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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Dicembre 2011
 
   
  IMPRESE: STRETTA CREDITIZIA, REGIONE ABRUZZO PUNTA SU CONFIDI FORTE PATRIMONIALIZZAZIONE AIUTA SISTEMA

 
   
  Pescara, 6 dicembre 2011 - Dall´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, riceviamo e pubblichiamo. "Oggi il Sole 24 Ore ripropone ancora una volta le problematiche legate al credito e soprattutto alla carenza di liquidità del settore che è già nei numeri, e che di fatto sta preparando uno scenario da "credit crunch" ovverosia un forte razionamento del credito che le nostre banche, come tutte quelle delle comunità europea, stanno avendo. Si prestano meno denari e quelli che vengono erogati vengono prestati a tassi molto alti che richiedono inevitabilmente più garanzie al sistema locale. In questo scenario allarmante, la Regione Abruzzo raccoglie l´invito della presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia, riportato nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore in cui si auspica come necessario il tema delle aggregazioni dei confidi esistenti in Italia, così come raccoglie l´invito di Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), in relazione alla necessità di rafforzare i confidi presenti sul territorio. L´attuale Governo regionale ha anticipato infatti le loro preoccupazioni, perché ha cognizione che i confidi hanno in questo momento sulle loro spalle quote di rischio superiori rispetto al passato. Infatti l´impiego delle garanzie sta crescendo in modo asimmetrico rispetto agli impieghi bancari, cioè sulle spalle dei confidi insiste anche una parte del rischio che in passato gravava sul sistema bancario oltre al rischio legato al finanziamento delle Pmi. Tale è la richiesta che viene dalla finanza e direttamente dalle Pmi a cui possono dare risposta solo consorzi fidi maggiormente patrimonializzati. Il tema è stato anche trattato, proprio per la sua incombente gravità, dal presidente nazionale di Confartigianato,giorgio Guerrini, presente a Pescara al convegno indetto dalla sede territoriale di Pescara, dal tema "Il futuro del paese nelle mani delle piccole e medie imprese", dove lo stesso ha dichiarato che Regioni come la Liguria e la Toscana ed altre vanno addirittura verso un unico Consorzio fidi regionale, mentre altre vanno verso non più di tre o quattro, asserendo che in Abruzzo i confidi sono troppi e poco patrimonializzati e che la legge regionale va nella giusta direzione. Così come il bando comunitario a valere sulle risorse Por-fesr di prossima uscita, per 15 milioni di euro per la creazione di un fondo di rotazione che andrà a finanziare i fondi rischi dei confidi regionali che rispetteranno i parametri presenti nella legge regionale n.37/2010. Altri fondi andranno al comparto dei confidi utilizzando le risorse presenti sul "Par-fas" e sul "Fondo Rotativo per gli Investimenti e la ricerca (Fri)". A due anni circa dalla approvazione della legge sui confidi c´è ancora qualcuno che osteggia la riforma dimostrando, in questo modo di voler solo proteggere l´esistente, mettendo in secondo piano le problematiche delle piccole e medie imprese. Mi auguro che gli appelli della Marcegaglia, del Presidente nazionale di Confartigianato e di tutto il mondo dell´associazionismo nazionale, compreso Rete Imprese Italia, che sono apertamente favorevoli a consorzi fidi patrimonializzati, spingano verso una riflessione più attenta e facciano capire che se il mondo va in una precisa direzione spinto, principalmente, da problematiche legate alla crisi economico/finanziaria che stiamo vivendo, non si può andare in un´altra direzione e tornare indietro. Così facendo si vogliono tutelare interessi locali e rendite di posizione, non considerando che le banche e la finanza regionale abbisognano di un sistema dei consorzi fidi forti patrimonializzati capaci di concedere le giuste garanzie. Così come si è contrari ad aprire ai confidi nazionali perché diventeremmo terra di conquista da parte di realtà molto grandi che fagociterebbero il nostro tessuto di garanzia regionale. In Abruzzo abbiamo consorzi fidi che nonostante il numero di consiglieri d´amministrazione e dei direttori sia superiore agli addetti che lavorano in questo campo, si opera con ottima professionalità e vogliamo che le nostre risorse vadano a migliorare ancor più la loro operatività. Il nostro sistema di garanzia sarà costituito da consorzi fidi intersettoriali e regionali, che permetteranno il soddisfacimento delle necessità che hanno tutti i settori dell´economia regionale, compresi i liberi professionisti, gli agricoltori e il mondo della pesca. La nostra non è una legge a tutela dei consorzi fidi ma è una legge per la tutela delle necessità finanziarie delle Piccole e Medie Imprese abruzzesi che abbisognano di un sistema forte di garanzia che si interfacci efficacemente con il mondo bancario e finanziario. Vorremmo arrivare a costruire una filiera della finanza Regionale, dove i confidi così patrimonializzati possano anche partecipare alla stregua delle banche locali nella Fira, in modo che siano in sinergia i sistemi: Confidi, Banche, Regione/fira e questo per monitorare e per meglio ascoltare e dare le giuste risposte a chi produce e rischia giorno per giorno il proprio capitale, dove la finanziaria regionale possa diventare sempre più la finanziaria di territorio, di raccordo tra le varie anime che compongono il comparto della finanzia, e si possano ottimizzare le risorse che provengono dalla Comunità Europea e/o dal Governo Centrale. Occorre fare presto, non rallentare, quanto sta accadendo ai massimi sistemi nazionali ed europei penso che possano insegnare qualcosa. D´altra parte è proprio la Comunità Europea che attraverso il Por Fesr 2007-2013 prevede espressamente l´accorpamento dei confidi e precisamente riporta: "L´attività è volta a facilitare la fusione e/o aggregazione di consorzi fidi operanti nei settori dell´industria, del commercio, dell´artigianato e del turismo aventi sede operativa nel territorio della Regione. In questo modo si intende sostenere il sistema regionale dei confidi nel necessario processo di adeguamento dei requisiti patrimoniali in relazione dell´accordo di Basilea".  
   
 

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