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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Dicembre 2011
 
   
  CARTA GEOMORFOLOGICA E BANCA DATI FRANE PER UNA PIANIFICAZIONE RESPONSABILE SULLE ISOLE

 
   
   Firenze, 6 dicembre 2011 – “I recenti eventi alluvionali che hanno interessato l’Elba hanno riportato alla ribalta dell’attualità le problematiche da sempre presenti nel territorio elbano, un territorio eterogeneo e complesso con forte varietà geomorfologica e molteplici fattori di rischio idrogeologico”. Lo ha affermato il 2 dicembre l’assessore al governo del territorio Anna Marson, aprendo i lavori della giornata di studi sulla Carta geomorfologica dell’Arcipelago Toscano realizzata dal Servizio geologico nazionale (Ispra) e sulla Banca dati frane e coperture della Regione Toscana, “due strumenti importanti per l’individuazione delle aree di maggior rischio e per una conseguente pianificazione e gestione responsabile dei territori particolarmente sensibili”. Se l’Elba è l’”osservato speciale” perché si tratta dell’isola più grande e più densamente abitata (e per la quale quindi più elevato è il rischio in caso di dissesto idrogeologico) non vanno trascurate altre realtà geomorfologiche non meno interessanti riguardanti le altre isole dell’Arcipelago Toscano. La Carta realizzata dall’Ispra (consultabile all’indirizzo www.Isprambiente.gov.it ) con la sua analisi accurata della geomorfologia elbana costituisce, secondo l’assessore, uno strumento di elevato livello scientifico che si integra perfettamente con la recente Banca dati su frane e coperture, realizzata dalla Regione Toscana, e frutto di un lavoro durato oltre tre anni ed oggi disponibile sul sito www.Regione.toscana.it/geologia . Si tratta di un archivio aggiornato di tutti i fenomeni franosi censiti della Toscana che si è già rivelato di grande utilità in occasione dei recenti fenomeni alluvionali che hanno interessato anche Aulla e la Lunigiana. “Questi due lavori complementari – ha affermato Marson – consentiranno di avere un quadro di grande dettaglio delle aree geomorfologicamente instabili o comunque potenzialmente pericolose dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, permettendo così di fornire alle strutture tecniche regionali, all’Ente parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, alla Provincia di Livorno e ai Comuni elbani tutte le indicazioni necessarie per una gestione e pianificazione del territorio più responsabile e lungimirante”.  
   
 

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