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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Dicembre 2011
 
   
  MILANO (TEATRO CARCANO): UNA PRODUZIONE TEATRO DE GLI INCAMMINATI / DIABLOGUES FANTASMI - L´UOMO DAL FIORE IN BOCCA - SGOMBERO - COLLOQUI COI PERSONAGGI - 12/18 DICEMBRE

 
   
  Per Vetrano e Randisi la realizzazione de I Giganti della Montagna ha rappresentato l´approdo di un viaggio nel mondo pirandelliano cominciato nel ´99 con la messinscena de Il berretto a sonagli e proseguito con L´uomo, la bestia e la virtù e Pensaci, Giacomino!. Con la riscrittura di Sgombero e de L´uomo dal fiore in bocca gli attori e registi siciliani, affiancati sul palco da Margherita Smedile, raccolgono i fili di questo lungo percorso pirandelliano e li intrecciano - in un gioco di contaminazioni e di sovrapposizioni - a dialoghi surreali e citazioni fulminee attinte dal repertorio di Totò e Vicè, personaggi fantastico/poetici del teatro di Franco Scaldati, per comporre una riflessione umoristica e struggente sull´attesa, la negazione e l´accettazione della morte. Mettendo insieme questi due atti unici si ha la percezione del senso di grande vitalità e disprezzo del comune pensare che si respira in tutta la drammaturgia di Pirandello, della capacità di irridere e far ridere con amarezza dei vizi e dei paradossi della società. Il luogo delle azioni - una stazione ferroviaria in cui sembra si sia fermato il tempo, per un bombardamento o una calamitá naturale - diventa la "stanza della tortura" che Giovanni Macchia individua come topos costante nei lavori pirandelliani. E il fiore in bocca diventa malattia di una intera società La Recensione: Dopo essere partiti dai Diabogues di Dubillard che ha dato il nome al loro gruppo, Enzo Vetrano e Stefano Randisi si sono o dedicat i da anni alla riscoperta di Pirandello. E ora in Fantasmi, accanto a Margherita Smedile con le luci poetiche di Maurizio Viani, davanti a un fondale di Marc´antonio Brandolini che rappresenta una mitica stazione, ne inseguono .Il linguaggio dall´ Uomo dal fiore in bocca a Sgombero, ai Colloqui coi personaggi. Ma a rifulgere sono i magici andirivieni tra la vita e la morte inventati da Franco Scaldati mettendo a confronto in Totò e Vicé le voci di due balzani, inventivi personaggi che entrano ed escono dai sipari dell´esistenza in un clima comico di una intelligenza sconvolgente. (Franco Quadri, La Repubblica, 4 dicembre 2010)  
   
 

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