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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Dicembre 2011
 
   
  MANOVRA, LIGURIA: SU TPL SERVONO 800 MILIONI. RISCHIO FALLIMENTO AZIENDE TRASPORTO. CHIEDIAMO IL RISPETTO DEL PATTO PER LA SALUTE

 
   
  Genova, 13 Dicembre 2011 - “Ottocento milioni in più per il trasporto pubblico locale in grado di riportare la barra dei finanziamenti al 2010 quando a disposizione del tpl c’erano 2 miliardi, in caso contrario le aziende di trasporto pubblico locale sono a rischio fallimento”. È quanto ha ribadito il 9 dicembre alla Camera l’assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti in rappresentanza delle Regioni italiane, insieme ad esponenti dell’Anci e dell’Upi nel corso dell’audizione per approfondire la manovra. “La prima questione che abbiamo posto – ha detto Rossetti – è il trasporto pubblico locale e ferroviario e il suo finanziamento. Per questo servono 2 miliardi, come attestato dal Governo a novembre di quest’anno. Il decreto Monti pur avendo integrato con 800 milioni le risorse assegnate alle regioni dal precedente Governo che ammontavano a 400 milioni non ha però mantenuto l’iniziale impegno per il 2012 che avrebbe consentito di mettere in sicurezza il Tpl”. Le Regioni hanno pertanto chiesto al Governo un’integrazione di 800 milioni, la sola che può consentire di “evitare il fallimento delle aziende di trasporto e la cassa integrazione per i ferrovieri”. Nel corso dell’audizione è stata posta all’attenzione dell’esecutivo anche la questione della sanità. “Come Regioni – ha detto Rossetti – ci aspettiamo 600 milioni in più a livello nazionale, pari a 30 milioni per la Liguria. A fronte infatti di una copertura del finanziamento per la sanità con un incremento dell’Irpef nazionale, si è però registrata una riduzione dei finanziamenti nel patto per la salute che nel 2012 prevedeva un aumento del 2,8%”. Pollice verso da parte delle Regioni anche sulla tassa di stazionamento per le barche da diporto ”che andrebbe a diminuire la competitività dell’Italia nei confronti delle nazioni limitrofe con la conseguente penalizzazione del turismo costiero e della cantieristica”.  
   
 

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