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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Novembre 2011
 
   
  BONIFICHE A SCARLINO, LE ISTITUZIONI FANNO CHIAREZZA

 
   
  Firenze, 29 novembre 2011 – Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comune di Scarlino, in relazione alle dichiarazioni apparse sulla stampa riguardo l’area di bonifica nel comune di Scarlino da parte del Forum ambientalista grossetano precisano che: Al momento della sottoscrizione dell’”Accordo Colline Metallifere” risultavano presenti nella Piana di Scarlino alcuni siti per i quali era stata già eseguita la bonifica o era in corso la bonifica dei suoli contaminati. L’area dei bacini di proprietà oggi del Comune di Scarlino, al momento della sottoscrizione dell’accordo risultava già bonificata e certificata, a seguito di un progetto redatto nel 1987 nel totale rispetto delle normative vigenti, per la matrice suolo ed in monitoraggio per la matrice acque sotterranee. Ciò detto, presso gran parte di questi siti era ed è tuttora in corso una messa in sicurezza d’emergenza della falda, attivata attraverso un intervento di emungimento e depurazione (pump&treat) delle acque sotterranee. Si tratta delle aree presso le quali stanno intervenendo Scarlino Energia, Nuova Solmine e Syndial che sono obbligate alla bonifica dei siti di proprietà. Non è vero dunque che tutti i siti in questione sono certificati dalla Provincia di Grosseto sia per il suolo che per le acque: la certificazione esiste solo per i suoli. Mentre per le acque, in accordo con le previsioni del Piano Provinciale di Bonifica e con l’”Accordo Colline Metallifere”, sarà realizzato un progetto, che ha il grandissimo valore di essere unitario e proprio per questo si chiama “Progetto Unitario” che, superando la frammentarietà dovuta a diversi interventi non coordinati reciprocamente, definirà perimetro e tipologia d’intervento di bonifica. A tale Progetto Unitario partecipano il Comune di Scarlino, Scarlino Energia, Tioxide, Syndial e Nuova Solmine, cioè tutti i soggetti che operano o hanno operato nell’ambito della zona industriale del Casone, la cui prima fase, quella di progettazione appunto, dovrà essere ultimata entro marzo 2013. Per quanto riguarda i costi, non è vero che a pagare saranno i cittadini. Il criterio utilizzato per la ripartizione dei costi di bonifica della falda è il medesimo impiegato anche per i Siti d’Interesse Nazionale, per i quali il procedimento amministrativo è in capo al Ministero dell’Ambiente. I costi della depurazione della falda saranno ripartiti in parti proporzionali alle aree di superficie di proprietà tra tutti i quei soggetti che ai sensi di legge sono tenuti a intervenire. In questo caso tra tutti i privati (Nuova Solmine, Scarlino Energia, Syndial, Tioxide) e il Comune di Scarlino se dalle verifiche che verranno svolte in sede di progetto, risulterà che il sito di sua proprietà necessita di un ulteriore intervento.  
   
 

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