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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Novembre 2011
 
   
  PESCA: DA FVG, EMILIA ROMAGNA, VENETO APPELLO PER DISTRETTO ALTO...

 
   
  Marano Lagunare - Friuli Venezia Giuli, Veneto ed Emilia Romagna chiederanno un incontro al neo Ministro all´Agricoltura, Mario Catania, per "mettere a fuoco le richieste delle tre Regioni in merito alla funzionalità e ai compiti del Distretto Alto Adriatico, già istituito con Decreto Ministeriale, ma mai divenuto operativo". La decisione, su un argomento sul quale si sta discutendo da diversi mesi, è stata presa congiuntamente dagli assessori competenti Franco Manzato (Veneto) e Tiberio Rabboni (Emilia Romagna), al termine di una riunione convocata dall´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, e alla Pesca, Claudio Violino, nella sala consiliare del Comune di Marano Lagunare. Prima dell´incontro, Violino, assieme ai colleghi delle due Regioni, al sindaco di Marano, Mario Cepile, e alla giunta comunale, aveva ricevuto i rappresentanti delle principali organizzazioni cooperative della pesca e acquacoltura che operano nella zona: Fabrizio Regeni, presidente della San Vito (250 pescatori), Jean Marc Rossetto, presidente dell´Almar, che opera da 15 anni nell´acquacoltura nella Laguna di Marano, nel Golfo di Trieste e nelle acque romagnole, e Gino Marra, presidente della cooperativa Cogemo, che raggruppa 42 imprese di pesca in mare. Gli esponenti delle organizzazioni cooperative hanno sostanzialmente esposto ai rappresentanti delle tre Regioni la situazione del settore. In particolare è stato evidenziato che negli ultimi 5 anni gli introiti del mercato ittico locale sono calati del 50 per cento, e del 5 per cento rispetto allo scorso anno. Ciò evidenzia che, accanto ai problemi strutturali del comparto, dovuti, com´è stato spiegato, a norme e regolamenti comunitari che non tengono affatto conto delle specificità e delle diverse tipologie di pesca che caratterizzano l´intero bacino adriatico, alla diminuzione del pescato e a problemi alle attività di acquacoltura, vi sono difficoltà di commercializzazione del prodotto. Tutto questo in una realtà, che come aveva rappresentato il sindaco Cepile, è la principale per la pesca nel Friuli Venezia Giulia, e conta, oltre alla principale flotta peschereccia d´altura, su 9.000 ettari di laguna, 700 dei quali 700 destinati all´acquacoltura. Il Distretto dell´Alto Adriatico si pone dunque, com´è stato ribadito da Violino e dagli assessori Manzato e Rabboni, come punto di riferimento per le politiche della pesca nel comprensorio, ma mira anche a divenire lo strumento cardine per l´interlocuzione delle tre realtà e del Governo centrale, con le Regioni costiere adriatiche transfrontaliere. Per pervenire a questi risultati, gli assessori chiederanno al Ministro la modifica del Decreto istitutivo del Distretto, facendo in modo che il coordinamento dello stesso sia assegnato alle tre Regioni, con una presidenza che dovrà essere gestita a rotazione. Essi chiederanno inoltre la realizzazione di un tavolo tecnico a supporto dell´operatività del Distretto, per arrivare, come ha specificato l´assessore Violino, alla definizione di una politica comune di gestione delle acque di pesca dell´Alto Adriatico, a beneficio delle risorse marine e delle attività economiche di pesca e dell´intera filiera ittica. Infine, la produzione ittica dovrà essere valorizzata anche attraverso la certificazione, per rivolgere un messaggio preciso di qualità ai consumatori.  
   
 

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