendo la forbice, democratizzando l’accesso e “muticanalizzando” la popolazione tutta, anche quella più lontana dalla natività digitale. Secondo l’Osservatorio Multicanalità 2010***, sono circa 3.5 milioni gli italiani in questa fascia di età che attivano tutti i canali a disposizione – fisici o virtuali, istituzionali o sociali – per acquisire informazioni atte a compiere una scelta d’acquisto ponderata e consapevole, in crescita di oltre 1,5 milioni di individui rispetto alla prima edizione della ricerca datata 2007. Questa tendenza in atto impone alle imprese una riflessione rispetto alle scelte di comunicazione e all’offerta destinata ai più maturi. Alcune aziende se ne sono già accorte e hanno sviluppato la “grey tech”, come l’ha definita Wired.it, cioè prodotti tecnologici specificatamente dedicati. Secondo alcuni, lo stesso Ipad è un oggetto appealing per la terza età: interfaccia facile e immediata, caratteri ingrandibili per essere letti senza difficoltà. Semplificazione, apprendimento ludico e prodotto di design: tutte caratteristiche per aver successo anche sui meno giovani. La Nintendo con la Wii Fit o il Brain Trainer ne danno un ulteriore esempio. La grey tech costituisce un mercato in costante crescita: nel 2020 negli Stati Uniti, dove i navigatori over 55 sono uno su quattro, dovrebbe valere 20 miliardi di dollari. Secondo la società di consulenza Mary Furlong & Associate i nati nel ventennio 1946 -1965 rappresentano il 28% della popolazione Us ma possiedono il 77% degli asset finanziari. Un mercato sufficientemente interessante per le aziende da pensare a prodotti volti a soddisfare le esigenze di questa nuova popolazione digitale.  
   
 

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