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Notiziario Marketpress di
Giovedì 25 Gennaio 2007 |
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NUOVO NOME PER ASSOFIBRE CHE DIVENTA ASSOFIBRE CIRFS ITALIA
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Con l’Assemblea straordinaria del 1 dicembre 2006, l’Associazione Nazionale Fibre Artificiali e Sintetiche, che fa parte di Federchimica, adotta la nuova denominazione Assofibre Cirfs Italia, formalizzando così le forti connessioni con il Cirfs, l’Associazione europea dei produttori di fibre man-made. “Il cambio di denominazione vuole essere il riconoscimento formale della tradizionale e intensa interazione con la nostra Associazione europea, ma anche un rinnovato stimolo a trovare nuove sinergie e realizzare progetti comuni dotati della necessaria massa critica per offrire un concreto e sempre migliore supporto all’industria italiana delle fibre”; con queste parole il Presidente di Assofibre Cirfs Italia, Paolo Piana, ha spiegato le ragioni del cambio di nome dell’Associazione. Dopo un periodo di importanti e continui cali dell’attività produttiva, il 2006 è stato un anno di parziale recupero per l’industria italiana di fibre artificiali e sintetiche: la produzione, trainata dalle esportazioni, è aumentata del 4% circa, e le imprese hanno proseguito un già avviato processo di internazionalizzazione e di costruzione di alleanze internazionali per beneficiare delle necessarie economie di scala e accedere ai mercati più trainanti. “Il contesto permane difficile e ancora instabile” afferma Piana, “ma lo scenario economico-congiunturale è favorevole per un’accelerazione del processo di riposizionamento dei business sui settori più trainanti. La sfida per il 2007 è quella di proseguire la strada dell’internazionalizzazione e degli accordi tra imprese, puntando poi, a livello aziendale, sulla ricerca e l’innovazione, unica via di uscita per contrastare la concorrenza extra-europea che, nonostante tutto, non è ancora in grado di competere con la qualità e le prestazioni garantite dalle produzioni europee di più alto livello”, conclude Piana. Il cauto ottimismo che si respira negli ultimi mesi non cambia però il quadro generale di un settore che soffre di complessi problemi strutturali sui quali è sempre più urgente intervenire. L’industria italiana soffre di un’accesa concorrenza dei Paesi extra-Ue e di un mercato a valle, quello del tessile/abbigliamento europeo, fortemente ridimensionato e sempre più saturato dalle importazioni. La situazione poi è decisamente critica sul fronte dei costi, in particolare per le materie prime e per il costo dell’energia. “Quello delle fibre è un settore con un’elevata intensità energetica” ricorda Piana, spiegando che “l’energia rappresenta dal 15 al 20% del valore aggiunto, un fattore di costo che le aziende italiane pagano ad un prezzo dal 30 al 50% superiore alla media europea. In questo contesto, data l’altissima esposizione al commercio internazionale che caratterizza tutto il settore, la competitività delle fibre italiane risulta fortemente penalizzata”. Contrastare la concorrenza e recuperare quote di mercato sono obiettivi conseguibili, ma il settore necessita di un’adeguata politica industriale che permetta alle imprese di riguadagnare competitività e che le accompagni in questa fase di transizione verso nuovi assetti industriali. Assofibre Cirfs Italia ha chiesto l’apertura di un Tavolo settoriale presso il Ministero dello Sviluppo Economico per individuare opportune iniziative di sostegno al comparto. “Nel corso dell’ultimo anno il nostro settore è riuscito a migliorare i risultati produttivi nonostante condizioni operative decisamente sfavorevoli: uno su tutti la marcata penalizzazione a causa degli attuali costi energetici” sottolinea il Presidente Piana. “Per questo motivo è di fondamentale importanza che l’industria delle fibre figuri come settore “sensibile” al tema dell’energia in previsione di opportune iniziative di supporto ai settori più colpiti”. Il sostegno al settore potrà avvenire anche attraverso i “Progetti di Innovazione Industriale” previsti da “Industria 2015” del Ministro Bersani rispetto ai quali Assofibre Cirfs Italia sta definendo con le imprese una specifica idea progettuale. “L’innovazione nella filiera del tessile-abbigliamento non può che venire dal mondo delle fibre” aggiunge Piana, che conclude ricordando che “la presenza di un’industria nazionale di fibre in grado di fornire prodotti innovativi, performanti e competitivi rappresenta la condizione indispensabile per mantenere un’importante base produttiva in Italia dell’industria a valle”. . |
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