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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Dicembre 2011
 
   
  IMMIGRAZIONE: UMBRIA TERRA SEMPRE PIÙ MULTICULTURALE, FONDAMENTALE DIALOGO INTERRELIGIOSO

 
   
  Perugia, 6 dicembre 2011 – “Nel solco della tradizione di questa terra, l’educazione alla pace, all’intercultura e ai diritti umani, ha occupato e continuerà ad occupare un posto di assoluto rilievo nell’agenda di governo della Regione Umbria”. Lo ha detto la vicepresidente della giunta regionale con delega all’immigrazione, Carla Casciari, a margine del convengo “La religione emigrata”, che si è svolto a Perugia nell’ambito del progetto “Identità e pluralità nel dialogo interreligioso”. L’iniziativa, finanziata dal Fondo Europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi e dal Ministero dell’interno, è sostenuta dalla Regione Umbria e realizzata da Aliseicoop e dal Dipartimento Uomo e Territorio dell’Università degli studi di Perugia, in collaborazione con alcune comunità religiose, amministrazioni locali e organismi del territorio, con lo scopo di affrontare i problemi, gli interrogativi e le potenzialità di un dialogo interreligioso che intenda costruire spazi di negoziazione ed interazione fra fedeli e comunità religiose del territorio. “Ogni individuo che apprende come confrontarsi con la diversità di cui l’altro è portatore – ha detto la vicepresidente - rappresenta un investimento prezioso in termini di qualità per la società di domani. Le azioni previste dal progetto, puntano al dialogo tra uomini e comunità di fedi diverse e ben si armonizzano con i principi della normativa regionale in materia di immigrazione.” “L’umbria è oggi una società multiculturale nella quale sono rappresentati diversi gruppi etnici e linguistici, e dove si registra un considerevole aumento di confessioni religiose. Ciò comporta per le amministrazioni una sfida nel saper creare società inclusive e differenziate dal punto di vista culturale e in questo contesto cresce l’importanza dell’educazione interculturale e del dialogo, da affiancare alle azioni contro l’esclusione e la discriminazione economica e sociale”. “La Regione Umbria riconosce nel proprio Statuto il rispetto dei diritti umani genericamente intesi – ha concluso - fra i quali si annovera il diritto alla libertà religiosa. Inoltre, sostiene la cultura dell’accoglienza e la coesione sociale, ed è impegnata in azioni che mirano al raggiungimento di questi obiettivi promuovendo momenti di ascolto fra le comunità presenti sul territorio. Questa conoscenza reciproca non può che passare anche dal confronto fra religioni che hanno per gli immigrati un forte valore aggregativo e rappresentano una componente identitaria fondamentale nel loro percorso di inclusione”.  
   
 

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