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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Novembre 2011
 
   
  UE, POLITICA MARITTIMA: UNA NUOVA STRATEGIA PER LA CRESCITA E L’OCCUPAZIONE NELLA ZONA ATLANTICA

 
   
  Bruxelles, 28 novembre 2011 – Lunedì 28 novembre, a Lisbona, la commissaria Maria Damanaki, responsabile della Pesca e degli affari marittimi, presenta una nuova strategia marittima per la crescita e l’occupazione nella zona atlantica che è stata adottata di recente dalla Commissione europea. La strategia, che identifica sfide e opportunità locali e fa il punto sulle iniziative esistenti in grado di sostenere lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro, verrà attuata nel 2013 tramite un piano di azione. La Commissione invita le parti interessate a contribuire all’elaborazione di progetti concreti che potrebbero beneficiare di un finanziamento unionale. La Commissione faciliterà lo sviluppo del piano di azione grazie a una serie di seminari e gruppi di discussione (denominati “Forum dell’Atlantico”) che saranno aperti a una vasta gamma di partecipanti. La nuova strategia è stata elaborata nell’ambito della politica marittima integrata dell’Ue e adotta un’impostazione analoga per le zone del Mar Baltico, dell’Oceano Artico e del Mediterraneo. La commissaria Damanaki presenterà la strategia nella prestigiosa occasione della Conferenza atlantica e della Giornata delle parti interessate, che si terranno a Lisbona dal 28 al 29 novembre e nel cui ambito verrà avviato un primo dibattito. La commissaria Maria Damanaki, responsabile della Pesca e degli Affari marittimi, ha dichiarato: “L’europa ha un bisogno urgente di nuove piste a lungo termine per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, nel quadro di una nuova ‘economia blu’ a basse emissioni di carbonio. Le industrie marittime emergenti diverranno con ogni probabilità uno dei pilastri della strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione. La piattaforma di collaborazione offerta tramite la nostra politica marittima integrata può aiutare la regione atlantica ad acquisire una reputazione internazionale di eccellenza marittima”. La Commissione invita tutte le parti interessate (autorità nazionali, regionali e locali, settore marittimo, società civile e gruppi di riflessione) a contribuire al piano di azione con le loro competenze e idee tramite il “Forum atlantico”. Quest’ultimo comporterà una serie di seminari incentrati sulle sfide e opportunità descritte nella strategia, nonché un forum di discussione online. Il Forum sarà avviato nel 2012 e chiuso nel 2013, dopo aver fornito il proprio contributo al piano. La strategia non prevede finanziamenti supplementari destinati all’attuazione: le azioni corrispondenti saranno finanziate da fondi attuali e futuri dell’Ue. Un grande potenziale di “crescita blu” - L’oceano Atlantico presenta un elevato potenziale per la produzione di energia eolica, del moto ondoso e mareomotrice. Si calcola che, entro il 2020, circa il 20% della capacità eolica offshore dell’Europa potrebbe essere impiantata nella regione atlantica. D’altra parte, lo sfruttamento minerario dei fondali marini potrebbe contribuire a soddisfare una parte della domanda di materie prime dell’Ue. L’acquacoltura offshore costituisce un settore promettente e un terzo del volume totale di pesce catturato dalla flotta peschereccia unionale viene sbarcato nei porti dell’Atlantico. Ma queste opportunità sono per la maggior parte ancora agli inizi e devono essere sostenute per divenire settori produttivi autonomi. È qui che entrano in gioco le autorità pubbliche e le altre parti interessate della regione ed è qui che l’Unione può contribuire a favorire sinergie a livello transnazionale. Molto viene già fatto, ma queste azioni devono ancora essere razionalizzate e rafforzate tramite un utilizzo efficace dei fondi esistenti e futuri dell’Ue. Ad esempio, la pianificazione dello spazio marittimo può dare impulso all’acquacoltura, poiché offre agli investitori una maggiore certezza giuridica e consente di evitare i conflitti relativi allo spazio marittimo. La conoscenza dell’ambiente marino e la rete europea di osservazione dei dati dell’ambiente marino (Emodnet) possono fornire dati sull’ambiente marino che sono indispensabili per prendere decisioni informate. Infine, una migliore integrazione della sorveglianza marittima può aiutare a reagire più rapidamente in caso di pericoli o emergenze come le catastrofi naturali o la pirateria, contribuendo in tal modo a migliorare la sicurezza dell’Atlantico. I nuovi settori non possono tuttavia svilupparsi senza una manodopera qualificata. Occorre pertanto sostenere i partenariati fra gli istituti di insegnamento e il settore marittimo e fornire ai lavoratori l’assistenza e le riqualificazioni necessarie che consentano loro di abbandonare le attività in declino, come la pesca, a vantaggio dei settori emergenti. Per quanto riguarda il turismo, la regione atlantica ha molto da offrire: la sua cultura, la sua gastronomia e le sue bellezze naturali sono altrettante risorse tutte da sfruttare. Contesto - La strategia riguarda le coste e le acque territoriali e giurisdizionali di cinque Stati membri dell’Ue (Francia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito) e dei loro territori d’oltremare (Azzorre, Canarie, Guyana francese, Guadalupa, Madera, Martinica, Saint Barthélemy e Saint Martin) nonché alcune acque internazionali. Essa non si applica al Mare del Nord e all’Oceano Artico: per quest’ultimo esiste una strategia specifica. La definizione di una politica per l’Atlantico è complementare alla politica marittima integrata per l’Ue, volta a coordinare tutte le politiche unionali che presentano una dimensione marittima per garantire la sostenibilità ambientale e la qualità delle condizioni di vita nelle regioni costiere, promuovendo al tempo stesso il potenziale di crescita del settore marittimo. Strategie specifiche sono già state adottate per il Mar Baltico, l’Oceano Artico e il Mare Mediterraneo.  
   
 

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