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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Novembre 2011
 
   
  "GIOVANI E LAVORO, LA SFIDA DEL TRENTINO PER UN FUTURO SICURO"

 
   
  Trento, 28 novembre 2011 - Organizzato dall´amministrazione comunale di Cavalese e, nello specifico dall´assessorato industria, artigianato, commercio turismo e pari opportunità guidato da Maria Elena Gianmoena, si è svolto il 24 novembre al Palacongressi un incontro pubblico dedicato a "Giovani e lavoro: la sfida del Trentino per un futuro sicuro". Oltre a Silvia Delli Zotti (giovane imprenditrice), Tiziano Berlanda (presidente New Generation), Mattia Zorzi (referente tecnico organizzativo del piano giovani della val di Fiemme), Diego Delvai (animatore gruppi giovanili), sono stati invitati il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai e Tiziano Salvaterra, gia assessore provinciale all´istruzione e alle politiche giovanili, ora Rettore dell´Università di Studi di Tirana, "padre" dei piani giovani della Provincia autonoma di Trento. Sala del Lettore di Cavalese (Palacongressi) gremita per l´incontro che tratta uno dei temi più importanti e delicati del nostro tempo. Tiziano Salvaterra, primo a intervenire, ha esordito chiedendosi: "che cos´è il lavoro? La società non ci dà indicazioni chiare di cosa sia. Si mescolano un sacco di concezioni ma l´elemento del lavoro è fondamentale. E´ un approccio antropologico, il nostro. Quando al ragazzo dai questo - il lavoro - dai un sogno. Viviamo in un´epoca in cui nulla sarà più come prima. Bisogna accompagnare il giovane, aiutarlo ad orientarsi. Elemento centrale dello sviluppo della professionalità è la conoscenza. Solo con quello il giovane riesce a costruire il suo progetto di vita. Conoscenza è sì studio, ma è anche esperienza, assumere decisioni, conoscere il proprio contesto. Spazio di prospettiva, è questo - ha continuato Salvaterra - ciò che il giovane deve riuscire ad avere. Il ragazzo va aiutato a vedere il contesto in cui vive, solo così c´è orientamento. La comunità deve sapere orientare, accompagnare. Su questo siamo in ritardo; poi viene il ruolo della politica che funziona solo se funzionano gli altri elementi". Salvaterra ha quindi accennato al passaggio generazionale come fulcro molto importante delicato. Caratteristica principale dell´intervento della giovane imprenditrice Silvia Delli Zotti (che si occupa di traduzioni e opera con diverse e disparate realtà - dal doppiaggio dei film ai futuri campionati di sci nordico del 2013 -) è stato l´entusiasmo e l´esortazione ai giovani presenti in sala ad avere fiducia in se stessi, coraggio, pazienza e responsabilità, perché, dice Silvia Delli Zotti: "Noi giovani abbiamo un futuro in mano, se non ce ne prendiamo cura tutti i giorni, il nostro estro e la nostra necessità di crearci spazio nel mondo diventeranno sempre più piccoli". Tiziano Berlanda, giovane presidente dell´associazione New Generation nata nel febbraio scorso, sostenuta dalla Cassa Rurale locale e che comprende giovani dai 18 ai 35 anni, ha illustrato ciò che fin´ora ha fatto l´associazione. Berlanda ha rilevato che il Trentino è molto frammentato, ma in realtà: "Bisognerebbe remare tutti dalla stessa parte". Non è mancata una "tiratina di orecchie" a chi amministra, perché: "Ci dovrebbero ascoltare di più". Diego Delvai, che conosce bene la realtà del mondo giovanile della val di Fiemme ed è un punto di riferimento importante per i giovani dalla valle, ha posto l´accento sull´importanza della centralità del lavoro nelle nuove generazioni, sulla necessità del giovane di fare qualcosa con passione, mettendosi in gioco. "A volte l´unico obiettivo dei giovani sembra essere un buono stipendio e un posto di lavoro sicuro", ha detto Delvai ponendo l´attenzione anche sul fatto che le opportunità per chi è giovane ora si sono ristrette. Articolato il ragionamento di Mattia Zorzi, giovane "multitasking" che opera in molti ambiti, insegnando all´istituto turistico di Cavalese, ma anche come referente organizzativo per il Piano giovani di zona: "Credo sia necessario, anche, ragionare sul tema della costruzione della società del domani. I giovani devono essere protagonisti attivi, non devono solo rivolgersi alla classe dirigente. La funzione della politica, ´funziona´, se c´è consapevolezza". Il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai ha iniziato il suo intervento dicendo che: "Dobbiamo imparare a coltivare e a far crescere la centralità del lavoro dei giovani, deve essere un filo conduttore fondamentale. Mi identifico pienamente nelle cose che hanno detto i giovani questa sera, nel loro entusiasmo che è importantissimo per costruire il futuro. E´ giusto dire che non deve essere solo compito delle istituzioni, costruzione di futuro deve coinvolgere consapevolezze diverse. La grande trasformazione - la crisi - è qualcosa che siamo destinati a vivere ancora per molto tempo. Con uno scenario di questo genere sappiamo che si devono mettere in campo modi di vedere e consapevolezze diverse. L´aspirazione a stare meglio, che è stata una linea di continuità degli ultimi decenni, oggi è a repentaglio; questo fa arrabbiare ma anche stimola. E´ un terreno sconosciuto - ha continuato il presidente - quello in cui ci stiamo incamminando; ogni giorno scopriamo che siamo su un terreno nuovo sia dal punto di vista sociale che economico e nelle relazioni. Nessuno ha ricette, dobbiamo fare una ricerca tutti insieme con entusiasmo ma anche con umiltà. Girando per il Trentino si hanno certamente percezioni problematiche però ci sono anche esperienze che, in questo chiaro-scuro, realizzano cose straordinariamente belle, fino a tempo fa inimmaginabili. Ora c´è questa inquietudine e, nello stesso tempo, queste straordinarie opportunità. E allora che fare? Con tutta umiltà credo sia necessario costruirsi una bussola per orientarsi. L´importante, è investire sulle cose che contano e cioè sulla formazione e sulla capacità di rafforzare il capitale sociale. Il Trentino ha fatto storicamente grandi in investimenti e offre una rete di opportunità e di formazione di grande respiro. La nostra Autonomia ha compreso che si poteva richiedere allo Stato le leve economiche ma anche le leve più soft, quelle della conoscenza. La nostra Autonomia sa che questo vuol dire investire sul futuro, mettersi in rete. Io penso che il Trentino abbia un´esperienza importante sulla scuola professionale che oggi, sui tre anni, è molto significativa e fa fare esperienze in azienda. Il 20% degli studenti dopo le medie sceglie la leva professionale; ora abbiamo in animo di ricentrare la scuola tecnica con alcune filiere importanti". Due sono i pilastri fondamentali per il presidente Dellai: "Uno la formazione, e qui è necessario che ci credano anche le famiglie, e due il capitale sociale, che bisogna abituarsi a coltivare con maggior partecipazione. E´ importante imparare a vedere le luci e le ombre. C´è l´esperienza molto positiva del servizio civile volontario e vorremmo potenziarlo. Il servizio civile per un giovane, è la possibilità di fare un anno molto importante in ambito, appunto, civile, un modo di essere partecipi nella società. C´è anche la partecipazione alla vita delle istituzioni e inviterei, a questo proposito, ad una visione senza stereotipi. Ci sono molti giovani nei consigli comunali e nelle amministrazioni locali. Dentro questo quadro c´è il lavoro che suscita preoccupazione ed è trasversale e organico. Il Trentino - ha proseguito Dellai - parte da buoni livelli: siamo preoccupati insieme alle parti sociali perché la disoccupazione dei giovani fra i 15 e i 29 anni è del 15%, molto al di sotto della media italiana ed europea. Ci siamo dati degli strumenti nuovi, ne è nato un pacchetto di misure per favorire il lavoro dei giovani e, questo documento che è stato approvato ha dei capitoli molto importanti. E´ necessario curare molto di più l´ingresso nel mondo del lavoro. Abbiamo rilevato che a 29 anni il tasso di disoccupazione scende al 9%. Per curare l´ingresso nel mondo del lavoro si devono potenziare alcuni strumenti come l´apprendistato e il contratto di inserimento. I nove decimi dei giovani che si avviano al lavoro si pongono al di fuori delle garanzie che non prevedono le clausole di stabilità. E´ necessario pensare a qualche cosa che introduca il principio della clausola, questa ci pare una strada importante. L´auspicio è che nasca un patto sociale per sperimentare in Trentino delle forme organizzative e favorire le opportunità di formazione individualizzata (Fondi per progetti personalizzati al di fuori delle forme standard). Ci sono poi i temi legati all´impulso dell´attività giovanile imprenditoriale. Ci sono strumenti che vanno però usati con approccio personalizzato, c´è un problema di orientamento da parte dei giovani e delle imprese. E´ necessario - ha concluso il presidente Dellai - costruire questa rete pubblica-privata con tutti gli enti della comunità, rete che passa anche attraverso formule nuove attivando, per esempio, la città dei mestieri e delle professioni, luogo fisico da un lato e virtuale dall´altro, per intraprendere per corsi di prima prova, per dare anche l´idea visiva, fisica ed esperienziale. Come vedete ci sono luci e ombre, dobbiamo avere più fiducia, già oggi il mondo dei giovani trentini esprime delle attitudini che sono reali e penso che possiamo mettere accanto alle inquietudini anche un po´ di serenità".  
   
 

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