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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Novembre 2011
 
   
  VERTICE SUL CLIMA: LŽUE DOVREBBE FARSI PALADINO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO

 
   
  Strasburgo, 17 novembre 2011 - LŽue dovrebbe assumere un ruolo guida al vertice Onu sul clima a Durban e battersi per proseguire oltre il 2012 nel taglio di Co2 previsto dal protocollo di Kyoto, sottolinea la risoluzione votata dal Parlamento europeo mercoledì. Inoltre, per i deputati lŽeconomia dellŽUnione europea trarrebbe beneficio se puntasse a superare lŽattuale 20% previsto di riduzione di gas serra. I negoziati internazionali sul clima sono a un bivio fra stagnazione e progresso: lŽUe deve aiutare la creazione di una nuova dinamica a Durban", ha affermato il Presidente della commissione ambiente e capo della delegazione del Parlamento europeo (*) Jo Leinen (S&d, De), prima del voto della risoluzione che è stata poi approvata con 532 voti a favore, 76 contrari e 43 astenuti. "La crisi economica non deve essere usata come pretesto per non agire. LŽeu dovrebbe sostenere il Protocollo di Kyoto e lavorare con gli altri paesi su una roadmap per garantire un trattato comprensivo sul clima entro il 2015 al massimo", ha aggiunto Leinen. Il supporto per Kyoto - La risoluzione afferma che lŽUe dovrebbe dare sostegno "pubblico e inequivocabile" al proseguimento del Protocollo di Kyoto, un accordo internazionale vincolante e di riferimento, che impegna i paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra. I deputati vogliono evitare un vuoto normativo alla conclusione della fase attuale, in scadenza a fine 2012. Più del 20% di tagli alle emissioni - Ricordando le precedenti risoluzioni sul clima, i deputati ribadiscono che lŽUe dovrebbe mirare a un incremento del suo attuale obiettivo, fissato al 20% di riduzione delle emissioni per il 2020. Ciò sarebbe nel suo interesse economico, visti i benefici per "posti di lavoro verdi, crescita e sicurezza". Fondi per il clima e altre misure - I deputati invitano lŽUnione europea ad assumere un ruolo centrale nella ricerca di un accordo sulle fonti e sulla gestione di un fondo verde per il clima per sostenere i paesi in via di sviluppo, che dovrebbe raggiungere 100 miliardi di dollari annuali entro il 2020. Nuove misure sono necessarie anche per ridurre le emissioni dei trasporti aerei e marittimi (esclusi dal protocollo di Kyoto), e per affrontare i cambiamenti nellŽutilizzo del suolo. Di fronte alle sfide di alcuni paesi al di fuori dellŽUe, i deputati sostengono fermamente la legislazione approvata nel 2008 per includere, dal 1° gennaio 2012, lŽaviazione nel sistema di scambio di emissioni. I deputati temono che ci sia un "gigatonne gap" tra gli impegni internazionali e lŽobiettivo delle Nazioni Unite di limitare il riscaldamento globale medio a 2°C. Studi scientifici delle Nazioni Unite hanno concluso che i paesi industrializzati devono ridurre entro il 2020 le loro emissioni del 25-40% rispetto ai livelli del 1990. * Delegazione del Parlamento europeo alla 17a Conferenza delle parti delle Nazioni Unite a Durban, Sudafrica: presidente Jo Leinen (S&d, De), vice-presidente Karl-heinz Florenz (Ppe, De), Kriton Arsenis (S&d, El), Bairbre De Brún (Gue/ngl, Uk), Pilar del Castillo (Ppe, Es), Bas Eickhout (Verdi/ale, Nl), Elisabetta Gardini (Ppe, It), Dan Jűrgensen (S&d, Dk), Corinne Lepage (Alde, Fr), Vladko Panayotov (Alde, Bg), Anna Rosbach (Ecr, Dk), Oreste Rossi (Efd, It), Richard Seeber (Ppe, At), Francisco Sosa Wagner (Ni, Es) e Marita Ulvskog (S&d, Se)  
   
 

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