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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Dicembre 2011
 
   
  PLENARIA A BRUXELLES: CARLO CASINI: "VOGLIAMO REGOLE PIÙ CHIARE"

 
   
  Bruxelles, 1 dicembre 2011 - Il Parlamento europeo invita le altre istituzioni europee alla trasparenza e insiste sulla chiarezza dei conti. Risulta quindi fondamentale che il comportamento dei deputati sia ineccepibile. Come? É questa la sfida del nuovo codice di condotta per gli europarlamentari. Aspettando il voto in plenaria di giovedì, il deputato italiano di centro destra Carlo Casini, e relatore del nuovo codice di condotta, ci spiega quali saran no i cambiamenti. E avverte che "il guardiano ultimo della correttezza e della trasparenza è la coscienza individuale". Qual é stato il motivo che ha portato alla creazione di questo nuovo codice di condotta? Vogliamo introdurre l´obbligo di un comportamento trasparente dopo alcuni episodi che avevano preoccupato. Si tratta di rendere le regole chiare, facilmente leggibili, non farle dimenticare e introdurre un maggiore rigore. Quali sono i tre maggiori cambiamenti del nuovo codice? In primo luogo le sanzioni saranno maggiori, applicate dal presidente e non più dai questori del Parlamento. Poi l´esistenza di un comitato consultivo formato dai parlamentari permetterà di consigliare non solo chi applica le sanzioni, ma anche i parlamentari che hanno dei dubbi su come comportarsi. E infine sarà stabilito un limite di al massimo 150 euro per i regali d´uso. Cosa succede a un deputato che non rispetta il codice? Se si tratta di una violazione amministrativa ci sono le sanzioni. Questa vanno dalla censura alla sospensione dell´indennità giornaliera, fino alla revoca di un mandato elettivo all´interno del Parlamento, come la carica di vice presidente o presidente di commissione o di relatore. Non si può ovviamente revocare la carica di parlamentare perché si tratta di un mandato del popolo. E il Parlamento non può andare contro il popolo. Bisogna pensare però che nel caso di fatti gravi che toccano il codice penale allora sono i giudici nazionali che devono intervenire. Come risponde alle critiche secondo le quali il nuovo codice non é abbastanza severo? Non è vero. Sono critiche sbagliate perché il gruppo di lavoro ha consultato i codici di condotta di tutti i parlamenti (tutti quelli che ne possiedono uno), dei 27 paesi e posso dire che effettivamente questo è il più rigoroso. Fino a giungere a prescrizioni che qualcuno giudica un po´ eccessive o esagerate, come quella della regola dei 150 euro come valore massimo di un regalo d´uso. Si tratta del codice più rigoroso. E il rigore lo si deve valutare in rapporto al sistema complessivo e bisogna valutare che abbiamo già approvato anche il registro di trasparenza dei lobbisti, che prima non esisteva. Si tratta di un registro unico per Commissione e Parlamento. Crede che il nuovo codice sia abbastanza chiaro per evitare problemi futuri, come quelli che si sono riscontrati poco tempo fa? È assolutamente chiaro. Però bisogna rendersi conto che fatti come quelli che si sono verificati quest´anno possono verificarsi anche al di fuori del Parlamento, come per la strada o in un bar, o negli uffici nazionali. E il guardiano ultimo della correttezza e della trasparenza è la coscienza individuale: se un cittadino è onesto non ha bisogno di nessun codice di condotta. Se uno è disonesto nessun codice di condotta sarà sufficiente. Nonostante ciò i codici di condotta sono necessari.  
   
 

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