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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Gennaio 2007
 
   
  BOFFA: “L’ALTA CAPACITÀ NAPOLI-BARI SI FARÀ” “I FONDI CI SONO, MA SULLE GRANDI OPERE VA SUPERATA UN’IMPOSTAZIONE BUROCRATICA”

 
   
   Benevento, 22 gennaio 2007 - L’on. Costantino Boffa (L’ulivo), componente della Commissione Trasporti della Camera, rispetto al presunto contrasto tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino sul tema delle grandi opere per il Mezzogiorno, così come evidenziato negli ultimi giorni dai mezzi d’informazione, dichiara: “Pur essendo convinto che sia il presidente Prodi, sia il presidente Bassolino stiano lavorando per lo sviluppo e la modernizzazione del sistema della mobilità del nostro Paese, in particolare del Mezzogiorno, ritengo inappropriati alcuni termini di questa discussione, nel merito della quale, vorrei sottolineare i limiti intrinseci di un confronto scaturito dall’analisi dei dati relativi ai soli interventi del Primo Programma di Infrastrutture Strategiche deliberati dal Cipe: è chiaro che evidenziare il pesante sbilancio tra le risorse certe disponibili, pari a meno di 37 miliardi di euro, e l´onere a carico dello Stato, pari a circa 91 miliardi di euro, e contestualmente individuare tale programma come perimetro da rispettare, solleva la preoccupazione di chi ha già evidenziato il forte squilibrio di risorse ammesse dalla Legge Obiettivo al Centro-nord e al Sud: rispettivamente il 63 e il 37%. È una direttiva, quella del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, “burocratica” e persino ovvia, nel precisare che occorre cantierare solo le opere già approvate dal Cipe e quindi dotate di copertura finanziaria”. “Ma una strategia di sviluppo – prosegue l’on. Boffa - non si imposta con una logica burocratica, perciò la direttiva è amministrativamente corretta, ma politicamente sbagliata. E bene ha fatto il Presidente Bassolino a inviare una nota al Presidente del Consiglio con la quale si esprime la preoccupazione che a fronte di un orientamento “burocratico”, che si limita a fotografare l’esistente, si possa perpetuare una serie di squilibri territoriali nella programmazione delle grandi opere a danno del Mezzogiorno”. “Tuttavia – spiega l’on. Boffa – occorre spiegare bene i termini della questione per evitare equivoci e allarmismi infondati. Nella lettera del Presidente Bassolino, si parla delle opere della Legge Obiettivo ed è giusto aver sollevato queste preoccupazioni. Tuttavia, la Legge Obiettivo rappresenta solo una delle fonti di finanziamento delle opere infrastrutturali prioritarie del Paese, insieme al fondo Aree Sottoutilizzate (Fas), ai Programmi Operativi Regionali e Nazionali (Por e Pon), ai Fondi della Finanziaria per Anas e Ferrovie etc. Pertanto occorre evitare di trarre conclusioni affrettate riguardo alla sorte di alcune opere fondamentali. Ad esempio, non è vero che salterebbe il progetto per la linea ferroviaria ad Alta Capacità Napoli-bari. Del resto, a Caserta, il Governo ha inserito quest’opera fra quelle prioritarie per il Mezzogiorno. La Napoli-bari, in parte già finanziata, deve trovare l’ulteriore copertura finanziaria non con la Legge Obiettivo, ma con le risorse destinate al Mezzogiorno da altre fonti finanziarie: il Fas (che ha una disponibilità di 64 miliardi di euro per sette anni, di cui l’85% destinato al Mezzogiorno, con un vincolo del 30% destinato ad infrastrutture e servizi di trasporto a seguito dell’approvazione di un emendamento presentato dal sottoscritto), il Por delle Regioni Puglia e Campania, il Pon Trasporti Nazionale, i fondi assegnati alle Ferrovie dalla Finanziaria”. “Il problema di fondo rimane. Io stesso – ricorda l’on. Boffa – il 21 dicembre scorso, ho presentato in Commissione Trasporti una Risoluzione, che si discuterà a fine gennaio, con la quale, pure apprezzando il lavoro di ricognizione delle opere strategiche della Legge Obiettivo effettuata dal Ministro Di Pietro all’interno del documento Priorità Infrastrutturali, esprimo l’indirizzo al Governo perché non si limiti a fotografare la situazione esistente né si persegua acriticamente il programma del precedente Governo sulle grandi opere perché si tratta di un programma che ha concentrato interventi quasi esclusivamente al Centro-nord, tagliando fuori il Mezzogiorno. Con la Risoluzione si chiede al Governo di cambiare indirizzo (come già d’altra parte è avvenuto a Caserta) e di concertare gli interventi e le opere strategiche con le Regioni in un apposito coordinamento nazionale con i Ministeri competenti e le Amministrazioni dello Stato interessate”. .  
   
 

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