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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Novembre 2011
 
   
  UMBRIA, MINORI: INTERVIENE INIZIATIVA S.MARIA DEGLI ANGELI SU ADOLESCENZA,”I GIOVANI SONO LA VERA RISORSA DELLA COMUNITÀ”

 
   
  Perugia, 28 novembre 2011 - Ascolto, relazione, responsabilità: sono queste tre parole a dettare la linea della programmazione regionale nell´area infanzia e adolescenza basata sulla promozione dei diritti della fascia più giovane della popolazione, sullo sviluppo di legami di reciprocità e sulla prevenzione. Dell´argomento si è parlato a Santa Maria degli Angeli nel corso dell´iniziativa "Adolescenti in primo piano: tra voglia di protagonismo e fuga", organizzato dai Comuni della Zona sociale 3 (Assisi, bastia Umbra, Bettona, Cannara, Valfabbrica), con il patrocinio della Regione Umbria, dell´Università degli Studi di Perugia, Asl3, Ordine degli assistenti sociali. All´incontro sono intervenuti, la vicepresidente della Regione Umbria, Carla casciari, docenti universitari, ricercatori e psicoterapeuti dell´età evolutiva. "La Regione Umbria ha sviluppato la sua programmazione strategica mediante la definizione di una Linea di indirizzo nell´area dell´infanzia e dell´adolescenza attorno a tre assi - ha detto Carla Casciari - Il primo asse promozionale è incardinato sui diritti e, in particolare, sul coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nelle decisioni che li riguardano e sullo sviluppo di legami di reciprocità. In questo contesto la parola chiave è l´ascolto, e cioè prestare ´orecchio´ al mondo dei bambini. Altro asse relazionale è quello incardinato sulla qualità del sistema dei rapporti, genitoriali, intergenerazionali e fra pari, con una valenza socio-educativa. In questo contesto si parla di ´relazione´, quindi il tenere ben presente che il rapporto fra adulti e minori non è fra pari, ma asimmetrico che rimanda ad un´etica della responsabilità. Infine è stato previsto un filone incardinato sulla prevenzione e sullo sviluppo di una ´responsabilità´ comunitaria che consideri l´infanzia un bene comune e favorisca il percorso di crescita di persone motivate alla vita". Casciari ha quindi ricordato che "è all´interno di questa nuova strategia che la Regione Umbria ha elaborato, in funzione dell´utilizzo delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili, prima il progetto ´I giovani sono il presente´, formalizzato attraverso una specifico Accordo di Programma Quadro (Apq) con il Governo Nazionale, e poi la nuova intesa in materia per il biennio 2010 - 2011". "I progetti hanno l´obiettivo di valorizzare e promuovere il ruolo delle giovani cittadine e dei giovani cittadini dando concretezza ai diversi diritti sanciti per le giovani generazioni, che rimangono spesso vuote affermazioni di principio. In pratica i giovani non vengono concepiti come problema, ma una grande risorsa della società odierna e di quella futura capace di costruire concretamente una comunità più sicura, più giusta, più capace e solidale". Concludendo la vicepresidente Casciari ha sottolineato che in questo ultimo anno "il quadro delle politiche nazionali per il settore ha destato forte preoccupazione": "Abbiamo avuto e abbiamo il timore che questo patrimonio culturale costruito dalle risorse territoriali e dalle politiche pubbliche attivate dalla nostra regione si perda e che si torni ad un approccio tradizionale verso le giovani generazioni, in una logica che le veda esclusi dai processi sociali, che li releghi in un ambito di marginalità che escluda un approccio globale ai loro bisogni, che neghi il loro ruolo di protagonismo. Credo quindi, che ci sia la necessità di rimarcare alcune peculiarità che devono caratterizzare il complesso delle politiche rivolte all´infanzia e all´adolescenza. E´ quindi necessario che le azioni pubbliche continuino ad assumere più complessivamente responsabilità verso l´insieme dei cittadini più giovani, assicurando azioni a lungo termine nei loro confronti, rendendo vivo il rapporto con la comunità di cui fanno parte, considerando che la loro esclusione alla vita sociale inasprisce la loro vulnerabilità e rende possibile l´emergere di fenomeni di disagio e di maltrattamento e devianza. Occorre investire in attività educative che consentono ad ogni persona, ma in particolare ai ragazzi di esprimere, affermare e sviluppare il proprio potenziale umano, fatto di unicità, di creatività e di responsabilità, permettendogli quindi di sentirsi parte di una comunità, capace di dialogare, di confrontarsi, di cooperare con il mondo degli adulti".  
   
 

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