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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Dicembre 2011
 
   
  LODO COLOZZI-MACCARI SALVA UNIONI DI COMUNI SOGLIA DI 5000 ABITANTI ANZICHÈ I 10000 DELLE NORME NAZIONALI SARÀ FISSATA NEL PROGRAMMA ECONOMICO-FINANZIARIO REGIONALE LOMBARDO

 
   
   Milano, 5 dicembre 2011 - Due emendamenti alla programmazione economico-finanziaria regionale per garantire la sopravvivenza delle Unione dei piccoli Comuni "minacciata" dalla recente normativa nazionale, che obbliga i Comuni a gestire servizi e funzioni fondamentali in modo associato con un minimo di 10.000 abitanti. Cosa piuttosto difficile in una Regione come la Lombardia, dove sono presenti 1088 piccoli Comuni (cioè con meno di 5000 abitanti), spesso molto lontani fra loro, e quindi interessati dalla norma che entrerebbe in vigore a partire dal 1 gennaio 2012. Questa la strada individuata dagli assessori regionali Romano Colozzi (Bilancio, Finanze e Rapporti Istituzionali) e Carlo Maccari (Semplificazione e Digitalizzazione) che si snoda fondamentalmente lungo tre assi. Nuovi Criteri Demografici - Vengono ridefiniti i criteri demografici per la Gestione Associata obbligatoria, prevedendo una popolazione complessiva di 5.000 abitanti rispetto ai 10.000 della normativa nazionale. Riducendo il numero complessivo di abitanti vengono così tutelate le Unioni che in questi anni in Lombardia hanno dimostrato di funzionare, erogando in forma associata servizi di alta qualità: dalla polizia locale ai servizi socio-assistenziali, dalle biblioteche agli impianti sportivi, fino alle anagrafi e agli uffici tributi. Tutela Delle Unioni Esistenti - Si riconosce apertamente che Unioni e Comunità Montane già attive in Lombardia possano aggiungere servizi da erogare in forma associata e accettare l´adesione di nuovi Comuni: in questo modo vengono tutelate le Gestioni Associate esistenti, supportate da Regione Lombardia con oltre 41 milioni di euro di finanziamenti dal 2006 a oggi. "Il nostro intervento si è reso necessario - ha sottolineato Colozzi - per evitare un effetto paradossale, che sarebbe stato generato dalla norma nazionale. Questa infatti si poneva, giustamente, l´obiettivo di favorire l´aggregazione delle realtà comunali più piccole nella gestione dei servizi. In Lombardia, però, che in questo settore ha maturato un´esperienza molto avanzata, avrebbe messo in crisi addirittura gran parte delle Unioni da anni funzionanti". "La Giunta regionale - ha aggiunto Maccari - non sta lasciando nulla al caso, per poter supportare le piccole realtà territoriali e si impegna ad avviare un confronto con il sistema delle autonomie locali per arrivare alla fine del 2012 ad approvare gli Ambiti Territoriali Strategici, che diventeranno il punto di riferimento per le Gestioni Associate obbligatorie". Proposte Da 796 Comuni - "Il confronto con i territori - ha concluso Maccari - è continuo. In questi giorni sto tenendo incontri con i sindaci nelle diverse province e, inoltre, attraverso un´inedita formula di questionario online, abbiamo ricevuto in una settimana proposte e idee da 796 Comuni, più dell´80 per cento di quelli interpellati, perché interessati dalla normativa sulle Gestioni Associate". "Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la Regione Lombardia, dopo aver deciso di tutelare le autonomie locali ricorrendo contro l´articolo 16 della manovra d´agosto, abbia ridotto i livelli demografici minimi rendendoli maggiormente applicabili alle diverse realtà del nostro territorio - ha commentato la presidente del Dipartimento Piccoli Comuni di Anci Lombardia Ivana Cavazzini - e abbia fatto anche la scelta ulteriore di tutelare il patrimonio associativo esistente. Questo ha certamente portato a risultati molto apprezzabili e di questo rendiamo merito agli Assessorati regionali coinvolti. Siamo più che disponibili a collaborare nei prossimi mesi con la Regione per la definizione degli ambiti e delle forme associative che si andranno a formare".  
   
 

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