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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Novembre 2011
 
   
  AMBIENTE FVG: PIANO DELLŽARIA PUNTA MOLTO SULLA PREVENZIONE

 
   
  Trieste, 28 novembre 2011 - Su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 24 novembre, in via preliminare, il Piano dellŽAria, documento che sta alla base della nuova e innovativa politica ambientale formulata dalla Regione per quanto riguarda la lotta agli inquinanti e alle polveri sottili. Il documento è stato redatto dalla Direzione Ambiente in sinergia con lŽArpa: "Questo Piano dellŽAria - ha spiegato Ciriani - permette una modifica sostanziale a livello di approccio per quanto riguarda la gestione dellŽinquinamento dellŽaria. Grazie allo sviluppo dei modelli di previsione meteorologica, la strategia adesso è quella di prevenire il superamento delle soglie, e quindi attivare le misure prima che si superino i limiti". Ruolo centrale è dato ai Comuni che avranno il compito di attuare e attivare le singole misure e aggiornare i rispettivi piani comunali. "EŽ fondamentale - ha spiegato il vicepresidente - il coinvolgimento diretto dei Comuni e la condivisione con i sindaci dellŽassunto che prevenire è lŽelemento chiave. Solo così le misure possono essere davvero efficaci e non pesare sul territorio". Per quanto riguarda lŽaspetto tecnico, il Piano contiene le misure da attuare nel breve periodo nelle zone nelle quali i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite fissati dalla normativa, fornendo ai Comuni delle linee guida relative alle politiche locali da attivare per gestire le situazioni di rischio ambientale. Il documento predisposto dagli uffici è stato già sottoposto una prima volta allŽesame della Giunta regionale. Successivamente, nellŽambito della valutazione ambientale strategica, il Piano è stato oggetto delle consultazioni con il pubblico e con i soggetti competenti in materia ambientale. Il documento, aggiornato sulla base delle osservazioni pervenute è stato approvato dalla Giunta oggi, e quindi, dopo aver acquisito il parere del Consiglio delle Autonomie locali, tornerà allŽesame della Giunta regionale per la sua definitiva approvazione. Obiettivi E Strategia - Il Piano è stato strutturato a seguito di approfonditi studi sulla meteorologia regionale, la distribuzione del traffico e la diffusione degli inquinanti e individua come causa delle maggiori criticità il materiale particolato, il biossido di azoto (note come polveri sottili) e lŽozono. LŽanalisi dei superamenti dei limiti di legge ha mostrato come il biossido di azoto e il materiale particolato siano sostanzialmente associabili alla medesima condizione meteorologica, caratterizzata da scarso rimescolamento delle masse dŽaria nella stagione fredda. Attualmente i Piani di azione comunale vengono attivati non prima dellŽaccertamento di tre giorni consecutivi di superamento del valore limite di uno o entrambi gli inquinanti: si ha cioè unŽattivazione dei provvedimenti restrittivi solo dopo che la fase critica è stata raggiunta. Nel nuovo Piano le situazioni critiche vengono rilevate, oltre che tramite centraline, anche mediante previsioni elaborate su modelli climatici. I Comuni verranno allertati per lŽattivazione dei Piani di azione comunali sulla base di tali previsioni prima che la fase critica sia raggiunta: sarà quindi la previsione a far partire le azioni diffuse, locali e puntuali in concomitanza con il giorno di inizio della prevista sequenza di superamenti. Azioni Diffuse, Locali E Puntali - Il Piano di azione regionale individua per il materiale particolato e per gli ossidi di Azoto tre tipologie di azioni che i Comuni possono attivare per superare le situazioni di crisi, ossia azioni diffuse, azioni locali e azioni puntuali. Le azioni diffuse sono quelle che possono essere attivate, al fine di garantirne lŽefficacia, su ampie porzioni di territorio regionale. Tra queste viene presa in considerazione lŽinformazione e sensibilizzazione della popolazione, la riduzione della temperatura interna degli edifici e la sostituzione di combustibili inquinanti con altri più ecologici. Le azioni locali vengono messe in atto localmente. Tra di esse la riduzione del traffico veicolare privato e commerciale nelle zone interessate, per tutti i veicoli con motori a gasolio e benzina precedenti al sistema Euro 4. Le azioni sono modulate sulla base della classe energetica degli edifici, delle effettive emissioni degli impianti di riscaldamento e del parco macchine circolante. Le azioni puntuali sono mirate a ridurre le emissioni provenienti da specifiche fonti emissive ed in particolare da quelle industriali. Il Piano individua un elenco dei principali impianti industriali presenti sul territorio della Regione ai quali è associato il 95% di emissioni di materiale particolato e di ossidi di azoto. LŽazione proposta è quella di ridurre del 10% le emissioni di tali inquinanti rispetto a quanto dichiarato nellŽinventario emissioni relativo al 2005.  
   
 

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