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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Novembre 2011
 
   
  ERP, LOMBARDIA: RINCARI NON HANNO COLPITO I POVERI UN BILANCIO: CANONI A MISURA DI FAMIGLIA

 
   
  Milano, 22 novembre 2011 - Il gettito complessivo per i 100.000 alloggi Aler è variato da circa 114 milioni di euro nel 2007 a 150 milioni nel 2011 con un aumento percentuale complessivo del 32 per cento e con variazioni che vanno dal 7 per cento di Monza e Brianza fino al 39 per cento di Bergamo e con Milano che si attesta al 37 per cento. E´ partito da questa considerazione l´assessore alla Casa della Regione Lombardia Domenico Zambetti, per rispondere al quesito ´Nuovi canoni per l´edilizia residenziale pubblica: a che punto siamo?´, al centro del seminario promosso dal Comitato paritetico di controllo e valutazione del Consiglio regionale. Nuclei Poveri Tutelati - In questo quadro il canone medio è passato da 108 euro mensili nel 2007 a 141 euro nel 2011, con aumenti concentrati nelle fasce di reddito più alte. Per tutte le diverse fasce di reddito, l´incidenza del canone sul reddito familiare non supera il 16 per cento (il 10 per cento per le fasce a reddito più basso), mentre nel libero mercato l´incidenza è notevolmente superiore (talora anche 50 per cento). ´Il dato percentuale medio degli incrementi - ha detto Zambetti - è poco significativo. Molte famiglie prima del 2009 pagavano meno di 10 euro al mese, mentre con la riforma dei canoni il valore minimo è stato posto a 20 euro: questo ovviamente distorce il valore se visto in percentuale, ma è un incremento di pochi euro come valore reale pagato´. La tutela per le famiglie più povere è stata garantita. ´Per i nuclei con reddito Isee (quindi non imponibile) fino a 9.000 euro (il 37 per cento del totale) il canone medio è oggi di 58 euro - ha sottolineato l´assessore - contro i 64 del 2007. Il canone incide mediamente per il 9 per cento del reddito famigliare, quindi ben al di sotto del limite del 16 per cento fissato dalla legge e neppure paragonabile ai valori di mercato mediamente pagati nel 2007´. Per le famiglie con redditi Isee da 9000 a 14000 euro (sono il 34 per cento) - che rientrano nell´area dell´accesso il canone minimo fissato per legge è 70 euro e mediamente le famiglie pagano 140 euro, nel 2007 era 105 euro, il canone incide mediamente per l´11 per cento del reddito e comunque non supera mai il limite del 20 per cento fissato dalla l.R. 27/2007. Per le famiglie con redditi Isee da 14000 a 35000 euro (27 per cento del totale), inserite nell´area della permanenza, il canone minimo è 120 euro e mediamente le famiglie pagano 245 euro, nel 2007 era 169 euro, il canone incide mediamente per l´11 per cento del reddito e comunque non supera mai il limite del 22 per cento fissato dalla l.R. 27/2007. ´I dati di dicono - ha spiegato Zambetti - che l´applicazione della legge ha garantito l´armonizzazione dei canoni e che questi, che registrano un incremento medio inferiore al 29 per cento, sono sopportabili e sostenibili per le famiglie´. Le misure messe in atto dalla Regione hanno consentito di venire incontro alle famiglie in difficoltà. Si spiega così il fatto che il canone ´teorico´ per le famiglie è spesso stato ridotto a seguito di misure a sostegno degli inquilini che vanno dai contributi di solidarietà fino alle riduzioni dei canoni e delle spese per i servizi fatte anche automaticamente dalle Aler come è avvenuto a Brescia. ´Grazie alle modifiche introdotte con il Regolamento regionale 3 del 2011 - ha concluso Zambetti - abbiamo favorito la mobilità negli alloggi consentendo ai locatari di poter disporre di un alloggio sempre adatto alle esigenze familiari e quindi anche con spese minori´.  
   
 

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