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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Novembre 2011
 
   
  ETICHETTATURA EUROPEA: EUROPA TIMIDA, MA PIUTTOSTO CHE NIENTE È MEGLIO PIUTTOSTO

 
   
  Venezia - “L’unione Europea non brilla per coraggio sulla questione dell’etichettatura, ma piuttosto che niente è certamente meglio piuttosto. Considero anzi questo Regolamento un primo passo verso una etichetta che dia informazioni chiare ed esaustive ai consumatori”. E’ il giudizio dell’assessore alla tutela dei consumatori del Veneto Franco Manzato sulla pubblicazione avvenuta ieri nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del regolamento in materia, che entrerà in vigore tra venti giorni e al quale i Paesi membri dovranno adeguarsi entro tre anni. “Diventa obbligatorio scrivere in etichetta l’origine anche delle carni fresche suine, ovine, caprine, del pollame e del latte. Allargando la previsione già esistente per la carne bovina, adottata soprattutto sulla scia della crisi della Bse e degli allevatori continentali – ha fatto presente Manzato – ma è ancora poco, per di più con l’esenzione dalle indicazioni nutrizionali per i prodotti confezionati per la vendita al dettaglio. Diventa obbligatoria anche la dichiarazione nutrizionale e va evidenziata la presenza degli allergeni, mentre sono vietate indicazioni fuorvianti. Così almeno speriamo di non avere carni fresche che riportano la parola Italia e il tricolore ma nulla hanno a che vedere con il nostro Paese”. “Io dico che è troppo poco, perché l’indicazione d’origine delle materie prime dovrebbe riguardare l’intero settore dell’alimentazione: è un diritto dei consumatori, un segno di correttezza nei confronti dei produttori, un dare meriti a chi li ha davvero, e viceversa. Il vero problema non è né organizzativo, né di costi, anche se ho sentito interviste dove è stato paventato un aumento consistente per un eventuale obbligo di questo genere. La questione è che su questa partita si scontrano gli interessi legittimi dei consumatori con gli interessi di profitto soprattutto delle grandi multinazionali, che semplicemente vogliono avere mano libera. Io sto dalla parte dei primi, tutelare i cui diritti coincide in questo campo con la difesa dei diritti dei nostri imprenditori agricoli”.  
   
 

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