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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Novembre 2011
 
   
  TERREMOTI, CONVEGNO MICROZONAZIONE PERUGIA: MODELLO DA SEGUIRE PER PREVENZIONE E PROGRAMMAZIONE URBANISTICA

 
   
  Perugia, 22 novembre 2011 - "In un momento in cui è particolarmente difficile individuare risorse per la riduzione dei rischi naturali e quindi anche del rischio sismico, questo lavoro, finanziato con risorse pubbliche, mette a disposizione una serie di dati utili per verifiche sismiche di nuove progettazioni, per il miglioramento e l´adeguamento sismico e per la predisposizione di strumenti urbanistici, strutturali e operativi". È quanto ha sottolineato l´assessore regionale alla mitigazione del rischio sismico e geologico, Stefano Vinti, intervenendo ieri pomeriggio al convegno sulla "microzonazione sismica nell´area urbana di Perugia, nel corso del quale sono stati illustrati i risultati dell´indagine realizzata dalla Regione Umbria e dal Comune di Perugia, finanziata con i fondi comunitari del Programma operativo regionale - Fondo europeo sviluppo regionale (Por - Fesr) 2007-2013. "Una prima esperienza nell´ambito del più ampio ´progetto di microzonazione sismica delle aree urbane´ predisposto dal Servizio regionale Geologico e Sismico - ha sottolineato Vinti - che sarà seguita da un analogo intervento, già avviato recentemente per Umbertide e zone di espansione". L´obiettivo del lavoro, che ha coinvolto gli uffici del Comune di Perugia e istituti di ricerca e Università italiane con affermata esperienza in materia, è stato quello di completare gli studi, nel territorio ad ed del Tevere, sugli effetti sismici locali dopo il terremoto del 1997-98 e dotare Perugia, la città più grande dell´Umbria, con importanti edifici di interesse strategico e con un cospicuo patrimonio storico-architettonico e archeologico - ha rilevato Vinti - di uno strumento aggiornato di previsione degli effetti locali del suolo in caso di sisma, nonché di completare le indagini di micro zonazione nei centri abitati a più alto rischio sismico". L´attività è iniziata con la raccolta e l´analisi dei moltissimi dati disponibili: sono state esaminate 800 stratigrafie e visionati elaborati cartografici storici, registri e verbali dal 1202 in poi, appartenenti a vari archivi e biblioteche, pubblici e privati. Tra i vari rilievi e prove di laboratorio, è stata attivata anche una campagna sismometrica, con l´installazione di 28 sensori su altrettante stazioni, nel centro storico e nel suo intorno e nelle aree periferiche di San Sisto e Ponte San Giovanni, nelle immediate vicinanze di edifici strategici e rilevanti. Dai dati raccolti e analizzati, emerge un basso livello di pericolosità sismica locale urbana e dei principali edifici del capoluogo regionale, in linea con quanto inizialmente ipotizzato dal Servizio Geologico e sismico. Sono stati evidenziati edifici e zone con livelli medi di pericolosità sismica locale nelle aree dove sono presenti accumuli di decine di metri di riporti, anche antichi, e in alcune aree di Pian di Massiano e San Sisto. "Le indagini di microzonazione, in linea con le indicazioni normative più recenti, sono state eseguite con un metodo di lavoro interdisciplinare e interistituzionale. I risultati - ha concluso l´assessore Vinti - consentono agli Enti e ai progettisti di poter disporre di un quadro esaustivo e validato scientificamente, su cui basarsi per perseguire buone politiche di riduzione del rischio sismico sugli edifici già esistenti o di nuova realizzazione e per la pianificazione urbanistica".  
   
 

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