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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Novembre 2011
 
   
  CASA: NO SANATORIE PER OCCUPANTI ABUSIVI A MILANO MANCANO ANCORA 2.948 CONTRATTI;618 SGOMBERI NEL 2011 E´ POSSIBILE INVECE RIMEDIARE A IRREGOLARITÀ AMMINISTRATIVE

 
   
  Milano, 22 novembre 2011 - Nessuna sanatoria per chi occupa abusivamente, mentre è prevista la possibilità di rimediare a irregolarità di tipo amministrativo. Questa la posizione ribadita ieri dall´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, affiancato dal presidente e dal direttore generale dell´Aler di Milano, Loris Zaffra e Domenico Ippolito, anche per rispondere in maniera definitiva a un volantino fatto circolare negli ultimi giorni da una sigla sindacale. No All´occupazione Per Necessità - ´Chi non possiede un regolare provvedimento di assegnazione - ha detto Zambetti -, e quindi non ha un contratto con il soggetto che gestisce il patrimonio, è occupante abusivo´. A questa situazione si può arrivare o perché si è illegittimamente occupato l´immobile o in quanto appartenenti al nucleo familiare dell´inquilino assegnatario o suoi ospiti e vi si rimane dopo la sua morte o il suo trasferimento. ´Le disposizioni regionali - ha proseguito Zambetti, ricordando il Regolamento regionale 3/2011 - non prevedono per gli occupanti senza titolo alcuna forma di sanatoria in senso tecnico, cioè non è stabilito alcun caso in cui si possa tramutare la situazione abusiva in assegnazione e diventare titolare di un contratto di affitto. Non è ammessa la linea dell´occupazione per necessità: ci sono tante famiglie che, pur in condizioni di grave disagio economico (anche superiore a quello dell´occupante abusivo), rispettano le disposizioni normative´. ´Quindi - ha sintetizzato l´assessore - l´occupazione abusiva non ha elementi di ammissibilità nell´ambito delle norme regionali. Le posizioni e le iniziative recentemente espresse per avviare percorsi di sanatoria non avranno alcun esito´. A Milano rimangono tuttora 2.948 occupanti abusivi. Di questi 1.126 in case del Comune di Milano e 1.822 nel patrimonio dell´Aler. Nell´anno in corso sono stati effettuati ben 618 sgomberi (257 Comune e 361 Aler). La Regolarizzazione Amministrativa - Diverso è il caso di chi non ha adempiuto tempestivamente a tutti i passaggi burocratici necessari. Nel caso di situazioni di convivenza consolidate, per le quali solo un´irregolarità di tipo amministrativo comporta l´assenza di un contratto, è infatti possibile stipulare un affitto temporaneo. E´ previsto un canone che tenga conto delle dimensioni, delle condizioni e della collocazione dell´appartamento e allo stesso tempo delle condizioni economiche della famiglia. ´A Milano - ha spiegato Zambetti - sono 500 le famiglie che potranno beneficiare della nuova norma. Aler ne ha già individuate 350, attivando così concretamente il procedimento di regolarizzazione, e il Comune di Milano, applicando le norme regionali relative all´occupazione delle abitazioni di cui dispone in quanto proprietario, sta avviando questo percorso per altre 150´. ´Sul tema dell´abusivismo, e sulla cosiddetta ´sanatoria per gli irregolari amministrativi´ - ha precisato Zaffra - non vogliamo che si creino aspettative sbagliate. È importante che rimanga ben chiara la differenza tra chi rispetta le regole, aspettando il proprio turno nella graduatoria comunale, e chi, con la prepotenza, viola le norme, occupando abusivamente. In caso contrario si creerebbe una giungla. Aler prosegue dunque con la propria linea per contrastare il fenomeno dell´abusivismo e promuovere il rispetto della legalità, migliorando la qualità della vita nei quartieri´. Il Regolamento Regionale - Zambetti ha spiegato che la posizione della Lombardia è quella prevista dalla legge, vale a dire dal Regolamento regionale 3/2011 che, approvato con il forte consenso unanime del Consiglio regionale e delle rappresentanze sindacali, disciplina l´assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, indica infatti le modalità di gestione e assegnazione delle abitazioni di proprietà pubbliche, tramite disposizioni che danno regole chiare e un ordine preciso nell´utilizzo che deve essere fatto del patrimonio, garantendo le esigenze di socialità cui si deve far fronte. Nel contempo richiede il pieno rispetto della legalità e i diritti delle famiglie. I Comuni Possono Assegnare Direttamente Solo Alloggi Fuori Erp - Zambetti ha ribadito chiaramente che ´i Comuni hanno la facoltà di assegnare direttamente il proprio patrimonio per casi di particolare necessità, solo ed esclusivamente se lo stesso non fa parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica´. ´Per noi - ha sottolineato - è impossibile fare differenze e dunque non sarebbe giusto non tenere conto di chi magari è in graduatoria da 20 anni e si vede scavalcato in questo modo´. L´articolo 34 del regolamento recita infatti che ´L´ente proprietario, d´intesa con il Comune, può utilizzare il proprio patrimonio non destinato all´edilizia residenziale pubblica per far fronte allo stato di necessità, accertato dall´autorità giudiziaria o dai servizi sociali del Comune, di nuclei familiari in possesso dei requisiti economico-patrimoniali richiamati dall´articolo 8 della r.R 1/2004. A tali nuclei si applica un canone determinato secondo le disposizioni degli articoli 1571 e seguenti del codice civile. Al fine di verificare lo stato di necessità, i Comuni possono istituire specifiche commissioni che prevedano la rappresentanza dell´ente proprietario e degli inquilini´.  
   
 

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