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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Gennaio 2007
 
   
  DDL SERVIZI PUBBLICI LOCALI: IL PARLAMENTO NON NE SNATURI LA PORTATA INNOVATIVA SULLA CONCORRENZA

 
   
  Roma, 22 gennaio 2007- Nel corso dell’audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato – tenutasi il 17 gennaio a Roma - Aitech-assinform ha ribadito il giudizio sostanzialmente positivo sul Ddl Delega per il riordino dei servizi pubblici locali, auspicando che nell’iter parlamentare non venga snaturata la portata innovativa della norma. “E’ di fondamentale importanza – sottolinea il presidente Ennio Lucarelli - che il principio stabilito dal Ddl 772, secondo cui le gare a evidenza pubblica costituiscono la forma ordinaria di affidamento di un servizio pubblico, mentre le pratiche di affidamento diretto vanno circoscritte a situazioni eccezionali, da motivare e sottoporre all’approvazione dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato, sia incardinato nella legislazione italiana. Ciò rappresenterebbe un segnale forte di discontinuità sul tema della concorrenza, a favore della trasparenza dell’azione delle Pa, della reale volontà di migliorare la qualità dei servizi e razionalizzare la spesa pubblica” . Secondo Lucarelli un reale ammodernamento della Pa che abbia come fine quello di offrire ai cittadini migliori servizi a costi minori “non può che passare per una riduzione delle aree di monopolio e la creazione di un’ampia area di concorrenza, in cui promuovere lo sviluppo di un qualificato mercato dei servizi, che comprenda anche società miste pubblico/private (il cui partner privato venga selezionato con apposita gara correlata al servizio che deve realizzare la società), ma dalla cui gestione rimanga fuori il controllo politico”. “Nel rispetto della sussidiarietà – conclude il presidente di Aitech-assinform - tutti i servizi andrebbero messi a gara, incluso quello dell’erogazione dell’acqua, e tutte le imprese che ne abbiano i requisiti, indipendentemente dalla natura pubblica e/o privata dei loro azionisti, devono essere chiamate a competere. E’ questa la via maestra per permettere all’ente pubblico di qualificare la propria domanda e rivolgersi al mercato per esigere le soluzioni più utili e innovative, con il miglior rapporto costi/benefici”. .  
   
 

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