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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Dicembre 2011
 
   
  TORNA IL NOIR IN FESTIVAL A COURMAYEUR

 
   
  Aosta, 5 dicembre 2011 - E’ dalla notte dei tempi che l’apocalisse esercita un fascino irresistibile sull’umanità e la ventunesima edizione del Courmayeur Noir in Festival, che si terrà all’ombra del Monte Bianco dal 5 all’11 dicembre, non poteva che prendere spunto dal tema della fine del mondo per riflettere su razionalità e trasformazione della società di fronte alla crisi che sta investendo il mondo occidentale dall’inizio del nuovo millennio. Giorgio Gosetti, Direttore del Festival - Apriamo quest’anno una nuova epoca del festival, e siccome il 2012 è, per profezia, un anno apocalittico, abbiamo deciso di parlarne in questa edizione, guardando all’idea dell’apocalisse come a qualche cosa di strettamente connesso, questo sì, con la grande crisi che sta attraversando l’occidente, che non è una diceria metropolitana o pseudo storica, ma una realtà profonda, che però vogliamo declinare, a Courmayeur, come una formidabile opportunità di trasformazione. Le grandi società quando conoscono una crisi profonda la sfruttano per una rigenerazione morale, concettuale, progettuale. La manifestazione, promossa dal Comune di Courmayeur, dall’Assessorato regionale del Turismo e dalla Direzione Generale per il Cinema con il sostegno di Cinecittà Luce, sarà come d’abitudine un singolare cocktail di cinema, letteratura, televisione, cronaca, grafica e new media, con ospiti d’eccezione come i registi Stephen Frears e Dario Argento. Tre le stelle del festival ci sarà poi anche l´attore Michele Riondino, protagonista indiscusso del giovane cinema italiano, così come Carolina Crescentini e Vinicio Marchioni che faranno parte della giuria insieme al regista Antonello Grimaldi, allo scrittore Lawrence Block e all´editore e saggista François Guérif. Giorgio Gosetti, Direttore del Festival - Quando prepariamo un programma, come sempre quando si fa il festival, partiamo alla ricerca solo delle cose più belle, siano straordinari scrittori, e ce ne saranno oltre 20 quest’anno, siano film d’autore in anteprima, e saranno 15 le anteprime assolute del festival, e poi ancora produzioni televisive, documentari, omaggi e, alla fine, dopo tutta la selezione fatta, tutti gli ospiti invitati, ci accorgiamo che i collegamenti, le connessioni, il senso del progetto viene fuori quasi nostro malgrado. Proprio così, quest’anno, ci siamo trovati film che parlano della crisi finanziaria e tanti scrittori che si stanno occupando della fine del mondo anche in chiave di genere e, al centro, un cinema italiano che si sta riscoprendo grande, adulto e internazionale proprio in questo momento. L’evento, oltre a rappresentare ormai un punto fermo nel panorama dei festival cinematografici italiani e internazionali, diventa allo stesso tempo un’occasione importante di promozione e valorizzazione turistica non solo per Courmayeur, ma per tutta la Valle d’Aosta. Aurelio Marguerettaz, Assessore regionale al turismo - Questa è una splendida occasione che, da un lato, ci permette di avere delle prime visioni che già di per sé invogliano a seguire il festival, e dall’altro apre un discorso di investimenti, di ricadute economiche che, a prescindere dalla durata del Noir, siano positive per Valle d’Aosta. In questo senso ci interessano molto le iniziative che coinvolgono il tessuto sociale, quindi le librerie piuttosto che gli alberghi o i professionisti. Quest’anno poi, c’è una collaborazione interessante con la Film Commission della Valle d’Aosta e con la Rai. Rai Eri, che è ora un partner importante del Noir, ci permette di andare proprio in questa direzione. Rispetto a questo ci sarà anche un incontro, il 10 di dicembre a Courmayeur, con l’intervento di Giacobbo. Credo che ogni anno si proponga un tema stimolante, che può permettere di far convergere delle idee, delle intelligenze. L’intesa raggiunta tra il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, e il Vice Direttore Generale della Rai, Gianfranco Comanducci porterà il conduttore della trasmissione Voyager ai piedi del Monte Bianco per presentare il suo libro “2012, la fine del mondo”. Un evento che riporta alla memoria un’altra pagina “storica” nella vita del paese, che sarà rivissuta grazie alla collaborazione del Centro Studi Alessandro Milano di Courmayeur. Giorgio Gosetti, Direttore del Festival - Noi siamo partiti in realtà proprio da Courmayeur quando abbiamo cominciato a progettare il ragionamento sull’Apocalisse, ricordando grazie al centro studi Alessandro Milano, che il 14 luglio del 1960 la fine del mondo avrebbe salvato pochi fortunati in Tibet e qualche fortunato in più al rifugio Pavillon di Courmayeur. E allora, partendo dalle storie della profezia di fratello Emman, voglio ringraziare Courmayeur che periodicamente innerva il nostro festival di sue memorie cittadine: è stato così quando abbiamo riportato idealmente Errol Flynn a Courmayeur per il suo Guglielmo Tell, e così avremo ora filmati d’epoca abbastanza straordinari, per riportare la leggenda, o la storia, della profezia del 1960, a casa sua.  
   
 

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