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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Novembre 2011
 
   
  CINEMA: AVATI, QUALITA’ SCELTE DEL PUBBLICO STA PRECIPITANDO MONS. PAGLIA, CONTINUI A FARE FILM

 
   
   Terni, 29 novembre 2011 – “Grazie dei vostri complimenti. Anche se so che sono falsi li apprezzo. L’importante è che mi vengano rivolti”. Parole di Pupi Avati a Terni, in occasione della Vii edizione del Popoli e Religioni Umbria Int. Film Fest che ha consegnato al regista il Premio alla carriera. “Quando qualcuno – continua il regista – mi anticipa di voler dirmi la verità lo blocco subito. Preferisco i complimenti e i sorrisi di prammatica. Più ne ricevo, più sono contento”. Avati, reduce dalla scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma durante la quale ha avuto un malore nel corso della prima del suo nuovo film Il cuore grande delle ragazze, pellicola uscita dal festival capitolino senza alcun riconoscimento, approfitta della ribalta ternana per rimarcare la sua delusione nei confronti del pubblico italiano: “La qualità delle scelte del pubblico – dice- sta precipitando. Una deriva dalla quale difficilmente si tornerà indietro”. Ad accogliere il regista a Terni un pubblico comunque entusiasta e generoso di applausi. Sul palco assieme al regista e al direttore del festival, Pierluigi Frassineti, anche il Vescovo di Terni-narni-amelia, Mons. Vincenzo Paglia, ideatore del festival ternano. In platea, tra gli altri, il poeta Davide Rondoni. E Avati, con il suo premio tra le mani, continua inarrestabile: “Fare un film costa tanti soldi, troppi. Un regista per fare il suo lavoro deve confrontare e adeguare la sua fantasia al budget disponibile. Un poeta invece per esprimere la sua Arte non deve spendere una lira. E’ veramente difficile fare il mio lavoro oggi. Troppo difficile”. E qui il Vescovo Paglia gli risponde: “Se non fosse difficile che ci staremmo a fare noi? - dice ad un Avati visibilmente perplesso – Speriamo tutti che lei continui e possa continuare a fare il suo lavoro”. Avati, con una punta di sarcasmo: “L’unica cosa che posso impegnarmi a fare è crescere d’età!”.  
   
 

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