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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Novembre 2011
 
   
  LE TECNOLOGIE AIUTANO A RECUPERARE LA NOSTRA MEMORIA

 
   
   Trento, 28 novembre 2011 - La presentazione dei risultati del progetto Livememories, tenutasi giovedì 24 novembre a Povo presso la Fondazione Bruno Kessler, è stata la giusta occasione per ricordare come in Trentino si sta affermando una positiva modalità di collaborazione fra soggetti diversi ma rilevanti, che sappia valorizzare le competenze presenti, affrontare la scarsità di risorse ma produrre comunque risultati concreti. Livememories, finanziato dalla Provincia come grande progetto di ricerca, ha dimostrato come mettendo insieme nuove tecnologie e archivi di informazioni sì è aperta la strada per dare valore agli investimenti fatti e recuperare, quindi trasmettere la storia che contraddistingue il nostro territorio e le nostre radici. “Un ambito questo – ha precisato Alessandro Olivi, assessore provinciale all’industria, artigianato e commercio – dove anche le imprese locali hanno capito che ci sono spazi di attività e che quindi possono trarre beneficio dalla collaborazione sinergica con la ricerca e con la pubblica amministrazione, per dare vita in Trentino ad un produttivo distretto dedicato alle nuove tecnologie”. Livememories nasce nel 2006 per affrontare il tema della grande quantità di dati digitali oggi disponibili, grazie soprattutto alla facilità con cui oramai si producono, che si scontra con l’incapacità di fruire di questi dati, che sono spesso complessi e sparsi. Un importante aiuto per interpretare questa complessità arriva dalla semantica, che diventa indispensabile “strumento” per “taggare” ("contrassegnare") consiste nell´attribuzione di una o più parole chiave, dette tag, che individuano l´argomento di cui si sta trattando, a documenti o, più in generale, file su internet.) in modo automatico le informazioni, e quindi facilitarne l’interpretazione. Se la Fondazione Bruno Kessler possiede le competenze per affrontare la ricerca semantica in questa direzione, insieme all’Università di Trento e a quella di South Hampton, partner fondamentali del progetto si sono rivelati i media provider - nello specifico Rttr, l’Adige e Vita Trentina – che hanno fornito i dati su cui sperimentare la ricerca, e molte aziende locali, interessate a trasferire nelle loro realtà imprenditoriali i risultati della ricerca. Proprio Marta Demarchi, di Rttr, all’apertura della giornata ha ricordato come sia complesso oggi il mondo dei mezzi di comunicazione di massa e l’importanza di avere strumenti che aiutino a dare ordine e ad aggregare informazioni sparse: “Rttr ha alle spalle trenta anni di storia, quindi trenta anni di memoria sul nostro territorio che oggi è inaccessibile. Questi archivi vanno aperti e resi disponibili ai cittadini, che possono così ritrovare le loro radici e un legame con il proprio passato o con il territorio in cui vivono. Ma per fare questo, gli archivi digitali devono essere costruiti in modo corretto, contestualizzati e resi facilmente raggiungibili”. Questo l’obiettivo di Livememories, che ha messo in luce anche come “internet e la comunicazione su internet – ha aggiunto Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento Innovazione e Ict della Provincia - stanno sempre più portando avanti un nuovo modo di vivere la socialità, un nuovo modo di fare impresa e un nuovo modo di fare sistema”. Nel suo intervento, Bettotti ha ribadito l’importanza di vedere concretamente i risultati che un grande progetto come Livememories ha saputo produrre, aggiungendo poi che “a questo punto anche la pubblica amministrazione deve avere coraggio ed aprire i propri dati, mettere a disposizione della comunità il proprio immenso patrimonio informativo per poter poi offrire nuovi servizi”.  
   
 

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